Gunnar Björling nacque in una famiglia borghese. Suo padre era un funzionario dell'ufficio postale di Helsinki. La sua infanzia è stata divisa tra Viipuri e Helsinki. Trascorreva le sue vacanze estive a Kangasala.
Dal 1901 al 1902, Gunnar Björling seguì i corsi offerti dall'Accademia militare di Hamina. Ha studiato poi filosofia presso l'Università di Helsinki. Ha avuto come professore Edvard Westermarck, il cui insegnamento ebbe una grande influenza sullo sviluppo del suo pensiero.[1] Gunnar Björling aspirava a costruirsi una carriera nell'insegnamento. Eppure, nel 1915, dopo il completamento di un master universitario in merito all'importanza data alla coscienza sostenibile, egli ha rinunciato al suo progetto iniziale per dedicarsi all'attività di libero professionista nel quadro della rivista d'avanguardia Quosego.[2]
La sua già precaria situazione finanziaria, non gli consentiva quindi più un dignitoso sostentamento, cosa che lo costrinse a ricorrere ai magri sussidi stanziati dal fondo per prestazioni supplementari.
Sebbene gli scritti di Gunnar Björling siano generalmente redatti con uno stile relativamente fluido e libero, il loro contenuto, complesso, venato di lirismo e di riflessioni metafisiche non rimane meno marginale, esoterico e di difficile accesso. Pertanto la loro comprensione si rivela alquanto difficile per i nuovi arrivati e per i profani.[1]
Autori finlandesi d’espressione svedese che hanno diffuso i loro scritti artistici nel corso degli anni ’30. In questa foto, datata 1965, appaiono in successione da destra a sinistra, le seguenti figure letterarie: Elmer Diktonius, Harald Hornborg, Olof Enckell, Rabbe Enckell e, a sinistra, con gli occhiali, il volto rivolto verso il basso: Gunnar Björling.
Le sue poesie[3] e i suoi aforismi[4] di ispirazione dadaista[5] rappresentano una forma breve di allegoria dissociata dall'acutezza mentale di cui rivelerà la preoccupazione di una necessità prioritaria. Gli scatti onirici della sua penna rivelano questa divisione al crocevia con una prosa flessibile, onesta e sciolta, che fa riferimento, congiuntamente, a una delle basi fondamentali del registro riflessivo che richiamerà un approccio impregnato di etica sovrana. L'aspetto connesso con il suo lavoro riunisce anche le maggiori tradizioni occidentali e orientali di cui la quintessenza didattica si basa principalmente sulla percezione incombente di eventi esistenziali dove il lasso di tempo si vede punteggiato di scatti occulti.[6].
Le formulazioni astruse di Gunnar Bjöerling si pongono come filippiche contorte e si oppongono, in linea di principio, alla frammentazione strutturale o sparsa di pensiero. Questa prelazione gli conferisce, incidentalmente, il titolo di poeta e scrittore tormentato, guidato da una ricerca insaziabile volta a sezionare il perché e il come.[1] Questa caratteristica si ritrova con maggiore evidenza in opere come Vilande dag[7] o Kiri-ra![8] di cui Rabbe Enckell et Peter Sandelin incarnano la roccaforte inveterata della cornice espressiva.[9][10]
(SV) Carpelan Bo, Studier i Gunnar Björlings diktning 1922–1933, in Skrifter utgivna av Svenska litteratursällskapet i Finland, 377 pagine, Helsinki, Diss. Helsingfors universitet, 1960.
(SV) Warburton Thomas, Åttio år finlandssvensk litteratur, 428 pagine, Stockholm, Alba, 1984, OCLC12314592.
(FI) Warburton Thomas, Åttio år finlandssvensk litteratur, cf. bibliografia p. 420-422 & index; 429 pagine, Helsingfors, H. Schildt, 1984, OCLC461946864.
(SV) Ida Felman, Gunnar Björling: modernisten med ett eget språk (abstract), in Svenska Yle, svenska.yle.fi, 2002. URL consultato il 10 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2013).
«Vi hör dikterna Hjärtats gata, Morgonlöv och ljusning, O denna morgondagen, På lätt vingslag, Med sommar, Nu är ej död, O att som jord och luft och Hat.»
(EN) Walter de Gruyter, Oskar Bandle, Lennart Elmevik, Gun Widmark, The Nordic languages in the 20thth century, in The Nordic Languages: An International Handbook of the History of the North Germanic Languages, volume 22 di Handbücher zur Sprach und Kommunikationswissenschaft da Lennart Elmevik, vol. 2, 2005, p. 1661, ISBN3-11-017149-X.
(SV) Stefan Nygård, Johan Strang, Mellan idealism och analytisk filosofi : den moderna filosofin i Finland och Sverige 1880-1950, in Skrifter utgivna av Svenska litteratursällskapet i Finland (691), 282 pagine, Helsingfors, Stockholm, Bokförlaget Atlantis, 2006, OCLC122926503.
(EN) Stefan Nygård (principal investigator), The national and the international in Ultra (1922) and Quosego (1928): A cultural history of the avant-garde in the nordic countries (abstract), in Avant-Garde Critical Studies, n. 28, Amsterdam, Rodopi: Department of World Cultures, febbraio 2012, pp. 337-350, ISSN 1387-3008 (WC · ACNP), OCLC833285836. URL consultato il 3 giugno 2013.
Host publication: A Cultural History of the Avant-Garde in the Nordic Countries.
Project: Against the grain – cosmopolitan intellectuals in Finland (c. 1880-1935), cf. pagina 337