Guido Carli

Guido Carli

Ministro del tesoro
Durata mandato22 luglio 1989 –
28 giugno 1992
Capo del governoGiulio Andreotti
PredecessoreGiuliano Amato
SuccessorePiero Barucci

Presidente di Confindustria
Durata mandato1976 –
1980
PredecessoreGianni Agnelli
SuccessoreVittorio Merloni

Governatore della Banca d'Italia
Durata mandato1960 –
19 agosto 1975
PredecessoreDonato Menichella
SuccessorePaolo Baffi

Ministro del commercio con l'estero
Durata mandato20 maggio 1957 –
2 luglio 1958
Capo del governoAdone Zoli
PredecessoreBernardo Mattarella
SuccessoreEmilio Colombo

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato12 luglio 1983 –
22 aprile 1992
LegislaturaIX, X
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizioneLombardia
CollegioMilano I
Incarichi parlamentari
X legislatura:

IX legislatura:

  • 1ª Commissione Affari Costituzionali
  • 2ª Commissione Giustizia
  • Commissione parlamentare ristrutturazione e riconversione industriale e per i programmi delle partecipazioni statali
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
ProfessioneEconomista; Politico

Guido Carli (Brescia, 28 marzo 1914Spoleto, 23 aprile 1993) è stato un dirigente pubblico, economista e politico italiano, governatore della Banca d'Italia dal 1960 al 1975 e ministro del tesoro dal 1989 al 1992.

Guido Carli nasce a Brescia il 28 marzo 1914, figlio di Egina Chiaretti e Filippo Carli[1] (1876-1938), professore universitario di sociologia e di economia politica, nonché sindacalista e membro di primo piano del Partito Nazionale Fascista sin dalle origini, e autore, tra l’altro, di un allora famoso saggio sulle basi teoriche dello stato fascista (stato corporativo)[2]. La posizione del padre portò Guido a scrivere su alcune riviste fasciste.[3][4]

Laureato in giurisprudenza all'Università degli Studi di Padova, inizia la sua carriera nel 1937 come funzionario dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI).[5][6]

Dopo un'esperienza al Fondo Monetario Internazionale[7], dove è direttore esecutivo nel Board (consiglio dei direttori) dal 1947 al 1952, nel 1953 diventa presidente del MedioCredito Centrale, ente pubblico per il credito alle piccole e medie imprese, e mantiene l'incarico fino al 1956.

Il 20 maggio 1957 giura nelle mani del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi come ministro del commercio con l'estero nel governo Zoli[8], nominato come indipendente, assumendo un ruolo di importante rassicurazione[9] dei mercati internazionali[10]. Termina il mandato il 2 luglio 1958, con la caduta del governo Zoli.[5]

Da gennaio 1959 ad agosto 1960 è presidente del Crediop, istituto pubblico di credito per le opere pubbliche.[5][11]

Governatore della Banca d'Italia

[modifica | modifica wikitesto]
Carli ricevuto dal presidente della Camera Giovanni Leone nel 1960

Nell'ottobre 1959 viene nominato direttore generale della Banca d'Italia.[5]

Guido Carli incontra il presidente della Camera Pietro Ingrao nel 1976

Diventa governatore della Banca d'Italia nell'agosto 1960[12], sostituendo Donato Menichella, assumendo al contempo la carica di Presidente dell'Ufficio italiano dei cambi. Sollecita subito una maggiore concertazione tra le banche centrali[13] e - dopo l'altalenante andamento della lira[14] durante il decennio del boom economico[15] - si trova a gestire gli effetti delle tensioni valutarie[16] provenienti dagli Stati Uniti[17], culminate con l'abbandono della parità oro-dollaro e con lo Smithsonian Agreement[18].

La sua firma compare sulle banconote della Banca d'Italia da 500, 1.000, 2.000, 5.000 lire, 10.000, 20.000 (unico Governatore ad aver firmato questo biglietto), 50.000 e 100.000 lire.

Resta in carica come governatore per 15 anni, fino al 18 agosto 1975[5], quando rassegna le dimissioni. A sostituirlo è chiamato Paolo Baffi, suo principale collaboratore - benché non sempre le vedute fossero coincidenti - in quanto direttore generale dell'istituto di emissione dal 1960. I motivi per cui Carli si dimette da governatore non sono mai stati completamente chiariti.

È stato quindi eletto presidente di Confindustria dal 1976 al 1980[5], mentre dal 1º novembre 1978 fino alla sua morte è stato anche presidente dell'Università LUISS di Roma.

Senatore della Repubblica

[modifica | modifica wikitesto]

È eletto senatore come indipendente della Democrazia Cristiana nel 1983[5] e riconfermato nel 1987[6]. È stato presidente dell'Assonime (Associazione fra le Società Italiane per Azioni) dal 1989 al 1991.

È Ministro del tesoro nel sesto e nel settimo governo Andreotti, dal 22 luglio 1989 al 24 aprile 1992[5]. In tale veste è uno dei firmatari per l'Italia del trattato di Maastricht.

Candidato in Liguria nella lista DC, non è rieletto a Palazzo Madama nelle elezioni politiche del 1992.

Tra gli aneddoti della politica italiana, si ricorda il grido di Giulio Andreotti nel corso della seduta della direzione DC del febbraio 1992 con cui si dovevano assegnare i collegi senatoriali. Una volta chiusi i lavori, Andreotti lanciò un urlo: "Abbiamo dimenticato Carli!". In questa maniera i maggiorenti democristiani dovettero riaprire il tavolo di discussione e attribuire a Guido Carli un collegio senatoriale, che tuttavia alla prova elettorale si rivelò perdente.[senza fonte]

Muore nel 1993.

Nel 1994, ad un anno dalla sua morte, l'Università LUISS cambia il nome in LUISS Guido Carli.

Guido Carli ritratto nel francobollo del 2003 dedicato all'Università LUISS.

Autore di numerose pubblicazioni di carattere economico, nella metà degli anni settanta collabora con il settimanale L'Espresso sotto lo pseudonimo di Bancor. È autore dell'autobiografia Cinquant'anni di vita italiana (Laterza, 1993), redatta con la collaborazione di Paolo Peluffo.

In suo onore è stato istituito nel 2009 il Premio Guido Carli, promosso dalla Fondazione omonima di cui è presidente la nipote Romana Liuzzo.[19]

Presunta adesione alla Massoneria

[modifica | modifica wikitesto]

Il giornalista Ferruccio Pinotti ha attribuito più volte allo storico della massoneria Aldo Alessandro Mola l'informazione secondo cui Guido Carli sarebbe stato affiliato alla loggia "coperta" Giustizia e Libertà[20][21][22]. Mola, in realtà, nel suo libro "Storia della Massoneria italiana dalle origini ai giorni nostri", fa riferimento a quanto raccontatogli da un non meglio precisato "altissimo e ottimamente informato dignitario giustinianeo", definendo, però, tale informazione, "labile" e comunque non probatoria[23].

  • La disciplina dei prezzi, Torino, Giulio Einaudi Editore, 1943.
  • Le conseguenze economiche dell'evoluzione della tecnica, Roma, Migliaresi, 1944.
  • Economia e tecnica, Roma, Migliaresi, 1944.
  • La riforma industriale in Italia, Roma, Partito Liberale Italiano, 1945.
  • Verso il multilateralismo degli scambi e la convertibilità delle monete, Roma, Bancaria, 1955.
  • Evoluzione della legislazione italiana sul controllo degli scambi e dei cambi, Roma, Bancaria, 1957.
  • L'economia italiana e la collaborazione economica internazionale, Padova, Università degli studi, 1959.
  • Intervista sul capitalismo italiano, a cura di Eugenio Scalfari, Bari, Laterza, 1977; Prefazioni di Marcello de Cecco e Paolo Savona, Torino, Bollati Boringhieri, 2008.
  • Libertà economiche e libertà politiche, Torino, Fondazione Giovanni Agnelli, 1977.
  • Inflazione e ordinamento giuridico, coautore Francesco Capriglione, Milano, A. Giuffrè, 1981.
  • Memorie del governatore, Milano, presentazione di Natalino Irti, Libri Scheiwiller, Credito italiano, 1988.
  • Pensieri di un ex governatore, Pordenone, Edizioni Studio Tesi, 1988, ISBN 88-7692-160-5
  • Economia, società, istituzioni, Milano, Giuffrè, 1989, ISBN 88-14-01932-0
  • Cinquant'anni di vita italiana, in collaborazione con Paolo Peluffo, Collana Storia e Società, Bari, Laterza, 1993, ISBN 88-420-4336-2
  • Scritti di economia internazionale, numero speciale, dicembre 1993 di "Moneta e credito", Roma, Editoriale Lavoro, 1993.
  • Le due anime di Faust. Scritti di economia e politica, a cura di Paolo Peluffo, Bari, Laterza, 1995, ISBN 88-420-4849-6
  • Scritti scelti, a cura di Paolo Peluffo e Federico Carli, Roma, Laterza, 2000, ISBN 88-420-6112-3
  • Lacci e lacciuoli, prefazione di Antonio D'Amato, Roma, LUISS University Press, 2003, ISBN 88-88877-03-7
  • Guido Carli governatore della Banca d'Italia 1960-1975, a cura di Pierluigi Ciocca, Torino, Bollati Boringhieri, 2008, ISBN 978-88-339-1954-6.
  • Guido Carli Presidente di Confindustria 1976-1980, Torino, Bollati Boringhieri, 2008, ISBN 978-88-339-1955-3.
  • Guido Carli dalla formazione a servitore dello Stato, a cura di P. Barucci, Torino, Bollati Boringhieri, 2008, ISBN 978-88-339-1953-9.
  • Guido Carli senatore e Ministro del Tesoro 1983-1992, a cura di Piero Craveri, Torino, Bollati Boringhieri, 2009, ISBN 978-88-339-2027-6.
  • Guido Carli e le istituzioni economiche internazionali, a cura di G. Di Taranto, Torino, Bollati Boringhieri, 2009, ISBN 978-88-339-2005-4.
  • La figura e l'opera di Guido Carli. Riflessioni sul governatorato Carli, a cura di Giuseppe Guarino, Torino, Bollati Boringhieri, 2009, ISBN 978-88-339-2028-3.
  • Considerazioni finali della Banca d'Italia, a cura di Paolo Savona, edizione commentata, Roma, Treves, 2011. ISBN 978-88-8463-002-5
  • La figura e l’opera di Guido Carli. Testimonianze, a cura di Federico Carli, Torino, Bollati Boringhieri, 2014.
  • Mercato, Europa e libertà. Gli interventi alle Assemblee dell'ABI e alle Giornate del risparmio, Prefazione di Antonio Patuelli e Maurizio Sella, a cura di Federico Pascucci, con uno scritto di Alfredo Gigliobianco, Collana Storia e Società, Roma-Bari, Laterza, 2019, ISBN 978-88-581-3337-8.
Gran Croce al Merito dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria
— 1957
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
— 2 giugno 1962[24]
  1. ^ Filippo Carli, a cura di Silvio Lanaro, Dizionario Enciclopedico degli Italiani.
  2. ^ Filippo Carli, Le basi storiche e dottrinali dell'economia corporativa, Padova, Cedam, Casa Ed. Dott. A. Milani, 1938.
  3. ^ Bollati Boringhieri Editore - Scheda Libro Archiviato il 26 agosto 2014 in Internet Archive.
  4. ^ La funzione dello stato nella religione politica del fascismo - Santoro
  5. ^ a b c d e f g h Guido Carli, in Banca d'Italia. URL consultato il 13 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2010).
  6. ^ a b 1976-1980. Guido Carli, in Confindustria. URL consultato il 13 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2011).
  7. ^ Professor Guido Carli of the Italian Foreign Exchange Office, Has Been Elected an Executive Director of the World Fund, Our Washington Correspondent Reports. The Financial Times (London, England), Saturday, May 24, 1947; pg. 5; Edition 18,121.
  8. ^ Italy's Foreign Trade and Balance of Payments. Guido Carli. The Financial Times (London, England), Tuesday, April 23, 1957; pg. 18; Edition 21,144.
  9. ^ Italian Lead in Tariff Cuts Urged, From Our Own Correspondent. The Financial Times (London, England), Monday, November 17, 1958; pg. 7; Edition 21,627.
  10. ^ Italy's Trading Policy, Guido Carli. The Financial Times (London, England), Monday, June 02, 1958; pg. 48; Edition 21,484.
  11. ^ Need to Solve Trade Problems in Europe. Financial Times Reporter. The Financial Times (London, England), Thursday, April 16, 1959; pg. 8; Edition 21,752.
  12. ^ Dr. Carli is Governor of Bank of Italy. From Our Own Correspondent. The Financial Times (London, England), Saturday, August 20, 1960; pg. 7; Edition 22,166.
  13. ^ Co-operation by Central Banks Urged. From Our Own Correspondent. The Financial Times (London, England), Friday, June 02, 1961; pg. 3; Edition 22,406.
  14. ^ Italy's Capital Market—Bank's Warning. From Our Own Correspondent. The Financial Times (London, England), Tuesday, June 04, 1963; pg. 5; Edition 23,021.
  15. ^ Italy's Credits Bring Renewed Optimism. From Our Own Correspondent. The Financial Times (London, England), Tuesday, March 17, 1964; pg. [1]; Edition 23,264.
  16. ^ The Importance of Reserves—Dr. Guido Carli. The Financial Times (London, England), Tuesday, February 06, 1968; pg. 16; Edition 24,458.
  17. ^ Return To The Gold Standard Opposed, The Times (London, England), Tuesday, Jun 01, 1965; pg. 19; Issue 56336.
  18. ^ EEC praise for Britain. From John Earle. The Times (London, England), Tuesday, Dec 21, 1971; pg. 16; Issue 58356.
  19. ^ Premio Guido Carli sul sito della Fondazione Guido Carli
  20. ^ Ferruccio Pinotti, Fratelli d'Italia, Milano, BUR, 2007
  21. ^ Copia archiviata (PDF), su granloggia.it. URL consultato il 30 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2016).
  22. ^ http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2007/11/27/massoneria-fratelli-litigiosi-costretti-alla-tregua.html
  23. ^ Aldo Alessandro Mola, Storia della Massoneria italiana dalle origini ai giorni nostri, Bompiani, Milano, 1992, p. 744
  24. ^ [1]
  • Banca nazionale del lavoro, In ricordo di Guido Carli : atti del Convegno BNL-ABI : Roma, Palazzo Altieri 11 novembre 1993, Roma, Gruppo BNL, 1994.
  • Piero Barucci, "Guido Carli dalla formazione a servitore dello stato", Torino, Bollati Boringhieri, 2008.
  • Pierluigi Ciocca, "Guido Carli governatore della Banca d’Italia, 1960-1975", Torino, Bollati Boringhieri, 2008.
  • Paolo Savona, "Guido Carli presidente di Confindustria (1976-1980)", Torino, Bollati Boringhieri, 2008.
  • Giuseppe Di Taranto, "Guido Carli e le istituzioni economiche internazionali", Torino, Bollati Boringhieri, 2009.
  • Piero Craveri, "Guido Carli senatore e ministro del Tesoro, 1983-1992", Torino, Bollati Boringhieri, 2009.
  • Giuseppe Guarino, "La figura e l’opera di Guido Carli. Vol. I, Riflessioni sul governatorato Carli", Torino, Bollati Boringhieri, 2009.
  • Filippo Sbrana, "Guido Carli da banchiere a governatore. Economia, relazioni internazionali, commercio estero (1952-1960)", Napoli, Guida, 2013.
  • Paolo Savona, CARLI, Guido, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013. Modifica su Wikidata
  • Federico Carli, "La figura e l’opera di Guido Carli. Vol. II Testimonianze", Torino, Bollati Boringhieri, 2014.
  • Alfredo Gigliobianco, "Via Nazionale. Banca d’Italia e classe dirigente: cento anni di storia", Roma, Donzelli, 2006.
  • Giampiero Cama, La Banca d'Italia, Bologna, Il Mulino, 2010.
  • Guido Crapanzano, Ermelindo Giulianini, Gerardo Vendemia, La cartamoneta italiana. Corpus notarum pecuniariarum italiae, Volume primo, XII edizione, 2023-24, 2022. ISBN 979-12-210-0675-9.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Ministro del tesoro Successore
Giuliano Amato 22 luglio 1989 - 28 giugno 1992 Piero Barucci

Predecessore Presidente di Confindustria Successore
Gianni Agnelli 1976 - 1980 Vittorio Merloni

Predecessore Governatore della Banca d'Italia Successore
Donato Menichella 18 agosto 1960 - 18 agosto 1975 Paolo Baffi

Predecessore Direttore Generale della Banca d'Italia Successore
Paride Formentini 11 giugno 1959 - 17 agosto 1960 Paolo Baffi
Predecessore Ministro del commercio internazionale Successore
Bernardo Mattarella 20 maggio 1957 - 2 luglio 1958 Emilio Colombo
Controllo di autoritàVIAF (EN46795627 · ISNI (EN0000 0000 8124 8278 · SBN CFIV079206 · LCCN (ENn50032426 · GND (DE119230429 · BNE (ESXX1229276 (data) · BNF (FRcb12134386k (data) · J9U (ENHE987007270818205171 · CONOR.SI (SL23140963