Tonchio del fagiolo | |
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Esemplare fotografato a Berlino (Germania) | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Coleopteroidea |
Ordine | Coleoptera |
Sottordine | Polyphaga |
Infraordine | Cucujiformia |
Superfamiglia | Chrysomeloidea |
Famiglia | Chrysomelidae |
Sottofamiglia | Bruchinae |
Tribù | Bruchini |
Sottotribù | Acanthoscelidina |
Genere | Acanthoscelides |
Specie | A. obtectus |
Nomenclatura binomiale | |
Acanthoscelides obtectus (Say, 1831) | |
Sinonimi | |
Bruchus obsoletus |
Il tonchio del fagiolo (Acanthoscelides obtectus (Say, 1831)) è un coleottero della famiglia dei Crisomelidi[1][2][3][4].
Si tratta di un coleottero di piccole dimensioni, lungo, da adulto, dai 2 ai 5 mm[4][5][6]. Il corpo è di forma ovoidale, leggermente convesso[4], di colore marrone chiaro o scuro, coperto di peluria giallo-verdastra con macchie longitudinali sopra, e grigio chiara sotto[4]. Le elitre sono marrone scuro-rossiccio o grigio verdastro, e non coprono il termine dell'addome; dello stesso colore il pronoto, che è più largo che lungo[4][6].
La zampe sono giallo-rossicce, e il femore posteriore presenta un'estremità dentata[4][6]. Il protorace è conico[6]. Le antenne sono clavate, con i primi 4-5 segmenti marrone-rossiccio[4].
Le uova sono lattiginose, grandi 0,6x0,25 mm[6]; le larve sono bianche, e presentano tre paia di lunghe zampe e testa gialla nel primo stadio, mentre sono apode, arcuate e con testa marroncina dal secondo stadio[6]. Anche la pupa è bianca, lunga circa 4 mm[4].
Questo insetto si sviluppa su varie specie di leguminose, in particolare sul fagiolo o, secondariamente, sulla soia o la lenticchia[6]; è documentata anche la nutrizione a spese di alfalfa, veccia, lupino e cicerchia, e all'occorrenza anche su cereali[4].
Le femmine depongono le uova (fino a duecento, in gruppi da cinque a venti) sui baccelli della pianta ospite, vicino alle suture o in un'apertura che scavano con le mandible in prossimità dei semi maturi; la schiusa avviene dopo 30-45 giorni e le larve entrano all'interno dei semi (anche più di una per seme) scavandovi gallerie man mano che se ne nutrono[5][6]. La larva compie tutto il proprio ciclo vitale, che dura circa tre settimane, all'interno del seme: una volta maturata, scava una galleria d'uscita e quindi si impupa[4][6]. Gli adulti sfarfallano dopo 9-29 giorni[4].
Se necessario, la specie può svernare -sempre all'interno dei semi- in tutti gli stadi; gli adulti emergono quando la temperatura esterna sale sopra agli 11-12 °C, ma restano inattivi fino a che non raggiunge i 16 °C[4][6]; sopra ai 21 °C, con tempo asciutto e soleggiato, si spostano anche volando[6].
La specie è polivoltina, e in condizioni ottimali (come all'interno dei magazzini in cui vengono stoccati i legumi una volta raccolti) può produrre anche due o tre generazioni l'anno[6].
I semi colpiti dalle larve del tonchio vengono svuotati e bucherellati e perdono fertilità e sapore[4][5]. I danni sono particolarmente ingenti all'interno dei magazzini, dove vi sono le condizioni ottimali per lo sviluppo dell'insetto (dai 22 ai 29 °C)[4][5][6]; possibili soluzioni includono la fumigazione o differenti modalità di stoccaggio (in particolare, la refrigerazione o l'atmosfera controllata)[5].
Si tratta di una specie nativa dell'America centrale[4]. È stata introdotta in Europa verso la fine del XIX secolo[4], colonizzando velocemente il territorio (era attestata in tutta Francia già negli anni 1920[6], periodo nel quale raggiunse anche la Crimea[4]). La specie gode ora di diffusione pressoché globale, essendo documentata in tutti i paesi europei[3], nell'intero continente americano, in Africa, Asia, Australia ed anche alcune isole come le Hawaii[4].