Achille e la tartaruga | |
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Una scena del film | |
Titolo originale | アキレスと亀 Akiresu to kame |
Lingua originale | giapponese |
Paese di produzione | Giappone |
Anno | 2008 |
Durata | 119 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | drammatico |
Regia | Takeshi Kitano |
Soggetto | Takeshi Kitano |
Sceneggiatura | Takeshi Kitano |
Produttore | Masayuki Mori, Takio Yoshida |
Casa di produzione | Bandai Visual Company, Office Kitano, TV Asahi, Tokyo FM Broadcasting Co., Tokyo Theaters Company, WoWow |
Distribuzione in italiano | Ripley's Film |
Fotografia | Katsumi Yanagijima |
Montaggio | Takeshi Kitano |
Musiche | Yuki Kajiura |
Scenografia | Norihiro Isoda |
Interpreti e personaggi | |
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Achille e la tartaruga (アキレスと亀?, Akiresu to kame) è un film del 2008 diretto da Takeshi Kitano.
È stato presentato in concorso alla 65ª Mostra del cinema di Venezia.
Machisu è nato da una famiglia benestante ma rimane presto orfano di entrambi i genitori. Quando il padre si suicida dopo il fallimento della propria azienda, la matrigna lo manda a vivere con una coppia di zii che lo maltrattano, sino a quando lo mettono in un orfanotrofio. Da adolescente Machisu studia presso una scuola d'arte e trova il proprio stile di pittura sfidato dai lavori più sperimentali e concettuali dei compagni di studio. Tuttavia, Machisu riesce a stringere amicizia con un'altra studentessa, Sachiko, che è un "partner che capisce". I due si sposano e nasce loro una figlia. Con il tempo, l'ossessione di Machisu di raggiungere gli standard dell'arte contemporanea aumenta sempre di più sino a sopraffarlo e annullare la sua esistenza, lasciandolo insensibile a tutto quanto avviene attorno, inclusa la morte della figlia e l'essere lasciato dalla moglie. Mentre le persone che lo circondano muoiono e se ne vanno, Machisu prova come meglio può a tenere il passo con le attese degli esperti d'arte, rimanendo senza un soldo e divenendo sempre più patetico. Raggiunge il fondo quando rimane coinvolto in un incendio divampato mentre era intento a dipingere, e ne rimane quasi ucciso. Di tutte le sue opere rimane solamente una lattina mezza bruciata, che valuta 200 000 yen e prova a vendere, ma che finisce per essere presa a calci quando la moglie lo recupera dalla strada. Machisu va via insieme a lei, forse sbarazzatosi dell'infinita caccia al capolavoro.