Camon è il secondogenito di Oriondo e di Elena Fin, coltivatori diretti. Se un limitato spazio narrativo viene riservato nelle sue opere al fratello maggiore Giovanni e alle sorelle minori Giuseppina e Luisa, i genitori sono invece figure che vi compaiono in maniera ricorrente:[1] la protagonista di Un altare per la madre è la madre, mentre in La mia stirpe Camon tratteggia un vero e proprio «monumento per il padre».[2]
Per quanto riguarda il suo percorso scolastico, Camon ricevette l’istruzione elementare nel suo paese natio e nel vicino Borgo S. Marco. Successivamente frequentò la scuola media a Montagnana e il liceo classico di Legnago.[1] Ha compiuto gli studi universitari a Padova laureandosi in Lettere classiche con una tesi sulla democrazia nell'antica Grecia. I suoi primi scritti erano saggi critici su argomenti di filosofia e di letteratura. È datato 1970 il suo primo romanzo, Il quinto stato, prima parte di una saga che descrive la vita rurale nella pianura veneta, e che si apparenta in qualche modo con le pagine friulane di Pier Paolo Pasolini che, non a caso, scrive la prefazione alla prima edizione di questo libro.[3]
La tematica sarà approfondita con i lavori successivi La vita eterna e Un altare per la madre; quest'ultimo lavoro gli valse il Premio Strega 1978 e ne fu tratto un film omonimo per la regia di Edith Bruck nel 1986.
Nel 1978 comincia a collaborare come opinionista al neonato quotidiano Il Mattino di Padova; in questi anni di maggiore attenzione alla cronaca, soprattutto in una città come Padova segnata da numerosi eventi terroristici, scrive Occidente, un romanzo in cui analizza le radici e le motivazioni profonde dell'estremismo politico. Più di quarant'anni dopo, Occidente sarà oggetto di una rilettura da parte dell'autore, che la riproporrà in una nuova versione nel 2022.
Nella sua lunga esperienza di giornalista e scrittore, Ferdinando Camon è stato tradotto in molte lingue, prima di tutto in francese grazie alla presentazione di Jean-Paul Sartre. Ha inoltre conseguito molti premi letterari di prestigio; nel 2016, gli è stato attribuito il Premio Campiello alla carriera.[4]
Autoritratto di Primo Levi. La colpa di essere nati, il diavolo nella storia, lager nazista e lager comunista, la nascita di Israele, perché scrivere. Conversazione critica, Edizioni Nord-Est, 1987; col titolo Conversazione con Primo Levi, Milano, Garzanti, 1991, ISBN 88-11-52070-3; Collana Quaderni della Fenice, Parma, Guanda, 1997, ISBN 978-88-774-6994-6.
Il canto delle balene, Collana I Coriandoli, Milano, Garzanti, 1989, ISBN 978-88-116-5150-5.
Il santo assassino. Dichiarazioni apocrife, Collana I grilli, Venezia, Marsilio, 1991, ISBN 978-88-317-5437-8.
Tenebre su tenebre. Quando Dio si vergogna degli uomini e gli uomini si vergognano di Dio, Collana Saggi, Milano, Garzanti, 2006, ISBN 978-88-115-9797-1.
Figli perduti. La droga discussa con i ragazzi, Collana Le forme, Milano, Garzanti, 2009, ISBN 978-88-116-8163-2.
La mia stirpe, Collana Narratori moderni, Milano, Garzanti, 2011, ISBN 978-88-116-7038-4.
Il mestiere di scrittore. Conversazioni critiche, Collana Argomenti n.8, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2019, ISBN 978-88-935-9267-3.
Scrivere è più di vivere, Collana Piccola Biblioteca, Milano, Guanda, 2019, ISBN 978-88-235-2330-2.
Liberare l'animale, Milano, Garzanti, 1973. Premio Viareggio
Dal silenzio delle campagne. Tori, mucche, diavoli, contadini, drogati, mercanti di donne e serial-killer: scene e raccontini in versi, Collana Narratori moderni, Milano, Garzanti, 1998, ISBN 978-88-116-2033-4. Premio Città di Bologna
Son tornate le volpi. Come muore la nostra civiltà, Adria, Apogeo, 2022, ISBN 978-88-99479-92-3.