Armando Palacio Valdés (Entralgo, 4 ottobre 1853 – Madrid, 29 gennaio 1938) è stato uno scrittore e critico letterario spagnolo.
Scrittore prolifico e con uno stile limpido, aveva un pratico spirito di osservazione, e legò la tecnica naturalista ad una concezione ottimistica della vita.
Iniziò scrivendo biografie su autori contemporanei; pubblicò il suo primo romanzo El senorito Octavio (Il signorino Ottavio) nel 1881; il seguente Marta y Maria (Marta e Maria), adattamento del famoso episodio evangelico, ebbe un gran successo di pubblico. Fra i suoi contemporanei divenne subito famoso con vari romanzi ambientati a Madrid, nelle Asturie e in Andalusia e la sua fama era pari a quella di Blasco Ibáñez.
Fra i suoi romanzi migliori vanno ricordati La hermana San Sulpicio (Gloria Bermudez o Suor San Sulpizio)[1], del 1889, storia di una monaca che abbandona il convento per sposare un medico; e La aldea perdida, (Il villaggio sperduto), del 1903, sulla vita di un villaggio asturiano che impatta con la civiltà industriale; e inoltre Tristàn o el pesimismo (Tristano o il pessimismo), del 1906, su un caso di coscienza.
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