Fabrizio Poletti

Fabrizio Poletti
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza173 cm
Peso70 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex difensore)
Termine carriera1975 - giocatore
1989 - allenatore
Carriera
Giovanili
1957-1961Bondenese
Squadre di club1
1961-1962Asti24 (2)
1962-1971Torino275 (23)
1971-1974Cagliari64 (1)
1974-1975Sampdoria5 (0)
Nazionale
1963-1964Italia (bandiera) Italia U-216 (0)
1965-1970Italia (bandiera) Italia6 (0)
Carriera da allenatore
1978Suzzara
1987-1988Faenza
1988-1989Ravenna
Palmarès
 Mondiali di calcio
ArgentoMessico 1970
 Giochi del Mediterraneo
OroItalia 1963
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Fabrizio Poletti (Bondeno, 13 luglio 1943) è un ex calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo difensore.

Poletti contrasta Alberto Spencer

Nel 1961 fu acquistato dal Torino, che lo diede in prestito all'Asti per una stagione. In maglia granata giocò dal 1962 al 1971, totalizzando 275 presenze (224 con 18 reti in Serie A, 37 con 4 reti in Coppa Italia e 14 con una rete nelle Coppe europee), risultando così il 14º giocatore del Torino per numero di gare disputate. Era il rigorista principale della squadra piemontese, ossia colui che tirava i calci di rigore, sbagliandone pochi. Con il club torinese vinse due Coppe Italia, nel 1968 e nel 1971.

La sera del 15 ottobre 1967, mentre a Torino attraversava a piedi corso Re Umberto, fu coinvolto, uscendone leggermente ferito a una gamba, nell'incidente stradale nel quale perse la vita il suo compagno di squadra e grande amico Gigi Meroni.

Il 9 luglio 1971 fu ingaggiato dal Cagliari[1]. Passò quindi nell'estate 1974 alla Sampdoria, dove ottenne le ultime 5 presenze nella massima serie nella stagione 1974-1975.

In carriera totalizzò complessivamente 344 presenze e 24 reti in Serie A.

Con la Nazionale italiana esordì il 16 giugno 1965 contro la Svezia; vanta 6 presenze. Prese parte, ottenendo il secondo posto, al campionato del mondo 1970, nel corso del quale scese in campo nella celebre semifinale contro la Germania Ovest, sostituendo Roberto Rosato all'inizio dei tempi supplementari. In quella partita marcò il centravanti tedesco Gerd Müller, che realizzò la rete del momentaneo 2-1 sfruttando un malinteso tra Poletti e il portiere Enrico Albertosi.

Conta anche 3 presenze in Nazionale B e 6 presenze in Nazionale giovanile. Ha fatto parte della Selezione vincitrice ai Giochi del Mediterraneo 1963 disputati a Napoli.

Poletti era stato anche inserito nella rosa dei 22 giocatori che, nel settembre 1964, si stavano preparando per la partecipazione ai Giochi Olimpici di Tokyo, poi non effettuata per l'imputazione di professionismo rivolta ad alcuni componenti da parte del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), benché essi fossero formalmente in regola con le norme della FIFA.

Nel gennaio 1978 subentra a Gianfranco Bozzao alla guida del Suzzara[2], militante in Serie D, senza riuscire a evitarne la retrocessione in Promozione. Attualmente vive in Costa Rica dove si è trasferito negli anni ottanta.

Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
16-6-1965 Malmö Svezia Svezia (bandiera) 2 – 2 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
23-6-1965 Helsinki Finlandia Finlandia (bandiera) 0 – 2 Italia (bandiera) Italia Qual. Mondiali 1966 -
27-6-1965 Budapest Ungheria Ungheria (bandiera) 2 – 1 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
24-5-1969 Torino Italia Italia (bandiera) 0 – 0 Bulgaria (bandiera) Bulgaria Amichevole - Ingresso al 46’ 46’
17-6-1970 Città del Messico Italia Italia (bandiera) 4 – 3 dts Germania Ovest (bandiera) Germania Ovest Mondiali 1970 - Semifinale - Ingresso al 91’ 91’
17-10-1970 Berna Svizzera Svizzera (bandiera) 1 – 1 Italia (bandiera) Italia Amichevole -
Totale Presenze 6 Reti 0
Torino: 1967-1968, 1970-1971
Italia 1963

Riconoscimenti

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  1. ^ Poletti al Cagliari, Carmignani alla Juve, su emeroteca.coni.it, 9 luglio 1971 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2014).
  2. ^ Articolo su Libertà, 7 gennaio 1978, pag.10
  3. ^ Fabrizio Poletti - Amova, su medagliedoro.org, Associazione Medaglie d'oro al valore atletico. URL consultato il 10 luglio 2011.

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