Abarelix | |
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Nome IUPAC | |
acetyl-D-β-naphthylalanyl- D-4-chlorophenylalanyl-D-3-pyridylalanyl-L-seryl-L- N-methyl- tyrosyl-D-asparagyl-L-leucyl-L-N(e )-isopropyl-lysyl-L-prolyl-D-alanyl-amide | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C72H95ClN14O14 |
Massa molecolare (u) | 1416.06 g/mol |
Numero CAS | |
Codice ATC | L02 |
PubChem | 16131215 |
DrugBank | DBDB00106 |
SMILES | CC(C)CC(C(=O)NC(CCCCNC(C)C)C(=O)N1CCCC1C(=O)NC(C)C(=O)N)NC(=O)C(CC(=O)N)NC(=O)C(CC2=CC=C(C=C2)O)N(C)C(=O)C(CO)NC(=O)C(CC3=CN=CC=C3)NC(=O)C(CC4=CC=C(C=C4)Cl)NC(=O)C(CC5=CC6=CC=CC=C6C=C5)NC(=O)C |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida (pKa) a {{{Ka_temperatura}}} K | 9.47 |
Solubilità in acqua | 0.00371 mg/mL |
Dati farmacocinetici | |
Legame proteico | 96-99% |
Indicazioni di sicurezza | |
L'abarelix un composto chimico di formula che a temperatura ambiente si presenta come solido biancastro.[1][2]
L'abarelix venne approvato per uso clinico negli Stati Uniti alla fine 2003,[3] tuttavia a causa dei numerosi casi di reazioni allergiche ne venne imposto un esteso programma di gestione del rischio e nel 2005 fu volontariamente ritirato dal mercato.[4] Nell'Unione Europea venne inserito nell'elenco dei farmaci orfani nel 2010 per poi essere ritirato dal commercio nel 2012.[5]
L'abarelix è un composto polipeptidico contenente dieci residui amminoacidici naturali e non disposti in una sequenza lineare. Il composto presenta 13 donatori e 16 accettori di legami ad idrogeno. L'area superficiale libera è pari a 425Ų e la massa monoisotopica è pari a 1.414,6840715 g/mol. Presenta 101 atomi pesanti e nessun elemento stereogenico.[1]
Il composto è dapprima sintetizzato in un complesso di acetato/acqua, successivamente convertito in un complesso carbossimentilcellulosa/acqua.
Si tratta di un antagonista sintetico dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH).[1]
Il farmaco viene somministrato attraverso iniezione intramuscolo. A seguito di una somministrazione di 100mg di farmaco si ottiene:[2][6]
Il volume di distribuzione dimostra come il composto venga ampiamente distribuito nell'organismo. Studi in vitro e in vivo dimostrano che il composto viene idrolizzato e non vi sono evidenze della partecipazione del citocromo P450. Un 13% circa di abarelix non metabolizzato è stato rinvenuto nelle urine dei pazienti dopo l'iniezione con una clearance renale pari a circa 10 mL/min. Viene inoltre riportata una riduzione dell'efficacia del farmaco in terapie prolungate.[2]
Si lega direttamente e competitivamente al recettore del GnRH nella ghiandola pituitaria anteriore, inibendo la secrezione e il rilascio dell'ormone luteinizzante (LH) e dell'ormone follicolo-stimolante (FSH). Negli uomini l'inibizione dell'LH previene il rilascio di testosterone e diidrotestosterone con conseguente sollievo dei sintomi associati all'ipertrofia prostatica e al carcinoma della prostata.[1][7]
Il composto è controindicato in pazienti allergici ai costituenti del farmaco, è sconsigliato alle donne in gravidanza, ovvero in età pediatrica.[2]
Non è stata determinata la massima dose tollerabile e non sono stati riportati casi di overdose.[7]
Tra gli effetti collaterali del composto troviamo:[2][6]