Casey Nicholaw

Casey Nicholaw

Casey Nicholaw (Los Angeles, 6 ottobre 1962) è un regista teatrale, coreografo e attore teatrale statunitense.

Debuttò nel mondo dello spettacolo alla fine degli anni 80 come attore e ballerino in tournée statunitensi di musical come La Cage aux Folles e 42nd Street, prima di debuttare a Broadway nel 1992 con Crazy for You. Recitò ancora a Broadway nel 1994 in The Best Little Whorehouse Goes Public e nel 1995 in Victor/Victoria con Julie Andrews. Nel 1999 fu Frank Manero nell'adattamento musicale de La febbre del sabato sera, mentre nel 2002 recitò per l'ultima volta a Broadway in Thoroughly Modern Millie.[1] Successivamente cominciò a lavorare come coreografo, curando danza e movimenti negli allestimenti di New York e Broadway di Candide (2004), Bye Bye Birdie (2004) e Spamalot (2005), prima di fare il suo debutto alla regia a Broadway nel 2006 con The Drowsy Chaperone.[2]

Dopo aver diretto e coreografato i musical di Stephen Sondheim Follies (2007) e Anyone Can Whistle (2010), ottenne un grande successo a Broadway e Londra con The Book of Mormon, per cui vinse il Tony Award alla miglior regia di un musical e il Laurence Olivier Award alle migliori coreografie.[3] Negli anni 2010 ha lavorato ancora a Broadway come regista e coreografo di Aladidn (2014), Something Rotten! (2015) e Some Like Hot (2022), per cui ha vinto il Tony Award alla miglior coreografia nel 2023. Sulle scene londinesi invece ha diretto e coreografato Dreamgirls nel 2016.[4][5]

  1. ^ Broadway Buzz | Videos, Interviews, Photos, News and Tickets | Broadway.com, su www.broadway.com. URL consultato il 27 giugno 2019.
  2. ^ (EN) Andrew Gans, To Be or Not To Be to Close Nov. 16, su Playbill, Mon Oct 20 13:15:00 EDT 2008. URL consultato il 27 giugno 2019.
  3. ^ (EN) Adam Hetrick, Something Rotten! Puts a Shakespearean Twist On Broadway Musical Comedy, Starting Tonight, su Playbill, Mon Mar 23 01:00:00 EDT 2015. URL consultato il 27 giugno 2019.
  4. ^ (EN) Dominic Cavendish, Dreamgirls, Savoy, review: 'a show with tremendous gusto of soul and gaiety of spirit', in The Telegraph, 14 dicembre 2016. URL consultato il 27 giugno 2019.
  5. ^ (EN) Dreamgirls at the Savoy Theatre – review round-up | Opinion, su The Stage, 16 dicembre 2016. URL consultato il 27 giugno 2019.

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