Consiste di aguardiente (alcol di canna da zucchero), zucchero o panela e agua de canela (acqua bollita con cannella).[1][2][3] Il canelazo è fatto tradizionalmente con aguardiente fatto in casa, ma si usa anche alcol imbottigliato.[4] Ci sono molte varianti della ricetta.[5] È fatto spesso con succo di frutta (tipicamente succo di naranjilla, di mora o di maracuyá).[5] A volte si aggiungono chiodi di garofano o si tralascia l'alcol.[5]
Le origini della bevanda sono sconosciute, ma essa si consuma da molto tempo nelle Ande.[4] In Ecuador, è venduta spesso dai venditori ambulanti durante le feste.[6] È particolarmente popolare durante il Natale.[7] Nel 2005, un'azienda cominciò a imbottigliare il canelazo senza alcol per l'esportazione.[8]
Il canelazo si consuma negli altopiani settentrionali del Perù, specificamente intorno ad Ayabaca nella Piura.[9] Consiste di aguardiente con zucchero (o chancaca) e cannella bollito in acqua; si può anche aggiungere limone e chicha de jora.[9]
^(ES) Dávila Vásquez, Jorge. "El Pase del Niño en Cuenca (Ecuador)". América n. 27: La Fȇte en Amérique Latine. Presses de la Sorbonne Nouvelle (26-28 maggio 2000), p. 99. ISBN 978-2-87854-236-3.
^ab(ES) Sergio Zapata Acha, Diccionario de gastronomía peruana tradicional, 1ª ed., Lima, Perú, Universidad San Martín de Porres, 2006, ISBN9972-54-155-X.