Centrolabrus

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Centrolabrus
Centrolabrus exoletus
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
ClasseActinopterygii
OrdinePerciformes
FamigliaLabridae
GenereCentrolabrus
Günther, 1861

Centrolabrus Günther, 1861 è un genere di pesci di acqua salata appartenenti alla famiglia Labridae[1]. Provengono dall'oceano Atlantico e dal mar Mediterraneo[2].

Presentano un corpo compresso lateralmente, non molto allungato né particolarmente alto; la colorazione non è sgargiante come in molti altri labridi. I denti sono conici e disposti in una sola serie[3].

Come le specie del genere Symphodus, i maschi delle specie di Crenilabrus fanno la guardia alle uova fino alla schiusa[4][5].

Questo genere fu creato da Albert Günther durante la sua revisione dei generi della famiglia Labridae[3]. Nel 2020 comprende soltanto due specie[2]:

Due specie ora appartenenti al genere Symphodus, S. caeruleus e S. trutta[6], erano precedentemente considerate parte del genere Centrolabrus.

Conservazione

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Tutte e due le specie sono classificate come "a rischio minimo" (LC) dalla lista rossa IUCN perché non sono minacciate da particolari pericoli[7][8].

  1. ^ (EN) Centrolabrus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  2. ^ a b Fish Identification - Find Species: Centrolabrus, su FishBase. URL consultato il 25 novembre 2020.
  3. ^ a b A. Günther, p. 383.
  4. ^ (EN) C. melanocercus, su FishBase. URL consultato il 25 novembre 2020.
  5. ^ (EN) C. exoletus, su FishBase. URL consultato il 25 novembre 2020.
  6. ^ (EN) Symphodus trutta, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  7. ^ (EN) Pollard, D. & Liu, M, C. exoletus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  8. ^ (EN) Pollard, D., S. melanocercus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  • (EN) A. Günther, A preliminary synopsis of the labroid genera, in Annals and Magazine of Natural History (Series 3), vol. 8, n. 47, 1861, pp. 382–389.

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