Edoardo Molinar

Edoardo Molinar
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Ciclismo
SpecialitàStrada
Termine carriera1950
Carriera
Squadre di club
1931Individuale
1932G.S. Spa Torino
1933G.S. Dopolavoro Fiat
1934G.S. Spa Torino
1935U.S. Italia Tolone
1935S.C. Italia Nizza
1936Individuale
1937S.C. Italia Nizza
1937-1939Tendil
1938G.S. Dopolavoro MATER
1946-1948Individuale
 

Edoardo Molinar (Rocca Canavese, 31 agosto 1907Rocca Canavese, 22 settembre 1994) è stato un ciclista su strada italiano. Professionista e indipendente tra il 1931 e il 1939, fu il primo corridore italiano a vincere una tappa alla Vuelta a España.

Canavese ma trasferitosi a metà anni 1930 in Costa Azzurra, fu attivo soprattutto come indipendente, pur con alcuni anni da professionista con la francese Tendil, distinguendosi come scalatore. Vinse la Torino-Valtournenche[1] e la Coppa Collecchio nel 1933, oltre che la Toulon-Aubagne-Toulon 1934 e le prove in salita del Puy-de-Dôme nel 1934 e del Mont Coudon nel 1937.

Fu il primo corridore italiano a vincere una tappa alla Vuelta a España, imponendosi nella tredicesima frazione dell'edizione 1935, da Cáceres a Zamora; nella stessa edizione si aggiudicò la classifica della montagna e ottenne il quarto posto finale. Prese parte tre volte al Giro d'Italia, concludendo decimo nel 1936 e settimo nel 1937, in entrambi i casi come ciclista "isolato" o individuale; due furono le partecipazioni al Tour de France, nel 1934 e 1937, sempre come isolato.

2ª tappa Giro della Liguria (Sanremo > Savona)
Classifica generale Giro della Liguria
Torino-Valtournenche[1]
Coppa Collecchio
Course de Puy-de-Dôme
Toulon-Aubagne-Toulon
13ª tappa Vuelta a España (Cáceres > Zamora)
Course de Mont Coudon

Altri successi

[modifica | modifica wikitesto]
Classifica scalatori Vuelta a España
1936: 10º
1937: 7º
1934: 13º
1937: ritirato (7ª tappa)
1935: 4º

Classiche monumento

[modifica | modifica wikitesto]
1932: 32º
1931: 13º
1932: 20º
1934: 10º
1937: 24º
  1. ^ a b Molinar vince con distacco la combattuta Torino-Valtournanche, in La Stampa, 28 agosto 1933. URL consultato il 7 aprile 2023.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]