Fine della seconda guerra mondiale in Europa

Il documento di resa firmato il 7 maggio 1945 dal generale Alfred Jodl
La prima pagina del The Montréal Daily Star annuncia la resa tedesca

La fine della seconda guerra mondiale in Europa si ebbe con la resa della Germania nazista dopo le battaglie finali del teatro europeo della seconda guerra mondiale che ebbero luogo tra la fine di aprile e l'inizio di maggio del 1945.

I sergenti Meliton Kantaria e Michail Egorov sventolano la bandiera rossa della vittoria sul tetto del palazzo del Reichstag al termine della battaglia di Berlino
  • Le forze tedesche a Breslavia si arrendono. Il 6 maggio alle 18:00 il generale Hermann Niehoff, al comando della città-fortezza di Breslavia, circondato e assediato da mesi, si arrende ai sovietici[6].
  • Jodl e Keitel si arrendono. Un'ora e mezza dopo la caduta della fortezza di Breslavia, il generale Alfred Jodl giunge a Reims e, seguendo le istruzioni di Dönitz, offre la resa di tutte le forze tedesche che stavano combattendo contro gli Alleati occidentali[8]. Eisenhower pretende invece la resa incondizionata di tutte le forze tedesche, comunicando a Jodl che, in caso contrario, avrebbe ordinato la chiusura delle linee occidentali ai soldati tedeschi, costringendoli ad arrendersi ai sovietici[8]. Jodl informa Dönitz della posizione di Eisenhower. Poco dopo la mezzanotte, Dönitz, accettando l'inevitabile, invia un messaggio a Jodl, autorizzando la completa e totale resa di tutte le forze tedesche[6][8]. Alle 02:41 della mattina del 7 maggio 1945 il generale Alfred Jodl firma nei quartier generali Alleati di Reims in Francia i documenti di resa della Germania[9]. I documenti stabiliscono che la cessazione delle attività della Germania deve avvenire alle 23:01 CET dell'8 maggio 1945[1]. Il giorno successivo il feldmaresciallo Wilhelm Keitel, assieme ad altri rappresentanti dell'alto comando (Oberkommando der Wehrmacht), giungono a Berlino, dove firmano un documento simile, alla presenza del maresciallo Georgij Žukov, arrendendosi esplicitamente alle forze sovietiche[10]. La cerimonia della firma avviene in una villa in cui era stato posto il Comando sovietico, nella periferia orientale di Berlino, nel quartiere di Karlshorst, divenuto decenni dopo l'attuale museo russo-tedesco.
  • Vittoria alleata in Europa. La resa viene firmata il 7 maggio a Reims tra la Germania e gli anglo-americani, ma, per volere di Stalin, viene firmata una seconda resa a Berlino nella tarda notte dell'8 maggio (già il 9 maggio a Mosca), per cui, mentre Stati Uniti e Regno Unito dichiarano l'8 maggio il giorno della vittoria in Europa, secondo il tempo di Mosca la resa della Germania avviene il 9 maggio, e quindi l'anniversario della vittoria viene proclamato il 9 maggio.
  • Il governo di Dönitz viene sciolto da Eisenhower. Karl Dönitz continuò a occupare la carica di capo di Stato, ma il suo Governo di Flensburg (chiamato così poiché era situato a Flensburg) venne dissolto dopo la resa dell'8 maggio. Il 23 maggio 1945 viene inviato un ufficiale inglese a Flensburg per riferire l'ordine di Eisenhower di sciogliere il governo e arrestare i suoi membri. Anche se le forze della Germania si erano arrese incondizionatamente, il comando alleato (Supreme Headquarters Allied Expeditionary Force) non aveva utilizzato il documento creato dalla "European Advisory Commission" e quindi non lo aveva fatto neppure il governo civile della Germania. Questo fu considerato un problema importante, poiché la resa dei civili, ma non dei militari, nel 1918 era stata utilizzata da Hitler per creare la leggenda della "pugnalata alle spalle". Gli Alleati non volevano fornire a un futuro governo ostile tedesco l'opportunità di sfruttare nuovamente questo argomento, perciò decisero di non riconoscere Dönitz e firmare un documento che creava il Consiglio di Controllo Alleato (Allied Control Council) e stabiliva che:
(EN)

«The Governments of the United States of America, the Union of Soviet Socialist Republics, the United Kingdom and the Provisional Government of the French Republic, hereby assume supreme authority with respect to Germany, including all the powers possessed by the German Government, the High Command and any state, municipal, or local government or authority. The assumption, for the purposes stated above, of the said authority and powers does not affect the annexation of Germany.»

(IT)

«I Governi degli Stati Uniti d'America, dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, del Regno Unito e il Governo Provvisorio della Repubblica Francese, con la presente, assumono l'autorità suprema sulla Germania, inclusi tutti i poteri posseduti dal Governo tedesco, dall'Alto Comando e da ogni governo o autorità dello stato, municipali o locali. L'assunzione, per gli scopi sopraccitati, di tali poteri e autorità non intende essere un'annessione della Germania.»

  1. ^ a b The German Surrender Documents - WWII (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
  2. ^ The Papers of Field Marshal Viscount Montgomery of Alamein. URL consultato il 4 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2011). Imperial War Museum
  3. ^ Instrument of surrender of all German forces in HOLLAND, in northwest Germany including all islands, and in DENMARK.
  4. ^ Veteran remembers 'war of words'. BBC 4 maggio, 2005
  5. ^ a b World War II Timeline:western Europe: 1945 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2006).
  6. ^ a b c d (EN) Ron Goldstein, Field Marshal Keitel's surrender (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2008).
  7. ^ Dollinger, p. 228.
  8. ^ a b c Ziemke 1969, p. 130.
  9. ^ Il generale Franz Böhme annunciò la resa incondizionata delle truppe tedesche in Norvegia il 7 maggio, lo stesso giorno della firma di Jodl. Anche se i comandanti militari della maggior parte delle forze tedesche obbedivano all'ordine di resa solo se inviato dall'Oberkommando der Wehrmacht (OKW - Alto comando delle forze armate tedesche), non tutti i comandanti lo fecero.
  10. ^ Ziemke 1990, Chapter XV: The Victory Sealed, p. 258 The Victory Sealed-Surrender at Reims.
  11. ^ (EN) Declaration Regarding the Defeat of Germany, su yale.edu (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2007).
  12. ^ Ziemke 1969.
  13. ^ (EN) Alderney Occupation during World War II, su Alderney Holidays, 2 maggio 2014. URL consultato il 1º aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  14. ^ (HBS) Bruno Bušić, Jedino Hrvatska!: Sabrani spisi, ZIRAL, 1983, p. 277.
  15. ^ (HBS) Marjan Đordić, Bosanska Posavina: povijesno-zemljopisni pregled, Polion, 1996, ISBN 9789536199013.
  16. ^ Faggioni e Rosselli, p. 279.
  • (EN) Hans Dollinger, The Decline and Fall of Nazi Germany and Imperial Japan, New York, Bonanza Books, 1982. Library of Congress Catalog Card Number 67-27047.
  • Gabriele Faggioni e Alberto Rosselli, L'epopea dei convogli e guerra nel Mare del Nord. Operazioni dalle coste belghe nell'Artico (1939-1945), Fidenza, Mattioli 1885, 2010.
  • (EN) Earl F. Ziemke, Battle For Berlin: End Of The Third Reich, New York, Ballantine Books; London, Macdomald & Co, 1969.
  • (EN) Earl F. Ziemke, The U.S. Army in the occupation of Germany 1944-1946, Washington, Center of Military History, United States Army, 1990. Ospitato su globalsecurity.org. Library of Congress Catalog Card Number 75-619027.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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