Giorgio Albertazzi

Giorgio Albertazzi

Giorgio Albertazzi (Fiesole, 20 agosto 1923Roccastrada, 28 maggio 2016) è stato un attore e regista teatrale italiano.

Attore di teatro attivo per decenni sulle scene fu anche uno dei primi divi televisivi, protagonista di letture poetiche e di sceneggiati di grande successo.

Nacque a Fiesole, in provincia di Firenze il 20 agosto 1923 e lì trascorse l'infanzia, in una dépendance della Villa I Tatti di Bernard Berenson presso cui prestava servizio suo nonno Ferdinando[1].

Nel 1943 aderì alla Repubblica di Salò, ricoprendo il grado di sottotenente nella 3ª Compagnia della "Legione Tagliamento" - GNR, dopo aver sostenuto un corso di formazione di otto mesi presso la Scuola allievi ufficiali di Vicenza e poi di Lucca. Con la sconfitta della R.S.I. nel 1945 fu arrestato con l'accusa di aver comandato a Sestino, il 27 luglio 1944, il plotone di esecuzione del partigiano Ferruccio Manini, e di collaborazionismo. Fu rinchiuso nel Campo di concentramento di Coltano[7], trascorse due anni in carcere a Firenze, a Bologna e a Milano, per essere poi liberato nel 1947 a seguito della cosiddetta "amnistia Togliatti". Albertazzi dichiarò di essere stato prosciolto in fase di istruttoria dal Tribunale militare di Milano nel 1948 per non aver commesso il fatto[4] e non confermò mai la sua presenza nella 3ª Compagnia, 2º Plotone fucilieri del LXIII Battaglione "M", che operò nella sanguinosa repressione antipartigiana fra il settembre del 1944 e l'aprile del 1945.

Diplomato al liceo classico e laureato in architettura, si dedicò successivamente alla recitazione in fotoromanzi, in teatro, al cinema e in televisione, dove esordì nel gennaio 1954, appena 26 giorni dopo l'esordio della TV in Italia, recitando in diretta la tragedia di Shakespeare Romeo e Giulietta nel suo programma televisivo La prosa del venerdì.[8] L'anno successivo inaugurò la trasmissione Appuntamento con la novella, divenuta un appuntamento fisso della tv italiana.[8]

Esordì sul palcoscenico nel 1949 in Troilo e Cressida di Shakespeare, con la regia di Luchino Visconti al Maggio Musicale Fiorentino. Pur avendo girato una trentina di film (tra cui una pellicola di Resnais, L'anno scorso a Marienbad) e avendo lavorato molto in televisione, soprattutto come interprete di sceneggiati televisivi di successo negli anni sessanta (tra cui L'idiota e Jekyll),[8] era noto soprattutto come grande attore di teatro, spesso anche regista dei propri spettacoli.

Nel 1964, in occasione del 400º anniversario della nascita di Shakespeare, esordì al teatro Old Vic di Londra con Amleto, diretto da Franco Zeffirelli e con protagoniste femminili Anna Proclemer e Anna Maria Guarnieri. Lo spettacolo rimase in cartellone per due mesi e lo stesso attore venne premiato con una foto nella galleria dei grandi interpreti shakespeariani del Royal National Theatre, unico attore non di lingua inglese[9]. Nel 1967 affiancò Monica Vitti nel film Ti ho sposato per allegria.

Come regista televisivo e come attore protagonista girò nel 1969 Jekyll, tratto dal romanzo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson. Il suo primo e unico film come regista cinematografico, Gradiva, del 1970 - ove appare con Laura Antonelli - ebbe grossi problemi con la produzione e la distribuzione, uscì solo in alcune sale e fu presto ritirato.

Al Teatro alla Scala di Milano nel 1969 interpretò Edipo in Edipo re di Sofocle con musiche di scena di Andrea Gabrieli per regia di Giorgio De Lullo, con Anna Proclemer, Renzo Palmer, Gualtiero Tumiati, Mario Erpichini, Gabriele Lavia, Alfredo Bianchini, Roberto Rizzi e Tonino Pierfederici. Nel 1974 prese parte alla serie televisiva Philo Vance, interpretando la parte dell'investigatore creato da S. S. Van Dine.

In palcoscenico per Maria Stuarda con Giorgio Albertazzi, Lilla Brignone, Anna Proclemer, Luigi Squarzina regista (1964)

Al Teatro La Fenice di Venezia nel 1980 curò la regia e l'adattamento di Peer Gynt, da Henrik Ibsen, con musiche di scena di Edvard Grieg, di cui fu anche voce recitante con Anna Proclemer, Elisabetta Pozzi e Bianca Toccafondi, diretto da Piero Bellugi. Nel 1988, per il Dipartimento Scuola Educazione ha realizzato una lettura integrale dell'Inferno di Dante Alighieri, trasmessa da Rai 3.[8] È tornato in televisione nel 1993, questa volta su Canale 5, nello sceneggiato Passioni.[8] Dal 1994 ha fondato e diretto, insieme con l'Associazione Progetto Città, il Laboratorio Arti Sceniche Città di Volterra Il Verso L'Afflato Il Canto dal quale sono nati decine di giovani attori e attrici. Nel 1996 si è candidato alla Camera nel collegio di Tradate: sostenuto dal centro-destra, ottenne il 31% dei voti e venne sconfitto dal rappresentante della Lega Nord Carlo Ambrogio Frigerio.

Giorgio Albertazzi con Bianca Toccafondi nel 1955, ai tempi della loro unione

Nel 1997 collaborò con la cantante Giuni Russo in Verba Tango, spettacolo di musica contemporanea e poesia prodotto da Ezio Trapani. Sempre nello stesso anno ha interpretato, insieme con Franca Rame, il testo di Dario Fo Diavolo con le zinne, portandolo al Festival di Taormina.[8] Nel 1999 portò sulle scene Borges in tango con gli allievi della Scuola di Volterra. Dal 2003 è stato direttore del Teatro di Roma, ruolo poi dismesso anni dopo.

A coronamento di una carriera molto intensa e peraltro ancora attiva, nel 2004 il pubblico italiano gli ha attribuito il Premio Gassman alla carriera. Contemporaneamente ha portato in scena, insieme con Dario Fo, una serie di spettacoli-lezioni sulla storia del teatro in Italia, successivamente trasmessi da Rai 2. Il 10 febbraio 2006 ha interpretato il Canto di Ulisse, da Dante, nel corso della Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino. È stato insignito dell'Ordine della Minerva dall'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio".

Giorgio Albertazzi nel 1974

Sua compagna sulla scena e nella vita (dopo un rapporto sentimentale con l'attrice Bianca Toccafondi) a partire dal 1956 è stata Anna Proclemer. Il 12 dicembre 2007 ha sposato a Roma, con rito civile, la nobildonna fiorentina Pia Tolomei di Lippa, sua compagna già da diverso tempo. Il matrimonio suscitò l'interesse delle cronache a causa della differenza d'età tra i due, 36 anni: 84 Albertazzi, 48 la neo-moglie.

Nel 2009, al Teatro Ghione, ha recitato in Lezioni americane di Italo Calvino, per la regia di Orlando Forioso, e al Teatro greco di Siracusa ha interpretato Edipo a Colono di Sofocle per la regia di Daniele Salvo.

Sempre nel 2009, per Rai 2, ha registrato una lettura della Divina Commedia fra le rovine del centro storico dell'Aquila, in seguito al terremoto del 6 aprile. Il 1º settembre 2013 ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Ricadi.

Nel 2014 ha preso parte alla decima edizione di Ballando con le stelle su Rai 1, diventando il concorrente più anziano di tutte le edizioni internazionali del programma, superando l'attrice Cloris Leachman che nel 2008, all'età di 82 anni, aveva partecipato all'edizione americana. Nella stagione 2014-2015 al Teatro Ghione è stato interprete di Il mercante di Venezia insieme con Franco Castellano.

L'attore è morto il 28 maggio 2016 alla Villa Tolomei di Sticciano, dimora della moglie, per una bronchite, nella Maremma Grossetana[10]; aveva 92 anni. Per sua volontà non sono stati celebrati funerali.

Dopo la sua morte, l'Istituto bergamasco per la storia della Resistenza ha pubblicato sul suo sito una critica dal titolo Gli elogi funebri a Giorgio Albertazzi[11].

Un primo piano di Giorgio Albertazzi nel film Tradita (1954)
Giorgio Albertazzi con Dario Fo
Giorgio Napolitano, Ignazio Marino e Giorgio Albertazzi al Teatro Argentina
Partecipazione a Carosello
[modifica | modifica wikitesto]

Prese parte come testimonial ad alcuni numeri della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello: nel 1958 e 1959, per la pastina glutinata Barilla, nel 1963 (solo voce), per la Durban's; nel 1964, insieme ad Anna Proclemer, per l'Idrolitina della Gazzoni; nel 1968 per le confezioni Sanremo.[12]

Prosa radiofonica Rai

[modifica | modifica wikitesto]

Teatrografia parziale

[modifica | modifica wikitesto]
Giorgio Albertazzi in una interpretazione dell'Amleto di Shakespeare nel 1964

Doppiatori italiani

[modifica | modifica wikitesto]

Programmi televisivi

[modifica | modifica wikitesto]

Discografia parziale

[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazione

[modifica | modifica wikitesto]
  • La nave dei liberti, Bologna, Cappelli, 1953.
  • Pilato sempre, Milano, Ghisoni, 1973.
  • Uomo e sottosuolo, Milano, Ghisoni-Contemporanea, 1976.
  • Un perdente di successo, Milano, Rizzoli, 1988. ISBN 88-17-53014-X.
  • Poesie e pensieri, a cura di Pia Tolomei di Lippa, Mariangela D'Abbraccio, Eugenio Murrali, Walter Veltroni, Bologna, Cue Press, 2020. ISBN 9788855100465.

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
Oscar Luigi Scalfaro conferisce l'onorificenza di Gran Croce a Giorgio Albertazzi
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 giugno 1996[15]
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria
«Attore, Sceneggiatore e Regista. Uno dei più grandi interpreti del repertorio classico e moderno. Attualmente direttore della Scuola di Teatro a Bagni di Lucca.»
— 2 aprile 2002[16]
Il Presidente Carlo Azeglio Ciampi consegna il Diploma di 1ª Classe con Medaglia d'Oro a Giorgio Albertazzi
  1. ^ a b Aldo Cazzullo, Morto Giorgio Albertazzi: le tante vite, Salò e il bacio con Visconti, in Corriere della Sera, 28 maggio 2016. URL consultato il 12 settembre 2016.
  2. ^ Repubblica.it, Albertazzi direttore del Teatro di Roma., di Rodolfo Di Giammarco
  3. ^ Repubblica.it, Indegno della cattedra Giorgio Albertazzi non insegnerà a Torino., di Vera Schiavazzi,
  4. ^ a b Donata Gianeri, "Albertazzi con nostalgia", La Stampa, 13 febbraio 1989
  5. ^ Repubblica.it, L'incontro, di Rodolfo Di Giammarco, 27 maggio 2007
  6. ^ . Il concetto fu espresso in forma più articolata in dichiarazioni raccolte in Corriere.it, Cazzullo, cit.: «Voltare gabbana, mai. Le stesse cose che mi avevano spinto a Salò, l'anticlericalismo, l'idea sociale della Carta del lavoro e della partecipazione dei lavoratori agli utili delle aziende, l'istinto dell'anarchia e della libertà, nel dopoguerra mi spingevano a impegnarmi con la sinistra»
  7. ^ Gian Antonio Stella, "Pagare il conto del fascismo", Corriere della Sera, 11 marzo 2023, p. 30, vedi: Gianni Oliva, Il purgatorio dei vinti. La storia dei prigionieri fascisti nel campo di Coltano, Collezione Le Scie, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2023.
  8. ^ a b c d e f Grasso, p. 12.
  9. ^ Michela Zaccaria, Albertazzi, moderno Amleto senz’ombra di malinconia, su drammaturgia, 7 luglio 2016.
  10. ^ E' morto Giorgio Albertazzi, l'ultimo imperatore del teatro: aveva 92 anni, la Repubblica, 28 maggio 2016. URL consultato il 28 maggio 2016.
  11. ^ Giovanni Belardelli, "Albertazzi, quell'odio incivile dell'istituto partigiano", Corriere della Sera, 19 giugno 2016, p. 31.
  12. ^ Marco Giusti, Il Grande libro di Carosello, Milano, Sperling & Kupfer, II edizione, ISBN 88-200-2080-7
  13. ^ r.d.g., « Ecco a voi un inedito di Hofmannsthal firmato da Albertazzi.», la Repubblica, 30 giugno 1985
  14. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.
  15. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato..
  16. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato..

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN120621394 · ISNI (EN0000 0001 0939 6935 · SBN CFIV082840 · LCCN (ENn85013636 · GND (DE118846426 · BNE (ESXX4886366 (data) · BNF (FRcb14148772f (data) · J9U (ENHE987007349938205171