Hemigymnus melapterus | |
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esemplare giovanile e adulto | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Labroidei |
Famiglia | Labridae |
Genere | Hemigymnus |
Specie | H. melapterus |
Nomenclatura binomiale | |
Hemigymnus melapterus (Bloch, 1791) | |
Sinonimi | |
Halichoeres melapterus |
Hemigymnus melapterus (Bloch, 1791) è un pesce di acqua salata appartenente alla famiglia Labridae.
Ha un areale piuttosto ampio; proviene dalle barriere coralline dell'oceano Pacifico e dell'oceano Indiano[2]. Le località dove è stato trovato principalmente sono: il Mar Rosso, le coste dell'Africa orientale, in particolare della Somalia, del Kenya e del Mozambico; Aldabra, Chagos, Samoa, Seychelles, Polinesia, Micronesia[3], isole Ryukyu e Giappone. Nuota fino a 30 m di profondità soprattutto in zone con fondali sabbiosi, ricche di coralli; i giovani tendono a stare molto vicini alla costa.
Presenta un corpo non allungato e piuttosto tozzo; le labbra sono carnose[4]. Le pinne non sono particolarmente allungate, e hanno un colore scuro eccetto la pinna caudale, dal margine arrotondato. La pinna dorsale e la pinna anale sono basse e lunghe, mentre le pinne pettorali sono trasparenti. La bocca è grande, le labbra spesse.
La livrea varia molto nel corso della vita del pesce[1]: i giovani sono verdastri-grigi scuri con la pinna caudale gialla e con un'evidente fascia bianca verticale che passa dietro alle pinne pettorali[4] e termina alla base della pinna dorsale. Gli adulti hanno la testa grigia chiara (con riflessi verdastri e azzurri superiormente[5]) e il resto del corpo più scuro[4]. I maschi adulti presentano inoltre un'area composta da macchie irregolari verdi e rosse su quasi tutta la testa. Può raggiungere i 90 cm[2].
È una specie generalmente solitaria o che forma piccoli gruppi di pochi esemplari; i giovani hanno però l'abitudine di proteggersi dai predatori stabilendosi vicino a ricci di mare, ad attinie oppure ad altri celenterati urticanti[1]. Vive nelle zone molto ricche di coralli. Di solito gli adulti vivono in acque più profonde[2].
È spesso preda di Plectropomus leopardus[6].
Può essere ospite di diversi isopodi parassiti, come alcune specie della famiglia Gnathiidae e Argathona macronema, i quali vengono eliminati dai pesci pulitori[7]. Altri parassiti che può presentare sono il platelminte Benedenia lolo, comune negli esemplari giovanili, e il copepode Hatschekia hemigymni[1].
Ha una dieta carnivora, composta sia da pesci più piccoli che da invertebrati marini, specialmente crostacei come anfipodi, granchi, gamberi e stomatopodi; inoltre si nutre anche di molluschi, in particolare chitoni e gasteropodi, policheti, echinodermi e foraminiferi[8]. Per trovare questi invertebrati è solito setacciare la sabbia o staccare pezzi di corallo morto[1]. La dieta degli esemplari giovani è simile a quella degli adulti, ma tende ad essere composta principalmente da anfipodi e copepodi[9].
È oviparo e la fecondazione è esterna. Non ci sono cure verso le uova.
La lista rossa IUCN classifica questa specie come "a rischio minimo" (LC) perché a parte l'occasionale pesca per l'alimentazione e per l'acquariofilia non è minacciato da particolari pericoli, ma comunque in Australia la sua pesca è regolamentata[1]. È diffuso in diverse aree marine protette.