Arrigo Miglio cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Il cardinale Miglio durante una messa al santuario di Oropa. | |
Gaudium vestrum impleatur | |
Titolo | Cardinale presbitero di San Clemente (dal 2022) |
Incarichi attuali |
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Incarichi ricoperti |
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Nato | 18 luglio 1942 a San Giorgio Canavese |
Ordinato presbitero | 23 settembre 1967 dal vescovo Luigi Bettazzi |
Nominato vescovo | 25 marzo 1992 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato vescovo | 25 aprile 1992 dal vescovo Luigi Bettazzi |
Elevato arcivescovo | 25 febbraio 2012 da papa Benedetto XVI |
Creato cardinale | 27 agosto 2022 da papa Francesco |
Arrigo Miglio (San Giorgio Canavese, 18 luglio 1942) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, dal 16 novembre 2019 arcivescovo emerito di Cagliari e dal 6 ottobre 2022 amministratore apostolico di Iglesias.
Nasce a San Giorgio Canavese, in provincia di Torino e diocesi di Ivrea, il 18 luglio 1942.
Dopo gli studi nel seminario di Ivrea e l'anno propedeutico nel seminario di Torino, frequenta la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico a Roma, dove consegue le licenze in teologia e in sacra scrittura.
Il 23 settembre 1967 è ordinato presbitero, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a San Giorgio Canavese, dal vescovo Luigi Bettazzi[1].
Dopo l'ordinazione è vicario parrocchiale, poi parroco, in Ivrea, dov'è anche direttore della "Casa dell'ospitalità". In seguito dirige la Casa alpina "Gino Pistoni" in Gressoney-Saint-Jean. Nel 1980 è nominato vicario episcopale per la pastorale, mentre dal 1981 alla nomina episcopale è vicario generale della diocesi di Ivrea.
È anche assistente ecclesiastico dell'Istituto secolare delle Missionarie dell'Amore infinito e al contempo insegna sacra scrittura presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale.
Nel 1990 viene nominato assistente ecclesiastico generale dell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani; mantiene l'incarico fino al 1997[2].
Il 25 marzo 1992 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Iglesias; succede a Giovanni Cogoni, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 25 aprile successivo riceve l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di Santa Maria Assunta di Ivrea, dal vescovo Luigi Bettazzi, co-consacranti l'arcivescovo Ottorino Pietro Alberti e il vescovo Giovanni Cogoni. Il 14 giugno prende possesso della diocesi.
Nella diocesi sarda è particolarmente vicino ai minatori: per testimoniare loro la sua vicinanza si reca più volte nelle miniere del Sulcis-Iglesiente[3].
Il 20 febbraio 1999 lo stesso papa lo nomina vescovo di Ivrea[4]; succede a Luigi Bettazzi, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 25 aprile seguente prende possesso della diocesi.
Viene eletto segretario della Conferenza episcopale piemontese e presidente del comitato scientifico e organizzatore delle settimane sociali dei cattolici italiani e membro della Commissione episcopale della CEI per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.
Il 27 aprile 2010 è nominato membro della Commissione episcopale dell'Almo collegio Capranica.
Il 25 febbraio 2012 papa Benedetto XVI lo nomina arcivescovo metropolita di Cagliari[5]; succede a Giuseppe Mani, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 18 aprile successivo prende possesso canonico dell'arcidiocesi per procura. Il 22 aprile giunge a Cagliari per svolgere la tradizionale giornata di ritiro spirituale che precede l'inizio del ministero episcopale e incontrare, il giorno successivo, i giovani dell'arcidiocesi.
Il 24 aprile entra solennemente nell'arcidiocesi, con una cerimonia a Bonaria, in concomitanza con la festa della Madonna di Bonaria. Come primo atto di governo, conferma nel loro incarico i vicari generali ed episcopali dell'arcidiocesi[6].
Rimane amministratore apostolico della diocesi di Ivrea fino all'ingresso del successore Edoardo Aldo Cerrato, avvenuto il 7 ottobre 2012.
Il 29 giugno 2012 riceve il pallio dal papa, nella basilica di San Pietro in Vaticano; il 3 settembre è eletto presidente della Conferenza episcopale sarda.
Il 18 luglio 2017, al compimento del 75º anno, presenta la sua rinuncia per raggiunti limiti di età; nel mese di settembre la nunziatura apostolica in Italia gli comunica la decisione di papa Francesco di confermarlo per altri due anni alla guida dell'arcidiocesi[7].
Il 16 novembre 2019 lo stesso papa accoglie la sua rinuncia[8]; gli succede Giuseppe Baturi, del clero di Catania, fino ad allora sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana. Rimane amministratore apostolico dell'arcidiocesi fino all'ingresso del successore, avvenuto il 5 gennaio seguente.
Il 29 maggio 2022, al termine del Regina Caeli, papa Francesco annuncia la sua creazione a cardinale[9]; nel concistoro del 27 agosto seguente lo crea cardinale presbitero di San Clemente. Avendo già ottant'anni al momento della creazione, non avrà il diritto di entrare in conclave e di essere membro dei dicasteri della Curia romana, in conformità all'art. II § 1-2 del motu proprio Ingravescentem Aetatem, pubblicato da papa Paolo VI il 21 novembre 1970. Il 23 novembre successivo prende possesso del titolo cardinalizio.
Il 6 ottobre 2022 è nominato amministratore apostolico di Iglesias, dopo la rinuncia per raggiunti limiti di età del vescovo Giovanni Paolo Zedda.
È uno dei vescovi che ha celebrato la messa tridentina dopo il motu proprio Summorum Pontificum e a Cagliari ha eretto la seconda parrocchia personale d'Italia per la liturgia tridentina.
La genealogia episcopale è:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 21153833256464332917 · SBN TO0V628039 · GND (DE) 1266471383 |
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