Eva Dell'Acqua (Schaerbeek, 28 gennaio 1856 – Ixelles, 12 febbraio 1930) è stata una compositrice e cantante belga di origine italiana.
Eva Dell'Acqua nacque nel 1856 in una località nella zona di Bruxelles dal padre Cesare Dell'Acqua, pittore di Trieste, e dalla madre Carolina van der Elst.[1] Sono scarse le informazioni biografiche sulla sua carriera.[1] Studiò presso il Conservatoire royal de musique.[1] Cantava negli ambienti aristocratici della sua città, rimanendo ai margini della scena musicale, finché non iniziò a comporre e farsi apprezzare nei circoli culturali più illustri.[1] Vantava una «solida preparazione tecnica» che sfociava in una «eleganza stilistica delle sue composizioni».[1] Compose musica nello stile romantico[2] tra il 1878 e il 1922, spaziando per diversi generi[1]: musiche orchestrali, piéce per orchestra da camera, opere per pianoforte, per voce solista, opere e marce.[1][2]
Si esibiva in mélodies per canto e pianoforte perlopiù nei salotti della sua città natale, ma divenne un personaggio rilevante in accademie e soirées musicali del tempo.[1] Incontrò il favore del pubblico nobile con le sue opere, operette e pantomime, che furono messe in scena anche in teatri pubblici.[1] In particolare La Bachelette (1896) e Une ruse de Pierrette (febbraio 1903), su libretto di F. van der Elst, furono rappresentate al Théâtre des Galeries St-Hubert di Bruxelles.[1]
Dell'Acqua morì nel 1930 in un'altra località nella regione di Bruxelles.[3][1]
Il Conservatoire royal de musique ha conservato gran parte della sua produzione nella propria biblioteca.[1]
Pur con un'attività ristretta a un particolare ambito culturale, «la naturale fantasia melodica e un innato gusto stilistico (...) le consentirono di imporsi nel mondo musicale europeo, ove la sua produzione incontrò particolare fortuna».[1] Le sue operette, di stile tipicamente francese, si distinguono «per garbo, ironia e fluidità di scrittura».[1]
Particolare successo ebbe la villanella J'ai vu passer l'hirondelle, melodia fluida e raffinata, con manierismo e gusto tipici della romanza e della musica vocale da camera fin de siècle.[1] Le sue marce militari e i suoi pezzi per fiati hanno fatto parte del repertorio dei complessi bandistici belgi almeno fino alla fine del XX secolo.[1]
Il suo brano Villanelle per soprano di coloratura è stato particolarmente interpretato ed inciso, nonché utilizzato in colonne sonore cinematografiche quali Get Hep to Love (1942) e Musica sulle nuvole (1942).
Su libretto di F. van der Elst:
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