Angelo Badini | ||||||||||||||||
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Nazionalità | Argentina Italia | |||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||
Ruolo | Centromediano | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Squadre di club1 | ||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||
Angelo Badini (Rosario, 23 settembre 1894 – Bologna, 12 febbraio 1921) è stato un calciatore argentino naturalizzato italiano, di ruolo centromediano.
Era noto anche come Badini I per distinguerlo dai fratelli Emilio, Cesare ed Augusto, anch'essi calciatori.[1]
I genitori, entrambi bolognesi, si erano trasferiti in Sud America in giovane età e fecero ritorno a Bologna nel 1912, quando Angelo aveva 18 anni. Era diplomato in architettura all'Accademia di belle arti.
È sepolto nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, rappresentato in una scultura di Pietro Veronesi, che lo ritrae tra i due genitori e con la maglia del Bologna F.C..[2][3]
La sua carriera cominciò nel Club Atlético Sparta di Rosario, in Argentina.[4][5] Giunto nel capoluogo emiliano, giocò per molti anni nel Bologna, di cui divenne uno dei migliori giocatori. Durante la prima guerra mondiale, lasciò momentaneamente il Bologna e il suo ruolo di allenatore delle formazioni giovanili rossoblu - i celebri boys -, per aggregarsi all'Unione Sportiva Milanese, con la quale disputò la coppa Biffi e la coppa Mauro. Terminata la breve parentesi milanese, tornò al Bologna e ne divenne capitano e trascinatore per diversi campionati. Giocò l'ultima partita della sua vita il 9 gennaio 1921, poi si ammalò di setticemia. Dopo poche settimane la malattia pareva in risoluzione, tanto che esultò da casa il 6 febbraio per un clamoroso 10-1 del Bologna ai danni dei rivali del Modena. Un improvviso peggioramento lo finì alle 18:20 del 12 febbraio 1921. I suoi funerali videro una grande partecipazione di folla.[6] Poco tempo dopo, lo Stadio Sterlino fu intitolato a suo nome: "Campo Angelo Badini".