Gibberd fu il primo di cinque figli di una famiglia di sarti.
Il suo percorso di formazione scolastica incominciò nella sua città natale alla King Henry VIII School e proseguì alla Birmingham School of Art, dove ricevette lezioni dal professore William Bidlake.[2]
Tra i suoi lavori più significativi si può annoverare la progettazione della città satellite di Harlow, costruita interamente da zero e localizzata ad una quarantina di chilometri da Londra.[1]
La città è costituita da quattro circoscrizioni collocate attorno ad un centro civico, che include il tribunale, il museo, la biblioteca, gli edifici scolastici e amministrativi.
In tutti questi lavori Gibberd evidenziò una notevole aderenza con i principi dell'architettura razionalista, pur reinterpretandoli con una certa libertà e originalità, a seconda dei singoli casi progettuali e delle necessità ambientali;[1] nei suoi lavori ha cercato di introdurre e sviluppare una innovativa forma urbana della città.[2]
Fu membro del gruppo Mars (Modern Architectural Research Group), del Town Planning Institute, del RIBA (Royal Institute of British Architects), del quale è stato vicepresidente nel biennio 1950-1951.[2]
Pubblicò numerosi libri, tra i quali i celeberrimi The Modern Flat, scritto in collaborazione con F. Yorke, Harlow: The story of a New Town, scritto assieme a Len White e Ben Hyde Harvey, Town Design (1953) e soprattutto The architecture of Eng land from Norman times to the present day (1938), la sua più importante opera teorica.[2]
(EN) Andrew Wilson, Influential Gardners: The Designers who Shaped 20th-Century Garden Style, Londra, Mitchell Beazley, 2002.
(EN) J. M. Richards e Alan Cox, Gibberd, Sir Frederick Ernest (1908–1984), in Oxford Dictionary of National Biography, Oxford, Oxford University Press, 2008.
(EN) N. Antram, N. Pevsner e J. Harris, The Buildings of England: Lincolnshire, New Haven, Yale University Press, 1989.
(EN) E. Mills, The new architecture in G. B., New York, 1953.