Guido Calcagnini cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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Ritratto del cardinale Guido Calcagnini | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 25 settembre 1725 a Ferrara |
Ordinato diacono | 30 novembre 1764 |
Ordinato presbitero | 21 dicembre 1764 |
Nominato arcivescovo | 4 febbraio 1765 da papa Clemente XIII |
Consacrato arcivescovo | 10 febbraio 1765 da papa Clemente XIII |
Creato cardinale | 20 maggio 1776 da papa Pio VI |
Deceduto | 27 agosto 1807 (81 anni) ad Osimo |
Guido Calcagnini (Ferrara, 25 settembre 1725 – Osimo, 27 agosto 1807) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.
Nacque da nobile famiglia, figlio del conte palatino Cesare Calcagnini marchese di Fusignano e parente del cardinale Carlo Leopoldo Calcagnini. Studiò al Collegio dei Nobili di San Carlo a Modena e poi a Roma alla Sapienza, dove il 15 maggio 1747 ottenne il dottorato in teologia e in utroque iure.[1]
Entrò nella Corte pontificia come ciambellano privato di Sua Santità nel 1746, nel 1749 fu nominato referendario del Supremo tribunale della Segnatura apostolica e prelato domestico di Sua Santità, nel 1751 relatore della Sacra Congregazione del Buon Governo e dell'Immunità Ecclesiastica. Nel 1756 divenne canonico e vicario capitolare di Santa Maria in Trastevere. Nel 1758 divenne ambasciatore di Ferrara a Roma.
Intraprese la carriera ecclesiastica solo nel 1764, ricevendo il suddiaconato, il diaconato e l'ordinazione sacerdotale il 21 dicembre dello stesso anno.
Il 4 febbraio 1765 fu eletto arcivescovo titolare di Tarso e consacrato il 10 febbraio da papa Clemente XIII, che il 22 febbraio lo nominò nunzio apostolico a Napoli e il 24 febbraio assistente al Soglio.
L'8 aprile 1775 fu nominato prefetto della Casa pontificia.
Il 20 maggio 1776 papa Pio VI lo creò cardinale e contemporaneamente lo elesse vescovo di Osimo e Cingoli, con il titolo personale di arcivescovo. Il 15 luglio seguente ricevette il titolo di Santa Maria in Traspontina. Nello stesso anno, lasciò Roma per dedicarsi all'attività vescovile, raggiungendo Osimo.[2]
Presso la cittadina, legò il suo nome soprattutto al Seminario e Collegio Campana, sorto nei primi decenni del XVIII secolo: fu lui infatti a promuovere un ampliamento della sede dell'istituto, Palazzo Campana, e a destinare una cospicua donazione di volumi alla biblioteca.[3]
Partecipò al Conclave del 1799-1800, che elesse Pio VII; tornato, si stabilì a Osimo fino alla morte.[1]
La genealogia episcopale è:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89090331 · ISNI (EN) 0000 0000 6256 6254 · SBN RMLV054074 · BAV 495/87930 |
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