Nacque a Roma dove fu battezzato nel dicembre 1569.[1] Secondo quel che riferisce Giovanni Baglione, suo principale biografo, sarebbe nato fu nei pressi di Roma, durante un viaggio della famiglia da Siena alla città papale. Il padre Imperiale, essendo la moglie Artemisia incinta, per quanto rassicurato da lei sui tempi del parto, ne aveva comunque previsto il travaglio durante il viaggio: per questo il figlio fu chiamato Antiveduto.[2]
Allievo del perugino Giovanni Domenico Angelini, si guadagnò il soprannome di "gran Capocciante" a causa della sua specializzazione nel dipingere teste di uomini celebri, e riscosse molto successo a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, al punto che ogni nobile di passaggio in Roma chiedeva un suo ritratto.
Nel 1591, Antiveduto era ormai divenuto un artista indipendente. Nel 1592, per un breve periodo, ebbe nella sua bottega Michelangelo Merisi da Caravaggio.
Descritto da Giulio Mancini come il più zelante nella sua professione, Antiveduto cominciò la sua associazione con l'Accademia di San Luca nel 1593. Si guadagnò la familiarità dei due protettori dell'Accademia, il Cardinale Federico Borromeo e Francesco Maria Del Monte, e fu specialmente legato a quest'ultimo; al punto da essere eletto alla maggiore carica dell'associazione, quella di "principe", nel 1624. Poco dopo, tuttavia, fu coinvolto nei primi scandali. Le macchinazioni di un nemico di Gramatica, Tommaso Salini, dopo il tentativo di vendere l'altare dell'Accademia attribuita a Raffaello, lo costrinsero ad un'umiliante difesa, finché il Cardinale Del Monte intervenne per ricostituire l'Accademia. Le sue fortune furono connesse al Cardinale stesso, che era molto accreditato presso i Barberini, e la sua morte precedette quella di Del Monte di quattro mesi, nell'aprile del 1626.
^Francesco Petrucci, L’atto di nascita di Antiveduto Gramatica, «Paragone», LV, n. 57 (655), 2004, pp. 79-80.
^In quegli stessi tempi fiorì, e morì un dipintore, che nominavasi Antiveduto, figliuolo d'Imperiale Gramática Sanese, uomo onorato, il quale volendo venire ad abitare qui in Roma, seco menossii la moglie, la quale allora grávida si ritrovava ed essendo nel mese del partorire non voleva il marito in alcun patto partirsi, infinochè la consorte infantata non si fosse ed avuto il parto aßicurato: ma la donna, che aveva voglia di grávida, e le pareva mill'anni di giugnere in Roma, tanto importunò Impériale, che di mettersi in viaggio con lei si risolse ; e tra vía dopo alcuni giorni, vicino a Roma sopraggiunta da' dolori del parto, bisognò trattenersi in una osteria, ed ivi dare il bambino alla luce, sicché Impériale, rivolto alia moglie, disse : "Io questo disordine ho antiveduto", e però essendo quegli nato e qui in Roma giunto, e portato a battezzarsi in San Pietro in Vaticano, Antiveduto fu appellato. Cfr. Giovanni Baglione, Le vite de' pittori, scultori, architetti e intagliatori, 1642
Kathryn Bosi Monteath, “6. Antiveduto Gramatica: Saint Cecilia with two angels. Portrayed instruments”, "Marvels of sound and beauty" : Italian Baroque musical instruments, catalogue of the exhibition Florence, 12 June-4 November 207, Florence, Giunti, 2007, pp. 146–47
Gianni Papi, Antiveduto Grammatica, Soncino 1995
Helmut Philipp Riedl, Antiveduto della Grammatica (1570/1-1626) Lebun und Werk, Berlin 1998
Antonella Triponi, Antiveduto Grammatica. Una disputa del primo Seicento romano: nuovi documenti Storia dell'Arte 103
Gianni Papi, Aggiornamenti per Antiveduto Gramatica, Arte Cristinana, marzo-aprile 2003, 815 pp. 117–124
Massimo Pulini, Il fossombrone ritrattista degli oratoriani. La raccolta Mattei e Antiveduto Gramatica Paragone, marzo 2005 pp. 31–39
Alberto Macchi, L'uomo Caravaggio - atto unico / prefazione di Stefania Macioce, AETAS, Roma 1995, ISBN 88-85172-19-9
Achille della Ragione - Il secolo d'oro della pittura napoletana, pag. 6 - Napoli 1998 - 2001
Achille della Ragione - Repertorio fotografico a colori del Seicento napoletano - I tomo, pag. 59 - Napoli 2011