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Il suo nome d'arte deriva dal personaggio di Eva Kant, del fumetto Diabolik, alla quale i suoi amici dicevano che somigliasse,[4] e dal cognome dello scrittore Harold Robbins. Per nascita appartenente al sesso maschile, nella vita ha adottato esclusivamente un ruolo di genere femminile. Fu anche nota come Eva Robins o Eva Robbins, mentre come cantante utilizzò il nome di Cassandra.
Nata nel capoluogo emiliano il 10 dicembre 1958 ha fatto il suo ingresso nel mondo dello spettacolo da ventenne alla fine degli anni settanta in qualità di corista in una tournée di Amanda Lear. In ambito musicale, nello stesso periodo ha inciso il singolo Disco Panther per la Polydor, con lo pseudonimo Cassandra, e nel 2002 è tornata alla musica con il singolo La rosa. Ha lavorato a lungo per il cinema, recitando in molti thriller, erotici e commedie, al servizio di registi quali Damiano Damiani, Antonio D'Agostino, Maurizio Nichetti, Simona Izzo e molti altri. Tra gli altri, viene diretta da Dario Argento in Tenebre e da Alessandro Benvenuti in Belle al bar, dove ha un ruolo da protagonista. Nel 1986 ha partecipato al videoclip Skyline dei Krisma[5]. Ha debuttato in televisione nel 1987, nella trasmissione Lupo Solitario su Italia 1, chiamata da Antonio Ricci a ricoprire il ruolo di una trasgressiva critica letteraria, riapparendo anche nel successivo programma L'araba fenice.
Nel 1991 è stata scelta da Gianni Boncompagni e Irene Ghergo per condurre la trasmissione preserale di Italia 1Primadonna. Il programma partì tra molte polemiche sorte da parte di alcune associazioni cattoliche le quali ritenevano che la Robin's, transessuale (all'epoca si usava il termine ermafrodito), fosse un personaggio non consono per un programma in onda durante la fascia protetta e che quindi poteva essere visto anche dai bambini, ma il regista Boncompagni e l'autrice Ghergo ribadirono la loro scelta, esprimendo piena fiducia alla conduttrice e alla fine, una volta appurata la totale sobrietà e normalità dei contenuti della trasmissione, tutte le polemiche si placarono. Comunque, a causa dei bassi ascolti registrati, il programma fu chiuso dopo appena due mesi di trasmissione.
Dal 1993, anno del suo debutto teatrale ne La voce umana diretta da Andrea Adriatico, ha iniziato una carriera di attrice più impegnata. Nel 1995 ha indossato i panni di modella per la stilista Chiara Boni, affiancando la pornostar Éva Henger. Nel 2002 è tornata a lavorare in televisione, interpretando il ruolo di una donna trans in un episodio della fortunata serie Il bello delle donne 2, in onda su Canale 5. Ha partecipato allo spettacolo 8 donne e un mistero, ispirato al film scritto e diretto da François Ozon, insieme con Sandra Milo, Nadia Rinaldi, Corinne Cléry e Caterina Costantini, interpretando la cognata zitella dell'assassinato. Altri spettacoli teatrali a cui ha preso parte negli anni 2000 sono stati Il frigo, monologo di Copi, Othello Opera Rock di Mario Concetti, Madame di Massimo Stinco, M. Butterfly nei panni della star dell'opera cinese Song Liling.
Nel corso della propria carriera artistica ha fatto spesso leva sull'ambiguità sessuale. Intervistata, ha detto di aver assunto da giovanissima ormoni femminili, grazie ad un amico farmacista[6][7], arrestando in questo modo, durante la pubertà, lo sviluppo dei caratteri secondari maschili, mentre avrebbe sviluppato seni e forme femminili.
La Robin's ha dichiarato di aver assunto ormoni, senza avere come meta la transizione al sesso femminile[8]. Il seno è un risultato dell'assunzione di ormoni, non avendo mai fatto ricorso alla chirurgia. Non ha mai completato la transizione al sesso femminile chirurgicamente, dichiarando di aver raggiunto un suo equilibrio[9].
Nel 2019, ospite di Caterina Balivo nel programma televisivo Vieni da me, ha annunciato l’intenzione di sposare la donna con la quale ha una relazione da 25 anni, ma di cui ha preferito non rivelare l'identità[10].
^Secondo alcune fonti il suo nome anagrafico completo sarebbe Roberto Maurizio Coatti,[2] tuttavia la stessa Eva Robin's ha affermato che l'aggiunta di Maurizio è un'invenzione.[3]