Giorgio Faletti | |
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Giorgio Faletti al Lucca Comics and Games del 2009 | |
Nazionalità | Italia |
Genere | Musica d'autore |
Periodo di attività musicale | 1983 – 2014 |
Etichetta | RTI Music, Polydor, NAR International |
Album pubblicati | 9 |
Studio | 9 |
Sito ufficiale | |
Giorgio Faletti (Asti, 25 novembre 1950 – Torino, 4 luglio 2014) è stato uno scrittore, attore, cantautore, comico e cabarettista italiano.
Figlio unico di Carlo Faletti e di Michela Dafarra, Giorgio Faletti visse l'infanzia nel Borgo Torretta, in un modesto alloggio di Corso Torino 133, ad Asti. Suo padre era un commerciante ambulante e vendeva bottoni e forcine per i capelli in piazza Vittorio Alfieri, nel centro di Asti. Sua madre era una sarta. Il nonno di Faletti era un antiquario e raccoglieva nel suo magazzino oggetti antichi, opere d’arte, mobili e libri. Senza concludere gli studi in giurisprudenza, preferì intraprendere la via dello spettacolo.[1] Si trasferì a Milano, dove frequentò i corsi della neonata scuola teatrale milanese Quelli di Grock, fondata da Maurizio Nichetti.[2] Incominciò la carriera come cabarettista nel locale milanese Derby negli anni Settanta, nello stesso periodo in cui sul palco del locale circolavano Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Paolo Rossi, Giorgio Porcaro, Francesco Salvi, Enzo Jannacci.
In televisione esordì nel 1979 a Telealtomilanese nell'ambito della trasmissione televisiva Playboy di mezzanotte, nel 1981 passò poi sugli schermi di Antennatre ne Il guazzabuglio, e nel 1983 partecipò a fianco di Raffaella Carrà a Pronto Raffaella[3]. Nel 1985 entrò in Drive In, programma televisivo di Antonio Ricci. Il suo personaggio più famoso era Vito Catozzo, ma ne interpretò anche altri, come Carlino, Suor Daliso, il Cabarettista Mascherato, Topolinho e il "testimone di Bagnacavallo"[3][4]. Poco dopo, a fianco di Zuzzurro e Gaspare creò il personaggio di Franco Tamburino in Emilio.
Nel 1990 partecipò all'undicesima stagione di Fantastico al fianco di Pippo Baudo, Marisa Laurito e Jovanotti[5] e, successivamente, a Stasera mi butto... e tre! con Toto Cutugno[6]. Dal 30 settembre al 30 novembre 1991 condusse in coppia con Lando Buzzanca il telegiornale satirico Striscia la notizia e mentre annunciava le notizie impersonò alcune delle sue macchiette buffe e stravaganti, e nel 1992 partecipò al varietà domenicale Acqua calda su Rai 2 con Nino Frassica e l'imitatrice showgirl Loretta Goggi, ospite d'onore straordinaria, che fu soltanto la protagonista di un unico sketch all'interno della trasmissione pomeridiana assieme a Frassica e Faletti, con il ruolo divertente della moglie infedele del paziente sul letto ferito e ingessato (cioè Faletti) ricoverato in una clinica. Nel 1996 e 1997 Faletti fu ospite fisso come comico e opinionista in due edizioni della trasmissione Roxy Bar, condotta da Red Ronnie su Telemontecarlo. Nel 1999 Faletti fece parte del gruppo di comici della trasmissione televisiva Facciamo cabaret di Italia 1.
La prima attività musicale di Faletti si realizzò nel 1980 quando, assieme al compositore Dario Piana, realizzó per l’etichetta Eleven di Aldo Pagani, un 45 giri di genere pop- musica leggera strumentale. Il duo si firmó con il nome “Island”. Con gli anni Faletti si avvicinò maggiormente al mondo della musica e nel 1988 pubblicò il mini-album Colletti bianchi, colonna sonora del telefilm omonimo che lo vide fra i protagonisti. Nel 1991 uscì Disperato ma non serio, il suo secondo disco, contenente tra gli altri Ulula, dal notevole successo commerciale e radiofonico, con la quale partecipò al Festivalbar 1991. Sempre quell'anno scrisse per Mina il pezzo Traditore, incluso in Caterpillar. L'anno seguente partecipò per la prima volta, in coppia con Orietta Berti, al Festival di Sanremo, presentando la canzone Rumba di Tango, inserita poi nel suo terzo album Condannato a ridere.
Nel 1994 fu di nuovo al Festival, classificandosi al 2º posto e aggiudicandosi il Premio della critica con la canzone Signor tenente, ispirata alle stragi di Capaci e di via d'Amelio. Il pezzo venne inserito nell'album Come un cartone animato, prodotto da Danilo Amerio e premiato con un disco di platino. Nel 1995, ancora a Sanremo, cantò L'assurdo mestiere, dalla vena malinconica e riflessiva. Alla medesima edizione del festival partecipò come autore della canzone Giovane vecchio cuore cantata da Gigliola Cinquetti. L'album omonimo, L'assurdo mestiere, vinse il Premio "Rino Gaetano". Nel 2000 pubblicò Nonsense, sesto e ultimo album.
Scrisse in generale solamente i testi delle canzoni, ma talvolta fu compositore e paroliere degli stessi brani per svariati artisti. Per i Dik Dik scrisse Io, te, l'infinito (brano dell'album Amico, 1978); per Dario Baldan Bembo scrisse nel 1979 tutto l'album omonimo Dario Baldan Bembo e diede forma anche ai testi dei brani del relativo 45 giri incisi in entrambi i lati Giuro/Cosa siamo noi, (1979). Sempre per i Dik Dik scrisse altri due brani, Vuoto a rendere e Mamamadama (1980); per Drupi scrisse il testo e compose la musica della canzone Maledetta musica (brano dell'album Amica mia, 1992). Per Fiordaliso scrisse Mascalzone (1994) e per Angelo Branduardi scrisse due brani dell'album Camminando camminando, 1996. In seguito collaborò ancora con Branduardi, componendo per lui l'intero album Il dito e la luna (1998), tra cui Il giocatore di biliardo e La comica finale, ispirata alla vita di Stan Laurel e Oliver Hardy.
Rifacendosi alle sue origini di attore comico, pubblicò nel 1994 il suo primo libro, intitolato Porco il mondo che ciò sotto i piedi, edito da Zelig, nel quale si narrano le gesta del suo personaggio più celebre, Vito Catozzo. Nel frattempo, mise in scena lo spettacolo teatrale Tourdeforce mescolando l'umorismo e la caratterizzazione dei personaggi alla canzone d'autore. Nel 2002 Faletti sorprese col suo primo thriller, intitolato Io uccido, con più di quattro milioni di copie vendute[7]. Alla fine dello stesso anno fu colpito da ictus[8], che riuscì a superare senza conseguenze.
Nel 2004 uscì il secondo romanzo, Niente di vero tranne gli occhi, con più di tre milioni e mezzo di copie[7]. Jeffery Deaver, uno tra gli autori di thriller di maggior successo, dichiarò: «Uno come Faletti dalle mie parti si definisce larger than life, uno che diventerà leggenda»[9]. Nel 2005 fu testimonial per una campagna per la tutela del diritto d'autore, e nel novembre del 2005 ricevette dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il Premio Vittorio De Sica per la Letteratura. Nel 2005 vinse il "Premio letterario La Tore Isola d'Elba".
Nel 2006 recitò nel film Notte prima degli esami interpretando il professor Antonio Martinelli, spietato docente di lettere, che alla fine stringe un forte legame con Nicolas Vaporidis[3]. La sua interpretazione gli valse la candidatura al David di Donatello come migliore attore non protagonista. Ebbe anche un ruolo minore nel sequel Notte prima degli esami - Oggi[3]. Nell'ottobre dello stesso anno pubblicò per Baldini Castoldi Fuori da un evidente destino, ambientato in Arizona. Già prima dell'uscita del libro, Dino De Laurentiis ne aveva acquistato i diritti per realizzare un film.
Nel 2007 Faletti tornò al Festival di Sanremo come autore della canzone The Show Must Go On, interpretata da Milva, classificatasi oltre la decima posizione. Il brano fa parte dell'album In territorio nemico, da lui interamente scritto. Recitò poi nel film Cemento armato, nel ruolo di un vendicativo malavitoso che perseguita il protagonista, ancora interpretato da Nicolas Vaporidis[3]. Nel 2008 venne poi pubblicata la sua prima raccolta di racconti, intitolata Pochi inutili nascondigli (Baldini Castoldi), giunta tra i finalisti del Premio letterario Piero Chiara.
Nel dicembre 2008 fu ospite del programma televisivo comico-satirico Crozza Italia, condotto da Maurizio Crozza su LA7, e in quell'occasione fece la parodia di Diabolik e Ginko assieme al comico ligure.
Nella primavera del 2009 uscì il suo quarto romanzo, Io sono Dio (Baldini Castoldi), dal notevole successo di vendite. Su Italians, blog di Beppe Severgnini, fu fatto notare l'uso di calchi linguistici e la possibile presenza di un ghost writer dietro al romanzo[10][11]. Faletti rispose liquidando la questione come figlia dell'invidia e del tentativo di ritagliarsi «cinque minuti di popolarità»[12]. Nello stesso anno fu autore di due brani; scrisse Gli anni che non hai per Marco Masini, contenuto nell'album L'Italia... e altre storie, e infine compose per Aldo Donati il testo di Diverso, brano in gara a "Il Festival degli Autori" di Sanremo, dove il 21 giugno 2009 vinse nella sezione BIG. Ancora nel 2009 recitò in Baarìa, film di Giuseppe Tornatore e ne Il sorteggio, film televisivo del 2010 al fianco di Giuseppe Fiorello ed Ettore Bassi diretto da Giacomo Campiotti, dove interpretò il sindacalista Gino Siboni[3]. Nel settembre del 2010 Faletti partecipò a O' Scià, il festival di musica leggera italiana che si svolse a Lampedusa, e duettò nella terza serata con il cantautore Claudio Baglioni, ideatore e organizzatore della rassegna musicale, sulle note di Signor tenente, brano di Faletti.[13]
Nell'ultimo trimestre del 2010 venne pubblicato Appunti di un venditore di donne, primo romanzo dello scrittore ambientato in Italia e subito in testa alle classifiche di vendita[14]. In occasione del Festivaletteratura di Mantova del 2011 lo scrittore annunciò il suo sesto romanzo, Tre atti e due tempi, pubblicato il 4 novembre 2011 e ambientato nel mondo del calcio.
Faletti fu invitato per la prima volta nel talk show Le invasioni barbariche di Daria Bignardi l'8 febbraio del 2011 e intervistato dalla conduttrice emiliana per parlare del libro Appunti di un venditore di donne dello scrittore e della sua carriera artistica.[15]
Nel 2012, l'impegno e i successi in campo letterario gli valsero la nomina a presidente della Biblioteca Astense, per volere dell'amico Massimo Cotto, assessore alla cultura di Asti[16]. Sempre nel 2012 divenne ambasciatore Eataly e partecipò all'inaugurazione della sede romana con un allestimento di alcune opere pittoriche della serie Bandiere, costituita da interpretazioni delle bandiere nazionali di vari Stati in chiave alimentare[17].
Nell'autunno del 2013 portò in scena per una breve tournée lo spettacolo musicale Nudo e Crudo, scritto assieme a Massimo Cotto e fatto di aneddoti, riflessioni e ricordi di vita[18].
Affetto da tumore polmonare, nella primavera 2014 si sottopose a una serie di cure a Los Angeles. Trasferito all'ospedale Molinette di Torino, morì il 4 luglio 2014, a 63 anni[19][20]. Dopo la camera ardente, allestita ad Asti nel Teatro Vittorio Alfieri, l'8 luglio i funerali si svolsero nella Collegiata di San Secondo. È sepolto nel cimitero di Asti[21][22][23]. Nel 2019, nel quinquennale della morte, la Fondazione Italia USA gli ha attribuito presso la Camera dei deputati il Premio America alla memoria, ritirato da Roberta Bellesini. Nel 2015 gli è stata dedicata la Biblioteca Astense, di cui era stato presidente, che ha preso il nome di Biblioteca Astense Giorgio Faletti.[24]
Molto riservato, fu sposato in seconde nozze con l'architetta Roberta Bellesini, i due si conobbero nel 2000, durante un ricevimento nella casa di un amico comune ad Asti.[25]
Appassionato di corse automobilistiche, Faletti tenne per anni la rubrica Io, canaglia per la rivista Autosprint[26] e partecipò come pilota a due rally valevoli per il campionato del mondo FIA: il Rally di Sanremo del 1992 con una Lancia Delta Integrale Gr.A del Martini Racing (classificandosi 15º assoluto), e il Rally di Montecarlo del 1998 con una Fiat Cinquecento Sporting Gr.A (classificandosi 54º assoluto), con Giuseppe Cerri come navigatore.
Nel 1993 prese parte alla cronoscalata del Nido Dell'Aquila con una Lancia Delta Integrale, cappottandosi senza conseguenze nel tratto finale. Nella settimana successiva la sua rubrica Io Canaglia su Autosprint fu intitolata "Qualcuno volò sul Nido dell'Aquila". Il testo, accompagnato da una foto a tutta pagina della vettura in volo, recitava semplicemente "Io, porca vacca!!!"[27] Tra i suoi compagni di corse vi fu anche Dodi Battaglia.
Era tifoso della Juventus[28], della Ducati Corse e della Scuderia Ferrari.
Nel febbraio 2015 il cantautore milanese Enrico Ruggeri presenta al Festival di Sanremo (dove è invitato come ospite) la canzone Tre signori dedicata ad Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e a Faletti[30].
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