Gestodene | |
---|---|
Nome IUPAC | |
(8R,9S,10R,13S,14S,17R)-13-Etil-17-etinil-17-idrossi-1,2,6,7,8,9,10,11,12,14-decaidrociclopenta[a]fenantren-3-one | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C21H26O2 |
Massa molecolare (u) | 310.430 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 262-145-8 |
Codice ATC | G03 |
PubChem | 3033968 |
DrugBank | DBDB06730 |
SMILES | CCC12CCC3C(C1C=CC2(C#C)O)CCC4=CC(=O)CCC34 |
Dati farmacologici | |
Categoria farmacoterapeutica | X |
Modalità di somministrazione | Orale |
Dati farmacocinetici | |
Biodisponibilità | ~99% |
Legame proteico | ~50% |
Metabolismo | Epatico |
Emivita | 16 ± 2 hours |
Escrezione | Metaboliti escreti con le urine |
Indicazioni di sicurezza | |
Il gestodene è un farmaco progestinico (agonista progestinico di terza generazione) usato nei contraccettivi orali combinati, COCs e nelle minipillole. A tutto il 2013, in Italia, sono in commercio diverse pillole anticoncezionali contenenti gestodene, differenti tra loro per il rapporto quantitativo con l'estrogeno (etinilestradiolo). Tra queste:
Il gestodene contenuto in compresse e assunto per via orale viene assorbito rapidamente a causa della sua lipofilia nel primo tratto gastrointestinale (stomaco, duodeno ed intestino tenue). Nel circolo sistemico si associa alle proteine plasmatiche e viene metabolizzato dal fegato con un'emivita variabile dalle 14 alle 18 ore. I prodotto metabolici vengono escreti con le urine.
Il gestodene mima l'azione fisiologica del progesterone e, in combinazione con l'estrogeno (che previene la metrorragia), inibisce il picco pre-ovulatorio dell'LH, impedendo l'ovulazione e ostacolando il fisiologico trofismo endometriale. Differentemente dai progestinici di 2ª generazione come il levonorgestrel, non possiede attività androgenizzante e presenta dunque minori se non nulli effetti virilizzanti (come acne ed irsutismo) e una minore incidenza di effetti avversi quali emicrania, tensione mammaria, aumento di peso[1] e/o disordini del metabolismo glicidico o lipidico.[2]
Come per tutti i progestinici, l'assunzione di gestodene è correlata con un rischio maggiore di sviluppo di malattia tromboembolica e deve essere assunto riducendo il rischio cardiovascolare complessivo (sospensione del fumo di sigaretta e identificazione dei soggetti con trombofilia genetica od acquisita). In particolare il gestodene presenta un rischio tromboembolico 1,6 maggiore rispetto al levonorgestrel.[3] Altri effetti avversi comuni ad altri progestinici sono: nausea, aumento ponderale, ipertensione arteriosa, tensione mammaria, cefalea, riacutizzazione degli episodi emicranici, ritenzione idrica, irregolarità mestruali (si regolarizzano dopo i primi cicli e con l'assunzione costante), irritabilità, iperlipidemia.