Galway Kinnell (Providence, 1º febbraio 1927 – Sheffield, 28 ottobre 2014) è stato un poeta statunitense.
Fin dalla prima raccolta, Che regno era (What a Kingdom It Was, 1960), la sua poesia di mistico moderno fissa il percorso simbolico di una esistenza divisa fra sofferenza notturna e l'idillio del giorno, tra l'adesione al mondo materiale, sociale, contemporaneo, e l'immersione nella tenebra. In Poesie della notte (1968) e Il libro degli incubi (The Book of Nightmares, 1971) l'ansia di conciliare gli opposti, mai appagata in Kinnell, trova precisi modelli formali nella ricerca alchemica - nella metafora del fuoco rigeneratore - e nel processo onirico, che coinvolgono la scrittura in uno scomporsi e ricrearsi di nuove strutture lessicali.
Artista dai molti maestri (Walt Whitman, Gerard Manley Hopkins, William Butler Yeats, Pablo Neruda, Yves Bonnefoy, da lui tradotto, come anche François Villon) e dal lungo apprendistato, Kinnell è stata una delle voci più forti ed inquietanti della poesia americana contemporanea.
Ottenne il Premio Pulitzer per la poesia nel 1983 per l'opera Selected Poems.
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