Fairchild PT-19 | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da addestramento |
Equipaggio | 2 |
Progettista | Armand Thiebolt |
Costruttore | Fairchild |
Data primo volo | 15 maggio 1939 |
Data entrata in servizio | 1940 |
Utilizzatore principale | USAAC |
Altri utilizzatori | USAAF RCAF RAF |
Esemplari | oltre 7 700 |
Dimensioni e pesi | |
Lunghezza | 8,53 m (28 ft 0 in) |
Apertura alare | 10,97 m (36 ft 0 in) |
Altezza | 3,20 m (10 ft 6 in) |
Superficie alare | 18,58 m² (200 ft²) |
Peso a vuoto | 837 kg (1 845 lb) |
Peso carico | 1 154 kg (2 545 lb) |
Propulsione | |
Motore | un Ranger L-440-3 6 cilindri in linea rovesciato raffreddato ad aria |
Potenza | 200 hp (149 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 212 km/h; 115 kn (132 mph) |
Autonomia | 644 km; 348 nmi (400 mi) |
Tangenza | 4 660 m (15 300 ft) |
Note | dati riferiti alla variante PT-19A |
i dati sono estratti da United States Military Aircraft since 1909[1] | |
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Il Fairchild PT-19, designazione aziendale Model M-62, fu un aereo da addestramento biposto, monomotore e monoplano ad ala bassa, sviluppato dall'azienda aeronautica statunitense Fairchild Aircraft nei tardi anni trenta del XX secolo.
Contemporaneo del biplano Boeing-Stearman Model 75, nel ruolo di addestratore primario contribuì in patria alla formazione della maggior parte dei piloti della United States Army Air Forces (USAAF), componente aerea dello United States Army (l'esercito degli Stati Uniti d'America), venendo anche adottato dalla britannica Royal Air Force (RAF) e dalla canadese Royal Canadian Air Force (RCAF) durante la Seconda guerra mondiale e da numerose forze aeree mondiali alla fine del conflitto.
Come con altri addestratori USAAF del periodo, il PT-19 aveva più designazioni basate sul propulsore installato. Alla fine del loro periodo operativo, gli esemplari dismessi furono venduti sul mercato dell'aviazione generale, molti dei quali ancora oggi rimangono in condizioni di volo e, nell'originale livrea azzurra con ali in giallo, utilizzati dai loro proprietari negli air show e nelle rievocazioni storiche.
Nel 1938 Sherman Fairchild, titolare dell'azienda aeronautica che portava il suo nome, decise di avviare come iniziativa privata lo sviluppo di un nuovo aereo da addestramento da proporre sul mercato dell'aviazione militare. A differenza di quanto era in servizio a quel tempo, chiese al suo ufficio tecnico di disegnare il nuovo modello con una configurazione alare monoplana invece che biplana, motivando la scelta nella necessità, da parte degli allievi, di un migliore approccio ai modelli di caccia, oramai tutti monoplani, che avrebbero pilotato, al termine del corso, una volta giunti ai reparti operativi. Altra particolarità tecnica pensata per un migliore approccio degli studenti, fu la scelta di adottare per il velivolo un carrello d'atterraggio a carreggiata larga, caratteristica che rendeva gli atterraggi, tra le procedure di maggiore difficoltà da imparare, più facili da padroneggiare. Per il propulsore, grazie anche alla notevole esperienza acquisita con precedenti modelli, si optò per un motore Ranger a 6 cilindri in linea.[2] Tra gli altri aspetti da curare vi furono la semplicità del progetto e la facilità nella manutenzione ordinaria del velivolo, con la finalità di mantenere bassi i costi di sviluppo e vendita.
Il prototipo, indicato dall'azienda come Model M-62, venne portato in volo per la prima volta il 15 maggio 1939. Nella sua configurazione originaria il velivolo era dotato di un lungo tettuccio che si chiudeva sui due abitacoli posti in tandem.[2]
Quando, all'inizio del 1940, lo United States Army emise una specifica per la fornitura di un nuovo velivolo nel ruolo di addestratore primario (PT - Primary Trainer) furono 18, tra cui la Fairchild Aircraft, a presentare una proposta. Al fine di soddisfare le richieste la Fairchild intervenne sul prototipo, rimuovendo il tettuccio e introducendo alcune modifiche minori.[2]
Rispetto ai precedenti addestratori biplani, il Fairchild PT-19 si poneva ad un livello di pilotaggio maggiormente impegnativo. Le velocità raggiunte erano più alte e il carico alare più vicino a quello degli aerei da caccia, con caratteristiche di volo che richiedevano maggiore precisione e cura. Il modello, già dai costi contenuti, si dimostrò semplice nella sua manutenzione e, soprattutto, praticamente senza vizi. Il PT-19 è stato davvero all'altezza del suo soprannome, Cradle of Heroes (Culla degli eroi). Era uno dei pochi progetti di addestratore primario che erano la prima tappa sulla strada di un cadetto per diventare un pilota da caccia.
I velivoli furono consegnati a varie basi in tutto il paese dal WASP (Women's Airforce Service Pilots) tra il 1942 e il 1944.
Migliaia di esemplari delle serie PT-19 furono rapidamente integrati nei programmi di addestramento degli Stati Uniti e del Commonwealth britannico, impiegati durante la seconda guerra mondiale, continuando la loro vita operativa anche dopo la fine del conflitto. Alla fine degli anni quaranta del XX secolo, radiati in quanto sostituiti da modelli più recenti e più idonei agli oramai evoluti velivoli militari, un numero considerevole di velivoli venne messo in vendita per il mercato dell'aviazione generale, trovando un notevole gradimento da parte di piloti privati e venendo rapidamente reimmatricolati negli Stati Uniti e in altri registri civili mondiali.