Ajǐn, Ayĭn (o anche Ayn, ebraico: עיו) è la sedicesima lettera dell'alfabeto ebraico come ע, e dell'alfabeto proto-semitico. Presente in molti abjad semitici come l'aramaico e l'arabo con ع, è ventunesima nell'alfabeto arabo-persiano e diciottesima nell'ordine hija’i.
Il glifo ʿayin in queste varie lingue rappresenta, ovvero rappresentava, una fricativa faringale sonora (ʕ), o una consonante articolata allo stesso modo, che non ha un sostituto equivalente o approssimativo nei suoni della lingua italiana. Ci sono molte possibili traslitterazioni
Il nome della lettera deriva dal protosemitico *ʿayn- "occhio", e la lettera fenicia aveva una forma di occhio, con origini dal geroglifico ı͗r
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A tutt'oggi, ʿayin in ebraico, arabo, amarico e maltese significa "occhio" e "sorgente" (ʿayno in assiro).
La lettera fenicia diede origine all'Ο greco, al latino O, e al cirillico О, tutte vocali.
Il suono rappresentato da ajin è comune a gran parte delle lingue afro-asiatiche, come le lingue egiziane, cuscitiche e semitiche. Alcuni studiosi ritengono che il suono in protoindoeuropeo trascritto h3 fosse simile, sebbene ciò sia discutibile.[1]
Varianti ortografiche | ||||
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Vari font tipografici | Corsivo ebraico |
Carattere Rashi | ||
Serif | Sans-serif | Monospazio | ||
ע | ע | ע |
Ortografia ebraica compitata: עַיִן
Ajin, insieme a Aleph, Reš, He, e Heth, non possono ricevere il segno diacritico dagesh.[2]
Tradizionalmente Ajin viene descritta come una fricativa faringale sonora ([ʕ]). Tuttavia, ciò pare incorretto.[3] Sebbene una fricativa faringale sonora sia stata occasionalmente osservata per l'ajin in arabo e quindi possa presentarsi anche in ebraico, il suono è più comunemente un'epiglottale (ʢ),[3] e può inoltre essere una occlusiva glottidale sorda faringealizzata ([ʔˤ]).[3]
In alcune pronunce sefardite e aschenazite, ʿayin rappresenta un suono nasale velare ([ŋ]), come in italiano nelle parole anche ['aŋke], inganno [iŋ'ganno]. Residui di ciò si possono riscontrare nelle pronunce yiddish di parole come /ˈjaŋkəv/ e /ˈmansə/ dall'ebraico (HE) (yaʿăqōḇ, "Jacob") e (HE) (maʿăse, "storia"), ma in altri casi la nasale è scomparsa, rimpiazzata da /j/, come in /ˈmajsə/ e /ˈmajrəv/ dall'ebraico (HE) e (HE) (maʿărāḇ, "ovest"). Nell'ebraico israeliano (eccetto che nelle pronunce mizrahì) rappresenta in certi casi una occlusiva glottidale, principalmente muta (cioè, si comporta come l‘Aleph). Tuttavia, spesso i cambiamenti in vocali adiacenti testimoniano la precedente presenza di un'articolazione faringea o epiglottica. Così, può essere utilizzata come una shibboleth per identificare il contesto sociale di chi parla, poiché mizrahim e arabi tendono ad utilizzare l'occlusiva glottidale sorda in quasi tutti i casi.[3]
Ajin è anche una delle tre lettere che possono prendere il segno diacritico vocalico pataḥ (niqqud).
In yiddish, la lettera ʿÁyin viene usata per scrivere la vocale E (quando non è parte del dittongo ey).
Nella ghematria, ajin rappresenta il numero 70.[4]
Ajin è inoltre una delle sette lettere che possono essere rappresentate con tre speciali corone sovrastanti (chiamate תָּגִים, tagim - plurale di tag) quando scritte in una Sefer Torah, in questo modo:
Le altre lettere sono: ג ז ט נ צ ש