Giorgio Cavedon (Brescia, 17 dicembre 1930 – 14 ottobre 2001) è stato un editore, fumettista e sceneggiatore italiano fondatore della casa editrice Ediperiodici e ideatore, insieme a Renzo Barbieri, della serie a fumetti Isabella, capostipite del genere dei fumetti per adulti, che ebbe numerosi epigoni e che generò un fenomeno di costume durante gli anni sessanta e settanta[1][2][3][4][5].
Nato a Brescia nel 1930, la famiglia nel 1935 si trasferisce a Milano dove, dopo il liceo classico, si iscrive alla facoltà di scienze politiche; da studente si interessa di cinema collaborando alla realizzazione di documentari e, inoltre, collabora con alcuni editori scrivendo articoli e libri, come il romanzo Con me alla conquista della cava, che venne pubblicato nel 1958 da Antonio Vallardi Editore.[2] Nel 1954 presenta al Festival di Cannes un cortometraggio sperimentale, Arturo.[2][6][7]
Conosce Renzo Barbieri con il quale inizia una lunga collaborazione nel campo delle relazioni pubbliche e poi in quello dell'editoria scrivendo soggetti e sceneggiature per una nuova serie a fumetti ideata da Barbieri, Isabella, pubblicata dall'Editrice 66 fondata dallo stesso Barbieri per pubblicare i fumetti tascabili di genere erotico; l'anno successivo i due divennero soci fondando una nuova casa editrice, le Edizioni ErreGI, per la quale entrambi gli editori sono anche autori;[4][2] in particolare Cavedon, ispirandosi alla serie di romanzi di Angelica, inventa riprendendo il personaggio già pubblicato per l'editrice 66, un vero e proprio romanzo storico che riuscì a coinvolge i lettori a tal punto che in redazione arrivavano lettere di persone convinte della reale esistenza del personaggio, facendo così raggiungere un successo notevole alla serie a fumetti, raggiungendo vendite di oltre centomila copie a numero; il successo del personaggio portò l'autore a scriverne anche sei romanzi in prosa, della serie Le Memorie di Isabella, pubblicati dal 1967 al 1970 e la sceneggiatura, insieme a Mario Amendola, della trasposizione cinematografica, Isabella duchessa dei diavoli, diretta poi da Bruno Corbucci nel 1969.[8][2] Insieme a Barbieri e con la collaborazione di altri autori, ideò poi altri personaggi di successo come Jacula, e altri nati sulla scia di Isabella, come Lucrezia, Messalina, Lucifera, Jungla, Hessa, De Sade, Jolanda e Bonnie. Il sodalizio con Barbieri venne interrotto nel 1972 quando questi gli cederà la casa editrice, che venne rinominata Ediperiodici, con tutte le testate; Cavedon riuscì a gestirla con altrettanto successo, creando uno staff di collaboratori come Silverio Pisu, Giorgio Pedrazzi, Remo Pizzardi, Carmelo Gozzo e Furio Arrasich.[2]
Nel 1979 è il regista del film Ombre con Monica Guerritore e Lou Castel, per il quale scrisse anche la sceneggiatura.[2]
Morì in Sardegna il 14 ottobre 2001.[2]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 24626407 · ISNI (EN) 0000 0000 0080 6582 · BNF (FR) cb12082524z (data) |
---|