HMS Gipsy | |
---|---|
L'unità nel 1936 | |
Descrizione generale | |
Tipo | Cacciatorpediniere |
Classe | G |
Proprietà | Royal Navy |
Identificazione | H63 |
Costruttori | Fairfield Shipbuilding and Engineering Company |
Cantiere | Govan |
Impostazione | 5 settembre 1934 |
Varo | 7 novembre 1935 |
Entrata in servizio | 22 febbraio 1936 |
Destino finale | Affondata da una mina il 21 novembre 1939 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 1.376 |
Lunghezza | 98 m |
Larghezza | 10 m |
Pescaggio | 3,8 m |
Propulsione | Tre caldaie Admiralty a tubi d'acqua Turbine ad ingranaggi Parsons Due assi 34.000 Shp |
Velocità | 36 nodi (66,67 km/h) |
Autonomia | 5.530 mn a 15 nodi |
Equipaggio | 145 |
Armamento | |
Armamento |
|
Note | |
Motto | Trust your luck |
voci di cacciatorpediniere presenti su Wikipedia |
La HMS Gipsy (Pennant number H63), quinta nave da guerra britannica a portare questo nome, è stata un cacciatorpediniere classe G della Royal Navy. Costruita nei cantieri Fairfield, venne impostata il 5 settembre 1934, varata il 7 novembre 1935 ed entrò in servizio il 22 febbraio 1936.
Tra il momento dell'ingresso in servizio e lo scoppio della seconda guerra mondiale operò principalmente con la Mediterranean Fleet, ritornando in patria nell'ottobre 1939 dopo lo scoppio delle ostilità. Il 22 ottobre salpò da Gibilterra insieme ai cacciatorpediniere Grenade e Griffin diretta in Inghilterra, venendo quindi impiegata con compiti di pattugliamento antisommergibile nelle acque a Sud Ovest dell'isola. Venne in seguito trasferita presso la 22 Flottiglia cacciatorpediniere con compiti di scorta e pattuglia nel Mare del Nord.
Il 12 novembre rimase leggermente danneggiata in una collisione con la Greyhound avvenuta a causa della nebbia, venendo quindi riparata ad Harwich. In seguito recuperò i sopravvissuti di un aereo tedesco precipitato in mare poco lontano dal porto e il 19 i superstiti del piroscafo italiano Grazia. Il 21 novembre, poco dopo la partenza per un pattugliamento insieme ai cacciatorpediniere Griffin, Keith e Boadicea, colpì una mina a mezzanave, spezzandosi in due e affondando poco dopo[1]. Nell'esplosione morirono 30 marinai dell'equipaggio, compreso il Comandante, capitano di corvetta Nigel John Crossley. Le due parti dello scafo vennero in seguito recuperate e demolite durante il 1940.