Albatrellus cristatus | |
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Albatrellus cristatus | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Fungi |
Divisione | Basidiomycota |
Classe | Basidiomycetes |
Ordine | Russulales |
Famiglia | Albatrellaceae |
Genere | Albatrellus |
Specie | A. cristatus |
Nomenclatura binomiale | |
Albatrellus cristatus (Alb. & Schwein.) Kotl. & Pouzar, 1957 |
Albatrellus cristatus Caratteristiche morfologiche | |
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Cappello | |
Imenio | |
Lamelle | |
Sporata | |
Velo | |
Carne | |
Ecologia | |
Commestibilità | |
Albatrellus cristatus (Alb. & Schwein.) Kotl. & Pouzar, Ceská Mykol. 11(3): 154 (1957).
5-11 x 0,3-1 cm, irregolare, a forma di ventaglio, lobato, espanso, a volte depresso al centro, spesso riunito in più esemplari, da brunastro-giallo a giallo-verdastro; cuticola leggermente squamata, feltrata e areolata; margine sottile, intero, involuto e ondulato.
Lunghi 1-4 mm, corti, decorrenti fino alla base del gambo e disposti in un unico strato, prima biancastri poi giallo-bruno con l'età.
Rotondo-angolosi, irregolari, lacerati, prima bianchi poi giallastri, 1-4 per mm.
3 x 1 cm, eccentrico, tomentoso, finemente vellutato, piuttosto corto, colore verde-giallastro chiaro o bruno-olivastro.
Prima bianca poi verdastra, piuttosto coriacea, con spessore di 10 mm, cassante, fragile con l'età.
Fungo terricolo, cresce in estate-autunno, su resti legnosi interrati, nei boschi di conifere e latifoglie.
Da considerarsi non commestibile in quanto piuttosto coriaceo e di sapore sgradevole.
Può essere confuso con l'Albatrellus ovinus, simile nel portamento e che cresce negli stessi luoghi, ma se ne distingue per il gambo più verdastro, la carne più dura e non adatta al consumo, nonché per le spore di dimensioni inferiori.