Il nome generico (Chaenorhinum) deriva da alcune parole greche il cui significato è "con naso aperto", infatti “chaeno” = aperto, spalancato e “rhin” = naso e fa riferimento alla particolare forma della corolla definita anche "personata".[2] L'epiteto specifico (origanifolium) significa "simile alle foglie di origano o maggiorana".[3][4]
Il nome scientifico della specie è stato definito inizialmente da Linneo (1707 – 1778), con la denominazione basionomica Antirrhinum origanifolium, perfezionato successivamente nella denominazione attuale dal botanico boemo Vincenz Franz Kosteletzky (1801–1887) nella pubblicazione "Index plantarum horti caesarei regii botanici Pragensis, Prag. 34" del 1844.[1]
La forma biologica di queste piante è camefita suffruticosa (Ch frut): ossia sono piante dai fusti legnosi e di dimensioni non troppo grandi che d'inverno si seccano completamente, ma alcune gemme rimangono nella parte aerea della pianta. Arrivano ad una altezza massima di 8 – 15 cm. Tutte le parti della pianta sono densamente pubescenti.[5][6][7][8]
Le foglie sono disposte in modo opposto alla base e alternato nella parte più aerea. Le foglie cauline e quelle inferiori sono più o meno simili. La forma della lamina è oblanceolata-spatolata; talvolta la forma è lanceolata oppure ovata. I margini sono interi. Dimensione delle foglie: larghezza 4 – 6 mm; lunghezza 12 – 18 mm.
Le infiorescenze sono formate da fiori solitari su peduncoli capillari posizionati all'ascella delle foglie superiori. Lunghezza dei peduncoli: 7 – 15 mm.
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X o * K (4-5), [C (4) o (2+3), A 2+2 o 2], G (2), capsula.[6]
Il calice, tuboloso-campanulato, più o meno attinomorfo e gamosepalo, è diviso sino alla base in 5 lacinie con forme lineari-spatolate. In genere il calice è più grande del frutto. Lunghezza delle lacinie: 6 – 8 mm.
La corolla, gamopetala e tubolare del tipo bilabiato con lobi patenti, è rigonfia nella parte basale. Il labbro superiore è verticale e bilobato; quello inferiore è trilobato (a loro volta i lobi sono retusi). Un rigonfiamento (sperone) è presente all'altezza delle fauci della gola della corolla in posizione abassiale. Il palato non è occluso. Il colore della corolla è lilla con venature viola. La lunghezza della corolla è di 10 – 12 mm dei quali 2 - 3 spettano allo sperone.
Il frutto è una capsula subsferica di 3 – 4 mm. All'interno i semi sono numerosi, con forme ovali e con la testa alveolata raramente reticolata (normalmente non sono presenti creste longitudinali). Al momento della maturazione i semi fuoriescono da alcuni fori che si aprono nella parte superiore del frutto (capsula porocida).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento - dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono le rupi calcaree, i ripari sotto roccia, i ghiaioni, le morene e le pietraie. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.[12]
Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 300 fino a 800 ms.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano.
La famiglia di appartenenza di questa specie (Plantaginaceae) comprende 113 generi con 1800 specie[6] (oppure secondo altri Autori 114 generi e 2400 specie[7], o anche 117 generi e 1904 specie[14] o 90 generi e 1900 specie[15]) ed è suddivisa in tre sottofamiglie e oltre una dozzina di tribù. Il genere della specie di questa voce appartiene alla sottofamiglia Antirrhinoideae (tribù Antirrhineae) e si compone di una ventina di specie distribuite soprattutto dal Mediterraneo occidentale fino all'Iran.[5]
D. C. Albach, H. M. Meudt and B. Oxelman, Piecing together the “new” Plantaginaceae, in American Journal of Botany, vol. 92, n. 2, 2005, pp. 297-315 (archiviato dall'url originale il 30 novembre 2016).
F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.