Charles Malato (Foug, 7 settembre 1857 – Parigi, 7 novembre 1938) è stato uno scrittore, giornalista, anarchico consigliere alla Camera dei Deputati francese. Militante libertario, fu anche massone, membro della Grande Loggia Simbolica Scozzese[1].
Dagli anni ottanta alla Grande Guerra, fu una nota figura dell'anarchismo in Francia, ed un «nodo di interscambio» per il movimento libertario europeo[2].
Con la prima guerra mondiale, è uno dei firmatari del Manifesto dei Sedici, che riunisce i libertari favorevoli alla «Sacra unione» contro la Germania[3].
A diciassette anni è deportato con i genitori comunardi nel bagno penale della Nuova Caledonia.
Tornato in Francia, è condannato a quindici mesi di prigionia per «incitazione all'omicidio, saccheggio e incendio»[4].
Va in esilio a Londra.
All'epoca dell'Affaire Dreyfus, dirige il Journal du peuple con Sébastien Faure e partecipa al comitato rivoluzionario incaricato di reagire alle manifestazioni dei nazionalisti.
Arrestato in seguito ad un attentato contro Alfonso XIII è processato dal 27 novembre 1905 e verrà assolto.
Fra il 1907 ed il 1914, Charles Malato collabora ai fogli La Guerre sociale e La Bataille syndicaliste.
Fu amico dell'educatore libertario spagnolo Francisco Ferrer.
All'inizio della Prima Guerra Mondiale, aderisce alla «Sacra unione» e, in seguito, firma il Manifesto dei Sedici.
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