Aprilia RS | |
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Gruppo di RS | |
Costruttore | Aprilia |
Tipo | Stradale sportiva |
Produzione | dal 1992 al 2013 |
Sostituisce la | Aprilia AF1 |
Sostituita da | Aprilia RS4 |
Stessa famiglia | Derbi GPR Racing Gilera SC 125 |
Modelli simili | Cagiva Mito Gilera GFR Honda NSR Laverda Navarro Suzuki RG Gamma Yamaha TZR Peugeot XR7 Peugeot NK7 |
L'Aprilia RS è una motocicletta sportiva della casa motociclistica italiana prodotta Aprilia dal 1992 nelle cilindrate 50, 125 e 250 cm³ con motore a due tempi. L'uscita di produzione è avvenuta al termine del 2013, sostituita dall'Aprilia RS4.[1]
Con i modelli della serie "RS" — abbreviazione del termine tedesco «Rennsport», corrispettivo dell'italiano «Corse»[2] — l'Aprilia seguiva il filone delle moto da strada derivate dalle competizioni, molto in voga tra i giovani nella prima metà degli anni 1990; all'epoca tutte le maggiori case motociclistiche mettevano in listino modelli di questo tipo che, pur a fronte di costi d'acquisto e gestione non particolarmente elevati, consentivano prestazioni di tutto rispetto.
La serie "RS" fu pensata in primis per sostituire nella gamma produttiva l'ormai datata "AF1", ma in seconda battuta anche per trarre un vantaggio commerciale dai numerosi successi sportivi conseguiti dall'azienda di Noale: già nel 1991, infatti, l'Aprilia era riuscita a conquistare il secondo posto nel Motomondiale, sia nella classe 125 che nella 250, e la stagione 1992 le aveva portato il primo titolo iridato della velocità.
Sull'onda di quelle vittorie, nella primavera del 1992 venne presentata la serie "RS Extrema" che entrò in produzione, nella versione 125 cm³, a partire da Giugno 1992, seguita poi dalla versione "Replica Reggiani" entrata in produzione nell'Autunno dello stesso anno.
Dotate di una pregevole ciclistica che comprende il telaio in alluminio pressofuso a guscio sottile e con nervature di rinforzo, i freni con dischi flottanti, forcelle a steli rovesciati e molte altre raffinatezze tecniche, le moto sono equipaggiate da propulsori a due tempi potenti e sofisticati, oltre che minuziosamente curate nella carrozzeria e nella grafica.
Per la versione "125" era previsto anche l'allestimento "Sport Pro" destinato ai giovani intenzionati a gareggiare nel Campionato italiano Sport Production, ora denominato Coppa Italia.
Nel 1994 la gamma fu completata con la versione "250", dotata di un motore bicilindrico prodotto dalla Suzuki. Anche questo modello venne largamente impiegato per gare di velocità riservate a moto derivate dalla serie. La sua produzione terminò nel 2003, in seguito all'entrata in vigore delle nuove norme europee sulle emissioni.
L'Aprilia RS 50 è il modello sportivo più piccolo della casa, questo modello come il 125 ha cambiato varie livree nel corso degli anni imitando la sorella maggiore e anche qualche componente.
La "prima serie" prodotta dal 1992 fino al 1996 è caratterizzata dalla ruota anteriore da 16" e dalla sospensione posteriore monobraccio; trasmissione ed impianto frenante posteriore sono quindi posizionate entrambe sul lato sinistro della ruota.
Diversi restyling nel corso degli anni, tra cui la modifica del faro anteriore e degli specchietti nel 1995.
La "seconda serie", prodotta dal 1997 al 2005, ha portato la ruota anteriore a 17", con i canali maggiori delle due ruote sia all'anteriore (2,50" invece di 2,15") che la posteriore (3,00" invece di 2,75") e l'utilizzo della più tradizionale sospensione doppio braccio portando quindi la trasmissione e l'impianto frenante posteriore su due lati distinti della moto. Anche il telaio venne cambiato totalmente rispetto alla vecchia serie
La carenatura divenne più ingombrante e voluminosa, volendo replicare le versioni 125/250 da gran premio. Il peso scese da circa 92-93 kg a 89 kg.
Il modello era inizialmente in competizione con altri, tra cui l'Honda con l'NSR 50 e la Cagiva Mito 50. L'RS 50 risultava essere un buon compromesso tra qualità e prezzo. Col passare degli anni gran parte delle concorrenti quindi scomparvero e successivamente vennero sostituite da altre concorrenti altrettanto competitive e moderne come la TZR 50 e la GPR 50.
La "terza serie", prodotta dal 2006 al 2013, deriva strettamente dalla Derbi GPR 50. Come la "cugina" spagnola è equipaggiata con componenti di prim'ordine se si pensa che è e rimane un ciclomotore, le differenze rimangono quindi solo a livello estetico. Cupolino, parafango anteriore e carene laterali adottano ora le stesse forme della quarta serie dell'RS 125, per continuare il family-feeling con la RSV 1000, meccanicamente si passa a ruote con canale maggiore sia all'anteriore (2,75" invece di 2,50"), in modo da poter adoperare pneumatici più grandi (100 in luogo dei 90 all'anteriore) e la posteriore (3,50" invece di 3,00"), in modo da poter adoperare pneumatici più grandi (130 in luogo dei 110 al posteriore), inoltre si adotta il nuovo blocco motore Derbi D50B.
La RS 125 è uno dei modelli di maggior successo dell'Aprilia. Partecipa a vari campionati di velocità, sia al Campionato italiano Sport Production che all'Europeo. Inoltre Aprilia a questo modello così come alla sorella di cilindrata doppia ha dedicato ufficialmente il relativo campionato monomarca.
Questa moto è l'evoluzione dell'Aprilia Futura, ultima discendente della stirpe AF1 nata negli anni'80 con la Project 108 (nome del progetto del monobraccio posteriore che vide anche una querelle giudiziaria con Honda che aveva presentato la VFR750R-RC30) e proseguita con diverse versioni.
Di conseguenza, nell'avanzare della modernità, nel 1992 venne presentata la "prima serie" che sarebbe durata fino al 1994, la quale ha il nome di "Extrema", dove questa serie si differenzia dall'Aprilia AF1 per via del forcellone bibraccio al posto del monobraccio, dal nuovo telaio e carenature derivati dalla Aprilia RSW 125 del 1991. Il motore resta il conosciuto Rotax 123, modificato per l'ultima volta sulle Extrema del 1994 con una testa leggermente più compressa e carter con una fusione migliorata, come per l'RX dello stesso anno.
Esistono tre modelli/anno che si distinguono facilmente per via del telaio:
Il kit adesivi della Reggiani '93 includeva le scritte sport pro e replica, mentre la serie completa chesterfield esiste nella versione replica che in quella con adesivi "doppi replica e sport-pro.
Le versioni sport-pro hanno carburatore da 28, cerchi più pregiati e leggeri della Marchesini (nel '94 il canale posteriore passa a 4"), gomme normalmente più strette, scarico e cilindro specifico, accensione speciale (la centralina ha la scritta aprilia racing) e avviamento a pedale. Il telaio delle Rs normali ha sigla GS, mentre le SP hanno sigla LA. Tali "prefissi" dei codici di omologazione si ritrovano sulle scritte dell'espansione e del silenziatore di scarico. Le forcelle sono regolabili (all'apice del fodero destro) al pari del monoammortizzatore. Pare che le prese d'aria anteriori della '94 siano nere e non carbon look. Sempre per la versione 1994 le pinze della SP sono color nero anziché oro/caramello. Senza i componenti speciali descritti la moto è un "rimontato" il cui valore anche storico è quello di una moto non originale/non completa.
Nel 1995 nasce la seconda serie della RS che avrà ancora la scritta Extrema sugli adesivi del telaio e che includerà "Biaggi replica" con adesivo commemorativo della vittoria nel mondiale 125 (con Kazuto Sakata e il cui sponsor non era Chestefiled) e 250. La prima Extrema "Chesterfield" è uscita proprio nel 1994 ed è insieme alla Reggiani (primo pilota iridato con le moto di Noale nella 250) una pietra miliare dell'immagine del motociclismo sportivo italiano e Aprilia. Tra l'altro nel 1994 Aprilia si aggiudicò sia il mondiale 125 che 250.
La seconda serie sostituisce la precedente nel 1995 e durò fino al 1998, si distingue per il faro, non è più a trapezio isoscele rovesciato, ma del tipo a semicerchio, con la parte centrale e superiore leggermente rientrante, inoltre si adotta sempre la doppia prese d'aria laterali su cupolino, ma semplificate (integrate direttamente nelle carene) e ampliate rispetto alla prima serie dove erano sporgenti, ma vengono effettuati anche dei cambiamenti meccanici, fra cui l'adozione di un nuovo motore (Rotax 122 al posto del Rotax 123) e impianto elettrico e d'accensione ad anticipo variabile (SEM), con un nuovo alternatore trifase da 180 W, al posto del precedente bifase da 185 W, l'impianto frenante ora non è più con le sole pinze Brembo, ma è completamente di fornitura Grimeca, con pinze firmate Aprilia.
Questa serie hanno continuato a richiamare l'attenzione grazie all'impronta da vera sportiva, riprendendo la linea della nuova Aprilia RSW 125 del motomondiale, fu messa in vendita in varie versioni, come la versione Silver e Replica Valentino Rossi.
La "terza serie" introdotta nel 1998 e in commercio fino al 2005 è ispirata al modello della Moto GP che comprende un settaggio aerodinamico abbastanza arrotondato, con un cupolino ridimensionato, con l'uso di una sola presa d'aria a destra e più centrale, carene più strette prive delle feritoie per il radiatore e codino a goccia, anche di questo modello sono state messe in produzione diverse colorazioni e repliche del motomondiale, inoltre si cambia tipologia di disco freno, che ora è più spesso di un millimetro (5 mm invece di 4 mm) ma rimane sempre del diametro di 320 mm abbinato a nuovi cerchi a cinque razze invece di tre sempre con i rispettivi canali da 3" all'anteriore e 4" al posteriore.
L'Aprilia Rs 125, per rientrare nelle normative europee anti-inquinamento e soprattutto per permetterne la guida da parte dei sedicenni neopatentati, dal 1995 esce dalla casa costruttrice con notevoli limitazioni di potenza da circa 30 cavalli viene depotenziata a 15 per rientrare nei limite della patente A1.
Queste limitazioni consistono in meccanismi che impediscono parzialmente l'immissione di miscela nel gruppo termico, strozzature nell'espansione di scarico, limitazioni elettroniche date dall'assenza della centralina attuatrice della valvola e l'adozione di una valvola parzializzatrice fissa che funge non più come regolatore della risonanza dell'espansione, ma da limitatore di giri supplementare e di limitatore di coppia agli alti regimi.
Per riacquistare la potenza della moto per l'utilizzo in pista dal 1995 l'Aprilia ha messo in commercio un kit (che sarà denominato in seguito Full Power) facile da montare, che prevedeva una valvola RAVE funzionante ed un'espansione diversa, questo kit può essere utilizzato per avere esattamente come negli anni precedenti o come fuori dall'Italia un 125 a piena potenza.
Presentata nel 2005 la "quarta serie" della RS 125 come "modello dell'anno 2006" entra in commercio nel 2006 e fu prodotta fino a dicembre del 2013. Presenta una carenatura ed una componentistica meccanica completamente revisionate come i freni con pinze radiali che la fanno assomigliare alla sorella maggiore sportiva RSV1000.
Nel 2007 esce una variante che pur essendo uguale come estetica adotta un carburatore elettronico VHST 28 dell'Orto con valvola a saponetta (a differenza del precedente PHBH 28 a valvola cilindrica), il catalizzatore allo scarico oltre che una nuova centralina Piaggio e un nuovo contagiri da 14.000 rpm anziché 12.000 rpm. Centralina che rimpiazza sia la vecchia Nippon-Denso che la utile centralina dell'apertura della valvola di scarico racchiudendo entrambe le centraline in essa e presentando anche una variante per il ripotenziamento della moto; compare inoltre una nuova spia chiamata EFI (Electronic Fuel Injection) per eventuali malfunzionamenti. Il tutto per consentire l'omologazione Euro 3 e per continuare a rimanere nel mercato non solo rivaleggiando con la Mito, ma ora anche con la Derbi GPR 125 Racing e la Gilera SC 125.
Nel 2008 escono tre nuove colorazioni: Spain's nº1 (Replica Jorge Lorenzo nº1), Nero Aprilia e Rosso Fluo.
L'Aprilia RS sfoggia una ciclistica sofisticata: un forcellone in alluminio pressofuso a bracci asimmetrici, di cui uno con carpiata di rinforzo, un telaio a guscio con nervature interne direttamente derivato dal reparto corse della casa di Noale e, negli ultimi modelli, anche di un avantreno più rifinito, con un freno a disco con pinza radiale a 4 pistoncini contrapposti, che assicura una frenata più efficace e modulabile, cerchi in lega leggera ed una piastra di sterzo alleggerita e dal design molto accattivante.
L'Aprilia RS 250 è una moto italiana con motore bicilindrico da 249 cm³ derivato da quello della rivale Suzuki RGV Gamma 250, ma leggermente rivisitato per ottenere più potenza in alto. Le quote del telaio a doppia trave diagonale in alluminio, l'impianto frenante anteriore dotato di doppio disco, le forcelle a stelo rovesciato regolabili e il prestante motore ne hanno fatto una delle moto di culto degli anni novanta.
La sua presentazione avviene quasi in contemporanea all'inspiegabile abbandono del settore 250 cm³ da parte delle case giapponesi, presenti fino ai primi anni novanta con le varie TZR, RGV Gamma e RGV R e NSR. Aprilia non si fece scoraggiare dai numeri che davano il mercato dei 250 in flessione, ma scommise su questa categoria. I risultati di vendita e l'apprezzamento del pubblico per le doti di questa moto le diedero ragione.
L'Aprilia si ritrovò a non avere concorrenza diretta nel settore, così la "prima serie" della RS 250 (prodotta dal 1995 fino al 1997) riscosse un successo inaspettato, dovuto anche alle caratteristiche molto sportive della moto. Le uniche pecche segnalate dagli appassionati riguardavano l'erogazione della coppia che seppure molto lineare, era carente ai bassi regimi, al serbatoio non molto capiente e ai problemi che causava al motore la rottura delle valvole parzializzatrici di scarico, le quali potevano cadere nel cilindro e provocare grandi danni.
Il modello verrà aggiornato nei vari settaggi e nei componenti, con la cosiddetta "seconda serie" del 1998, prodotta fino al 2002 in concomitanza con l'RS 50 e 125, il codino assunse una forma a goccia e vi è l'eliminazione delle feritoie laterali per il radiatore e la presa d'aria viene spostata sul cupolino, ispirata direttamente alle Aprilia RSW che correvano nella GP 125 e 250 e venne dotata di un serbatoio di maggiore capacità e di un motore rivisto per essere più ricco di coppia ai bassi regimi, riuscendo al contempo a non sacrificare potenza agli alti, ma anche in grado di rispettare le normative antinquinamento che man mano diventavano sempre più limitanti, inoltre viene rivisto l'impianto anteriore (dischi freno, pinze e relativa pompa). LA prima colorazione disponibile è la replica Valentino Rossi, ispirata alla versione da gp, di colore violaceo, arancione e grigio.
La moto comunque rimase sempre con la sua indole da sportiva pura, caratterizzato dal fatto d'avere il solo avviamento a pedale, dalle molteplici capacità di regolazione della moto, che ne permettevano sempre un perfetto settaggio per la guida sia di tutti i giorni che da pista, dal peso molto ridotto che dà alla moto un'agilità molto elevata soprattutto in rapporto alla potenza.
Le varie annate della seconda serie sono riconoscibili (se originali) per la colorazione delle carene, che solitamente riprendevano i colori con i quali gareggiavano i piloti Aprilia nel motomondiale dell'anno precedente.
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