Emanuela Pierantozzi | |||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||||||||
Altezza | 177 cm | ||||||||||||||||||||||||
Peso | 71 kg | ||||||||||||||||||||||||
Judo | |||||||||||||||||||||||||
Categoria | 66 kg - 78 kg. | ||||||||||||||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||||||||||||||
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Emanuela Pierantozzi (Bologna, 22 agosto 1968) è una judoka italiana, plurimedagliata mondiale e olimpica. Ha vinto una medaglia d'argento nei 66 kg (1992 – Barcellona) e una di bronzo nei 78 kg (2000 - Sydney) alle Olimpiadi; due medaglie d'oro (1989 e 1991) e un bronzo (1997) ai Campionati Mondiali; due ori (1989 e 1992), tre argenti (1988, 1995 e 1996) e due bronzi (1991 e 1993) ai Campionati Europei; una medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo (1997); sei titoli italiani assoluti.
Emanuela è stata allenatrice delle Squadre Nazionali Cadette di Judo dal 2005 al 2006; direttore tecnico della Sezione Judo del Cus Bologna e del Comitato Regionale Emilia Romagna; allenatrice della Squadra Femminile di Judo del Pusan Junior College (Pusan, Corea del Sud) e dell'Associazione Sportiva Izumo Vultur di Genova-Voltri. Emanuela ha fatto parte della Commissione Atleti del Coni dal 1995 al 2005 (membro del Consiglio Nazionale del CONI) ed è stata rappresentante atleti nella Commissione Interministeriale Anti-Doping dal 2001 al 2002.
Si è laureata in Scienze Motorie e in Discipline e Tecniche dello Spettacolo e lavora come ricercatrice universitaria Settore Disciplinare M-EDF/02 “Metodi e Didattiche delle Attività Sportive”, dal 2006 al 2011 presso la Facoltà di Scienze Motorie di Bologna e dal 2011 presso l'Università di Genova.
Emanuela opera anche come scultrice. La sua opera più nota è il Monumento a Marco Pantani a Cesenatico[1]. È membro-artista della Fondazione Art of the Olympians[2].