Con il termine Grande Coupure si intende un evento faunistico che ha interessato l'Europa nella transizione tra l'Eocene superiore e l'Oligocene inferiore, circa 36 milioni di anni fa.
L'evento sembrerebbe aver interessato solo i vertebrati terrestri, ed è probabile che non esistano relazioni con la notevole regressione marina dell'Oligocene, iniziata sei milioni di anni più tardi.
Il nome “Grande Coupure” venne coniato all'inizio del '900 dal paleontologo svizzero Hans Georg Stehlin, che riconobbe alcune peculiarità nelle faune a mammiferi europee del periodo. Ad esempio, vi furono ben quattro specie del perissodattilo primitivo Palaeotherium che si estinsero alla fine dell'Eocene, e una sola sopravvisse nell'Oligocene. Nello stesso intervallo temporale scomparvero anche numerose specie di artiodattili, come Anoplotherium e Xiphodon, numerosi primati adapidi e i leptictidi.
Oltre alle estinzioni, l'evento vide numerose migrazioni di mammiferi: dall'Asia immigrarono numerose forme di rinoceronti, gli entelodontidi (simili a maiali giganteschi), gli antracoteriidi (parenti degli ippopotami) e i ruminanti primitivi Gelocus e Lophiomeryx. In Europa giunsero anche i nimravidi (simili ai felidi), i mustelidi, gli erinaceidi, i soricidi, numerosi lagomorfi e roditori (castoridi e sciuridi).
È possibile che questa rivoluzione faunistica fosse dovuta al ritiro del mare di Turgai, un braccio di mare epicontinentale che si protendeva all'inizio dell'era Cenozoica a est degli Urali, dalla valle dell'Ob' verso sud, fino alla Tetide; in questo modo l'Asia centro-orientale era isolata dall'Europa.
Al fine di spiegare come alcuni reperti fossili nei Balcani siano di epoche precedenti a quelle della migrazione dall'Asia all'Europa, si è proposta l'ipotesi dell'esistenza di un micro-continente tra Europa e Asia, la Balkanatolia.[1]
Un analogo evento, però, sembrerebbe essere avvenuto anche in America del Nord, con tanto di estinzioni e migrazioni dall'Asia.