L'eptasteornite (Heptasteornis andrewsi) è un dinosauro saurischio, probabilmente appartenente agli alvarezsauridi. Visse nel Cretaceo superiore (Maastrichtiano, circa 70 milioni di anni fa) e i suoi resti sono stati ritrovati in Romania. Inizialmente venne ritenuto un gufo gigante.
L'unico resto noto di questo animale è un tibiotarso incompleto, ritrovato nel bacino di Hațeg in Romania. Originariamente era stato attribuito a un altro genere enigmatico conosciuto per resti frammentari, Elopteryx, ma nel 1975 Harrison e Walker ridescrissero i resti e pervennero alla conclusione che il tibiotarso apparteneva a un genere distinto di grandi uccelli predatori del Cretaceo, Heptasteornis. Insieme a un altro presunto uccello fossile del Cretaceo rumeno, Bradycneme, i resti di Heptasteornis furono la base per la creazione della famiglia Bradycnemidae, che secondo i due studiosi includeva antichi rappresentanti di gufi del Mesozoico.
Solo in seguito, la ridescrizione del materiale portò alla conclusione che tutti i resti attribuiti a Elopteryx, Heptasteornis e Bradycneme appartenevano a dinosauri teropodi, probabilmente celurosauri. In particolare, secondo Darren Naish i resti di Heptasteornis potrebbero rappresentare un membro degli alvarezsauridi, un gruppo di insoliti teropodi dotati di corte ma robustissime zampe anteriori.
Il nome Heptasteornis significa "uccello delle sette città", dal greco (h)epta (επτά) "sette" + asty (άστυ) "città" + ornis (όρνις) "uccello"; il latino septum urbium o il tedesco Siebenbürgen - che significano appunto "sette città" o "sette castelli" - erano nomi comuni con cui si designava la regione della Transilvania, dove sono stati ritrovati i fossili.