Il nome del genere deriva dal greco"chryseos" (= dorato) e "thamnos" (= cespuglio).[4]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Thomas Nuttall (1786-1859) nella pubblicazione " Transactions of the American Philosophical Society Held at Philadelphia for Promoting useful Knowledge. Philadelphia" ( Trans. Amer. Philos. Soc. ser. 2, 7: 323 (-324) ) del 1840.[5]
Fusto. La parte aerea è eretta, molto ramosa con portamenti sferici. Gli steli spesso sono resinosi. Altezza media: 8 - 120 cm.
Foglie. Le foglie sono disposte in modo alternato, brevemente picciolate o sessili. La lamina è semplice e margini interi (talvolta irti o cigliati) con forme da lineari a spatolato-lanceolate. La superficie, trinevata, può essere punteggiata da ghiandole anche stipitate.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini raccolti in formazioni corimbose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale lungamente peduncolato di tipo discoidale. I capolini sono formati da un involucro, con forme turbinato-cilindriche, composto da 12 - 60 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (quasi assenti) e fiori del disco. Le brattee, con forme da ovate-lanceolate a triangolari-lanceolate e indurite alla base e a consistenza erbacea nella parte apicale, sono disposte in modo più o meno embricato su 3 - 7 serie. Il ricettacolo, bucherellato, è privo di pagliette a protezione alla base dei fiori; la forma è convessa. Dimensione degli involucri: 5 - 15 x 1,5 - 15 mm.
Corolla: (fiori del disco) la forma è imbutiforme-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, da eretti a divaricati, hanno una forma da triangolare a lanceolata; il colore è giallo o giallo-forte.
Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[10][12]
Gineceo: l'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli.[6] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti, brevi o lunghi a seconda della specie) e con le linee stigmatiche marginali separate.[13] I due bracci dello stilo sono lineari e papillosi.
achenio: gli acheni (da marrone chiaro a bruno-rossastro), con forme strettamente ellissoidi (o anche da turbinate a ellittiche o cilindriche) e superficie liscia, hanno 4 - 5 angoli e spesso 5 - 10 coste e sono provvisti di ghiandole e setole con punte a forma di ancora;
pappo: il pappo è formato da 2 - 3 serie di 15 - 50 setole barbate persistenti.
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8] Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]
Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.
Il genere Chrysothamnus (insieme alla sottotribù Solidagininae ) è incluso nel lignaggio "North American lineage". La sottotribù attualmente è divisa in 6 gruppi informali. Il genere di questa voce appartiene al "Chrysothamnus group".[2]
le setole del pappo sono dilatate all'apice o attenuate;
l'infiorescenza è composta da grappoli di capolini disposti in corimbi compatti;
i fiori del raggio sono presenti o assenti;
le brattee dell'involucro sono disposte in ranghi verticali e distinti.
Alcuni studi filogenetici e sistematici hanno dimostrato che il genere Chrysothamnus, come tradizionalmente era descritto fino allora, doveva essere ricircoscritto. Per cui alcune specie, precedentemente appartenenti al genere, sono state ricollocate in Cuniculotinus, Lorandersonia e Ericameria (sottotribù Pentachaetinae).[4] Inoltre alcune specie descritte in altri gruppi, sono state inserite nel genere:[10]
ex genere Vanclevea Greene (ora sinonimo di Chrysothamnus[17]). Caratteri principali: la lamina delle foglie è lineare- lanceolata, con la pagina solcata da tre nervi, la superficie resinosa-viscida e un portamento arcuato; i capolini hanno solamente i fiori del disco; il pappo è formato da pagliette aristate.
ex genere Hesperodoria Greene (ora sinonimo di Chrysothamnus[18]). Caratteri principali: le setole del pappo sono dilatate all'apice; le infiorescenze si compongono di 2 – 4 capolini liberamente aggregati in corimbi, sessili o provvisti di brevi pedicelli; i fiori del raggio sono carenti.
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.