L'album è stato presentato il 24 novembre 2011 a Milano dalla moglie di Celentano, Claudia Mori che ha dichiarato che il disco sarebbe stato pubblicizzato in televisione, ma che ignora le modalità di tale promozione, non escludendo la possibilità di una tournée promozionale per l'anno 2012. Ha inoltre aggiunto che l'atteggiamento reticente del marito desta in lei motivi di preoccupazione.[3]
Intervistato da Vincenzo Mollica per il TG1 del 24 novembre 2011, Celentano ha definito l'album come «un grido di rabbia». Per Celentano questo è il suo album più politico, più vicino ai temi sociali, che si propone di interpretare la rabbia di tutti i cittadini, ma che non toglie spazio all'amore, perché – spiega l'artista – l'amore è presente anche nella sofferenza.[4]
In un'intervista di Michele Serra per Il Venerdì di Repubblica del 2 dicembre 2011, Celentano, interrogato su come sia stato possibile conciliare le varie intelligenze musicali presenti nell'album, ha risposto che «quando gli artisti sono alla pari è difficile che ci siano litigi proprio perché, in quanto alla pari, c'è una stima reciproca che ti obbliga non solo a riflettere quando magari non condividi il pensiero dell'altro, ma anche ad espandere una certa elasticità nell'accettazione di un'idea che non sempre è tua. Con Battiato, Jovanotti e Giuliano dei Negramaro c'è stato un rapporto direi quasi filosofico oltre che di simpatia [...]». Il giornalista, colpito dal brano intitolato Il mutuo che ha definito il più celentanistico, si sofferma sul senso di un mondo fondato sul nulla, perché fondato sul debito e chiede a Celentano quale sia il suo grado di preparazione in economia, il quale si è limitato a rispondere: «Qualcosa capisco, ma ci sono ancora molti punti oscuri e comunque da quel poco che capisco vedo l'economia come una bomba sulla quale il mondo è seduto».[5]
La Repubblica XL del 2 dicembre 2011 mostra in copertina il "nuovo Clan" col titolo: «Celentano chiama: Jovanotti e Giuliano Sangiorgi rispondono. Il racconto di un grande incontro».[6][7]
Nel disco è presente la reincisione di una vecchia canzone di Celentano, La mezza luna, incisa in origine come retro nel 45 giri Si è spento il sole/La mezza luna nel 1962, e poi inserita nell'album A New Orleans del 1963; in questa versione collabora al pianoforte Raphael Gualazzi.
^"Celentano - Dedicato a tutti quelli che non vogliono che parli (compresa la RAI). La natura violenta che si vendica. L'economia che ci fa sentire seduti su una bomba a orologeria. La politica che tira fuori la parte peggiore di noi italiani. Il più imprevedibile degli artisti ha fatto un nuovo disco. E rivela: salgo e scendo come lo spread..." di Michele Serra - Il Venerdì di Repubblica del 2 dicembre 2011, da pagina 28 a pagina 33.
^XL Repubblica - Sommario, su xl.repubblica.it. URL consultato il 2 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2012).