Albert Mehrabian (1939) è uno psicologo statunitense di origine armena, attualmente docente presso la UCLA, è famoso per le sue pubblicazioni sull'importanza degli elementi non verbali nella comunicazione faccia a faccia.
Secondo un suo studio del 1967 il linguaggio del corpo (non verbale) influirebbe nei confronti dell'interlocutore per il 55%, la voce (paraverbale) per il 38%, mentre il contenuto (verbale) solamente per il 7%. Questa in realtà è stata una distorsione degli studi di Mehrabian, ripresa e riproposta da una serie di voci esterne come quella della PNL. Lo stesso Meharbian ebbe a dire:
«Vi prego di notare che questa e altre equazioni riguardanti l'importanza dei messaggi verbali e non verbali sono state ricavate da esperimenti che si occupano della comunicazione di sentimenti e atteggiamenti (ad esempio, simpatia-antipatia). A meno che un comunicatore non stia parlando dei propri sentimenti e atteggiamenti, queste equazioni non sono applicabili.[1]»
Mehrabian cercò sempre di sfatare questo mito, con grande disappunto per l'uso strumentale e inadeguato delle sue ricerche. Ad esempio, in una comunicazione personale inviata nel 2002 a Max Atkinson, consulente e ricercatore nell'ambito della comunicazione, riferì:
«Sono ovviamente a disagio per le errate interpretazioni del mio lavoro. Fin dall'inizio ho cercato di spiegare alle persone le corrette limitazioni delle mie ricerche. Sfortunatamente, il campo dei sedicenti "consulenti d'immagine aziendale" o dei "consulenti della leadership" ha numerosi praticanti con pochissime competenze psicologiche".[2]»
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