Aroup Chatterjee (Calcutta, 23 giugno 1958) è uno scrittore indiano naturalizzato britannico.
Chatterjee è nato in India e si è trasferito nel Regno Unito nel 1985 dove fa il medico[1]. Autore di "Madre Teresa: il verdetto definitivo" (2003), ha sostenuto che l'immagine di Madre Teresa di Calcutta come aiuto ai poveri, agli ammalati ed ai morenti è fuorviante ed esagerato; mettendo in discussione l'immagine di Madre Teresa come simbolo filantropico e altruista.[2] Le critiche di Chatterjee hanno ispirato il documentario Hell's Angel andato in onda su Channel 4 della televisione britannica. Il documentario è stato scritto da un noto critico di Madre Teresa, Christopher Hitchens, che lo ha co-prodotto con il giornalista e registra, Tariq Ali. Chatterjee e Hitchens erano gli avvocati del diavolo nel processo di beatificazione di Madre Teresa, dalla Chiesa cattolica nel 2003.[1]
Chatterjee è nato nel 1958[3] ed è cresciuto nel distretto Ballygunge, Calcutta, India; si è trasferito nel Regno Unito nel 1985. Negli anni 1970 e 1980, quando Chatterjee frequentava il corso di medicina al Kolkata Medical College, ha lavorato part-time in una campagna contro la povertà per un partito politico di sinistra e successivamente ha lavorato in un ospedale dove ha regolarmente curato pazienti provenienti dai distretti più vecchi e poveri della città e anche i rifugiati della guerra civile con quello che oggi è il Bangladesh.[3] In seguito quando viveva nel Regno Unito, ha iniziato a preoccuparsi della rappresentazione di Calcutta come luogo dove la miseria e la malattia erano molto diffuse grazie ai reportage fatti dalla stampa sul lavoro di Madre Teresa. In quel periodo descrive il suo atteggiamento verso Madre Teresa così: “Se non altro, avevo una propensione positiva verso di lei” sebbene non ho mai visto nessuna delle sue suore negli slum.[4] Tuttavia è stata questa immagine in contrasto con la sua esperienza personale di dottore a Calcutta che l'ha spinto ad esaminare con più attenzione il lavoro e la reputazione di Madre Teresa.
«Sono rimasto mistificato e perturbato. Così ho voluto indagare … tuttavia pensavo che fosse una donna superba che non era perfetta, ma in qualche modo si è diffusa questa immagine di Calcutta nell'immaginario mondiale. Pensavo fosse un corollario, un derivato di qualche tipo della sua immagine e che non fosse colpa sua.[4]»
Iniziando negli anni 1990 in avanti, Chatterjee ha iniziato a scoprire quello che esso chiama il “culto della sofferenza”[3] che Madre Teresa e le Missionarie della Carità stavano attuando con il benestare del suo amico, Papa Giovanni Paolo II.[5] Nel febbraio 1993 Chatterjee ha inviato una proposta per un breve documentario a Vanya Del Borgo, produttore associato della Bandung Productions, proprietà di Tariq Ali.[6] La proposta è passata ad un commissario del Channel 4 che l'ha approvata. Del Borgo ha iniziato il lavorio sulla proposta di Chatterjee chiedendo al giornalista e scrittore Christopher Hitchens di scrivere e presentare l'opera.[6] Il documentario è diventato Hell's Angel, film del 1994.[7] Chatterjee ha trovato il documentario "troppo sensazionalista”; Hitchens ha proseguito scrivendo il libro La posizione della missionaria. Teoria e pratica di madre Teresa.[8] Chatterjee ha passato l'anno successivo viaggiando ed intervistando persone che avevano lavorato a stretto contatto con Madre Teresa e le Missionarie della Carità e ha iniziato una campagna contro le condizioni nel Nirmail Hriday, conosciuta come la Casa Kalighat per i morenti a Calcutta.[3] In particolare, ha sentito storie della carenza di igiene di base,[9] l'assenza di antidolorifici,[10][11] e del frequente riutilizzo di aghi ipodermici.[3] È stato in quel momento che Chatterjee ha iniziato il suo lavoro sul libro che è stato pubblicato nel 2002 dalla Meteor Books con il titolo originale Mother Teresa: The Final Verdict.[12] Chatterjee racconta che in aggiunta alle ore di interviste, “Ho iniziato nei giorni pre-Internet e ho passato mesi nelle librerie a Londra. Ho anche girato il mondo facendo ricerche. Ho seguito gli abitanti degli slum, i mendicanti, i bambini bisognosi con una video camera. Ho intervistato centinaia di persone. Ho passato ore fuori della casa di Teresa con una video camera.”[13]
A seguito della pubblicazione del suo libro Chatterjee ha continuato a esporre quello che lui chiama la “finta e fantastica figura” di Madre Teresa,[14] facendo l'avvocato del diavolo al processo per la sua santificazione. Continua il suo lavoro da medico a Londra[13] dove vive con sua moglie irlandese, cresciuta da cattolica e i loro tre figli.[15]
Nel dicembre 2002 la casa editrice indipendente Meteor Books, di proprietà di Bhagbat Chakraborty, ha pubblicato il libro di Chatterjee intitolato Mother Teresa: The Final Verdict.[13] Nel 2016 lo stesso libro è stato ristampato con un titolo nuovo, Mother Teresa: the Untold Story dall'editore Fingerprint! dopo essere stato ripreso dall'agente letterario Kanishka Gupta.[13] Il libro racconta la vita e l'aumento in popolarità di Madre Teresa seguendo il documentario Something Beautifu for God (Qualcosa di bello per Dio) di Malcolm Muggeridge, la Casa di Calcutta per i morenti e le pratiche di gestione della stessa,[14] le conversioni non-consensuali di indù e musulmani sul punto di morte,[16][17] e le ingenti somme di denaro donati alla opera di carità che non sono spese a Nirmal Hriday.[18] Percorre la vincita del Premio Nobel per la pace e il discorso nel quale sostiene di aver salato decina di migliaia di persone bisognose; nel libro Chatterjee stima che il numero reale sia 700.[5] Scrive anche delle celebrità e delle persone potenti che hanno avuto udienze con Madre Teresa e le controversie centrate attorno ai soldi che ha accettato da dittatori come il Presidente Haitiano Jean-Claude Duvalier, il truffatore condannato Charles Keating e l'editore disonorato Robert Maxwell.[19] Il libro esamina la portata mondiale delle Missionarie della Carità e le prove disponibili degli acconti finanziari di Madre Teresa,[5][20] e la sua crociata personale contro l'aborto e la contraccezione.[14] I capitoli finali del libro trattano la morte, il funerale e la beatificazione di Madre Teresa insieme al coinvolgimento di Chatterjee stesso come avvocato del diavolo ufficiale e le trascrizioni del procedimento.[15] Chatterjee ha riassunto il lavoro di Madre Teresa dal suo punto di vista, così:
«Era innanzitutto un … ideologo medievale – che insegnava che l'aborto doveva essere vietato a tutti i costi. Il fine giustifica i mezzi. Lei era così.[6]»
Il libro è stato sia lodato che criticato. È stato descritto in svariati modi: “libro necessario e ben documentato” (Times Higher Education), “questo libro importante” (The Open Society Journal)[18] e “un irrazionale attacco” (Catholic League for Religious and Civil Rights).[21] Delle critiche sono stare rivolte alla redazione del libro.[5] Tuttavia la maggior parte delle persone concordano che il libro “critica assai” Madre Teresa.[22]
Sulla strada della santità di Madre Teresa, un processo che Chatterjee ha descritto come “una superstiziosa cerimonia di magia nera”,[14] lo stesso Chatterjee è stato uno dei due avvocati del diavolo ufficiale nel processo di beatificazione nel 2003; l'altro è stato Christopher Hitchens.[23] Per dare inizio al processo di beatificazione, il primo passo verso la sanità, la Chiesa Cattolica deve annunciare un primo miracolo attribuito a Madre Teresa, tale annuncio è stato fatto il 1º dicembre 2002, la presunta guarigione di Monica Besra da una ciste causata dalla tubercolosi.[24] Chatterjee ha sottolineato che la cura è stato il risultato delle cure mediche che Besra ha ricevuto dal sovraintendente dell'Ospedale di Balurghat e non il risultato dell'indossare gioielli metallici.[15] Le sue affermazioni sono state confermate dal medico di Besra, il dott. Ranjan Mustafi, che ha descritto i nove mesi di farmaci e di trattamenti che ha amministrato alla paziente: “Ho affermato diverse volte che è stata curata dai trattamenti ricevuti.”[25] Inizialmente sia Monica[4] che suo marito hanno chiamato il miracolo “una beffa,”[26] come Prabir Ghosh dell'Associazione umanista di Calcutta, che gestisce un programma di sensibilizzazione di uomini santi che ingannano indiani comuni a pagare per presunte cure miracolose.[24] Durante il processo, la Chiesa Cattolica concede la consultazione in casi in cui il miracolo è contestato. Nel libro, Chatterjee include i dettagli della sua deposizione alla commissione, la sua corrispondenza con il postulatore ufficiale Brian Kolodiejchuk, e le trascrizioni delle sue domande con le relative risposte.[27]
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