Il ciclo di vita degli oggetti software | |
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Titolo originale | The Lifecycle of Software Objects |
Autore | Ted Chiang |
1ª ed. originale | 2010 |
1ª ed. italiana | 2011 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | fantascienza |
Lingua originale | inglese |
Protagonisti | Ana Alvarado |
Coprotagonisti | Derek Brooks |
Altri personaggi | Robyn, Marco, Polo, Jax |
Il ciclo di vita degli oggetti software (The Lifecycle of Software Objects) è un romanzo di fantascienza di Ted Chiang del 2010 che tratta il tema dell'intelligenza artificiale.
L'opera ha vinto il Premio Hugo[1] e il Premio Locus per il miglior romanzo breve del 2011.[2]
Questo romanzo breve è la prima opera di più ampio respiro edita da Ted Chiang che, prima di Il ciclo di vita degli oggetti software, aveva pubblicato solo racconti, seppure di successo.[3] L'intenzione di Chiang era quella di esplorare lo sviluppo di un'intelligenza artificiale e in particolare il processo di apprendimento e di crescita che porta un semplice software a diventare qualcosa di diverso: un essere dotato di autocoscienza. Intorno a questi temi, secondo l'autore spesso trascurati dalla fantascienza, si dipana la storia del romanzo.[4]
L'opera si è aggiudicata nel 2011 il Premio Hugo per il miglior romanzo breve e il Premio Locus per la stessa categoria; nel 2012 ha vinto il Premio Italia e il Premio Seiun;[2] nel 2019 è stata inclusa nella raccolta di racconti di Ted Chiang intitolata Respiro (Exalation), vincitrice nel 2020 del Premio Locus per la migliore antologia.[2]
«Ogni qualità che rende una persona più preziosa di un database è il prodotto dell'esperienza.»
Ana Alvarado, dopo aver lavorato come istruttrice in uno zoo, accetta un nuovo incarico presso la Blu Gamma, un'azienda informatica che sta sviluppando i cosiddetti "digienti", avatar dotati di intelligenza, che saranno messi in vendita per essere allevati in un mondo virtuale chiamato Data Earth. Il compito di Ana sarà quello di educare i digienti durante la fase di sperimentazione, collaborando con gli sviluppatori del software, tra cui Derek Brooks.[6]
Il progetto ha successo e i digienti vengono acquistati in gran numero tanto da spingere altre aziende a sviluppare prodotti simili; al modello della Blu Gamma, basato sul "motore genomico" denominato "Neuroblast", si affiancano i modelli delle concorrenti: gli "Origami" e i "Faberge". Una ditta, la SaruMech, ha addirittura sviluppato una periferica hardware, un corpo robotico che consente ai digienti, seppure con moltissime limitazioni, di interagire con i proprietari nel mondo reale. Ben presto, però, la moda va scemando tanto da spingere la Blu Gamma e le altre aziende ad abbandonare lo sviluppo e la vendita dei digienti. La chiusura contemporanea di Data Earth, una sorta di Second Life, il mondo virtuale nel quale i digienti vivono e interagiscono con gli altri, determinerà per forza di cose, il loro isolamento; in particolare saranno costretti all'emarginazione i digienti Neuroblast, il cui mancato aggiornamento del software non gli consente di migrare nel nuovo ecosistema virtuale che sostituisce Data Earth. Alcuni proprietari sono entrati in empatia con i propri digienti che, seppure digitali, sono vere e proprie creature senzienti; l'affezione è tanta da spingere alcuni proprietari a costituirsi in associazione per cercare fondi e sponsor per sovvenzionare l'upgrade dei loro Neuroblast. Ana e Derek, quest'ultimo un disegnatore di digienti per la Blu Gamma, dopo il licenziamento dovuto alla chiusura del progetto, hanno ottenuto l'affido di alcuni digienti a cui continuano a impartire addestramento ed educazione.[5]
Tutti i tentativi di ottenere l'upgrade dei Neuroblast sono vani, nonostante i tentativi dei proprietari dei digienti. In particolare Ana, affidataria del digiente Jax e Derek, affidatario di Marco e Polo, hanno pervicacemente per anni continuato a curare con amore le intelligenze artificiali Neuroblast tanto da trascurare per loro le relazioni sociali e la vita familiare. L'unica possibilità di ottenere i fondi per sovvenzionare l'upgrade, sembrerebbe venire da una società, la "Desiderio binario", che vorrebbe utilizzare i digienti come partner sessuali. Il progetto prevede la duplicazione delle intelligenze artificiali, il loro trasferimento dentro corpi robotici, la riprogrammazione del software per provare sentimenti d'amore prima e il loro affidamento a partner umani. Seppure la scelta di ogni proprietario e di ciascun digiente sarebbe assolutamente volontaria, la decisione non è priva di dubbi di carattere etico. Tuttavia i digienti sono oramai maturi e pronti a prendere decisioni in maniera autonoma, fortemente intenzionati a ottenere l'emancipazione legale.[5]