Ambrogio Pelagalli | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 172 cm | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 71 kg | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio ![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista, difensore) | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 1975 - giocatore 30 giugno 1996 - allenatore | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ambrogio Luigi Pelagalli (Pieve Porto Morone, 15 febbraio 1940 – Sant'Angelo Lodigiano, 25 marzo 2024[1][2]) è stato un allenatore di calcio, calciatore e dirigente sportivo italiano.
Terzino ad inizio carriera, negli anni della maturità si converte in centrocampista abile nell'interdizione[3] e dotato di buon senso tattico[4], schierato abitualmente a supporto di un regista[4]. Nelle ultime stagioni arretra il proprio raggio d'azione trasformandosi in libero[2].
Dopo gli inizi nel Dagrada Manzoni[5], approda al settore giovanile del Milan con cui vince due edizioni consecutive del Torneo di Viareggio (1959 e 1960)[3]. Debutta in Serie A a 20 anni, il 29 maggio 1960 nel successo interno sulla SPAL[5], e dopo una stagione in prestito all'Atalanta rientra al Milan, dove diventa un titolare inamovibile per cinque stagioni, in cui vince uno scudetto e una Coppa dei Campioni. A causa di un infortunio muscolare, tuttavia, non scende in campo nella finale vinta contro il Benfica, sostituito da Gino Pivatelli.[5] Con il Milan disputò complessivamente 154 partite segnando un gol.
Torna quindi all'Atalanta, per poi disputare un campionato con la maglia della Roma, richiesto dall'allenatore Oronzo Pugliese[4]. Nella capitale disputa una sola stagione, offrendo un rendimento inferiore alle attese[4], e segnalandosi per un episodio accaduto nella partita contro il Milan: schierato in porta dopo l'espulsione di Alberto Ginulfi, evita la goleada milanista con una serie di parate che gli valgono le ovazioni dello Stadio Olimpico[4]. A fine stagione ritorna all'Atalanta, con cui disputa altri due campionati.
Seguono poi tre anni al Taranto in Serie B: in maglia rossoblu gioca 107 partite, ricoprendo anche il ruolo di allenatore-giocatore nel 1971, dopo l'esonero di Corrado Viciani[6]. Nel 1973, per riavvicinarsi a casa, scende in Serie C al Piacenza con i galloni di capitano, ma viene condizionato da un serio infortunio alla caviglia[2]. Conclude la carriera nella Polisportiva Medese tra i dilettanti, con il doppio ruolo di allenatore e capitano[7].
In carriera ha collezionato complessivamente 235 presenze e 6 reti in Serie A e 139 presenze in Serie B.
Tra il 1959 e il 1960 ha disputato 8 partite (con zero gol) nella Nazionale Under 21[8], con cui ha vinto i Giochi del Mediterraneo nel 1959[9] e ha ottenuto il quarto posto ai Giochi Olimpici di Roma l'anno successivo.
Cessata l'attività agonistica, ha intrapreso quella di allenatore. Nel campionato di Promozione Lombardia 1975-1976 si divide tra Sannazzarese (fino a dicembre) e Pavia, dove subentra dopo Natale all'esonerato Dordoni[10]; in seguito guida il Derthona, subentrando a Giuseppe Trinchero[11]. Nella stagione 1983-1984 allenò il Brindisi, venendo sostituito a campionato in corso da Lucio Vinci[12].
Tra il 1985 e il 1987 ha allenato il Martina, con cui ha ottenuto la promozione in Serie C1 nel campionato 1985-1986[13] e l'anno seguente è tornato alla guida del Derthona, dove è rimasto fin al 1990[11]. Nel successivo campionato di Serie C1 si alterna con Enrico Catuzzi e Sergio Carpanesi sulla panchina del Mantova[14] (senza evitarne la retrocessione), e nel 1991 ha allenato la Vastese in Serie C2, esperienza conclusa con un esonero. Prosegue la carriera di allenatore sulla panchina dell'Oltrepò, nel campionato di Serie C2 1992-1993[13], alla Vogherese nelle battute finali del campionato di Serie C2 1993-1994[15], e al Cremapergo, nel finale della stagione 1995-1996[16].
Dopo aver svolto le mansioni di osservatore per il Milan, tra il 1997 e il 2009[13], diventa direttore sportivo del Sant'Angelo (2007-2009)[17] e tra il 2010 e il 2012 è stato presidente del Derthona[11]. Nell'ottobre 2015 assume il ruolo di direttore generale dell'area tecnica del Nibbiano, società piacentina militante nel girone emiliano di Promozione[18].