Il sogno di Scipione | |
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Lingua originale | italiano |
Genere | azione teatrale |
Musica | Wolfgang Amadeus Mozart (partitura online) |
Libretto | Pietro Metastasio (Libretto online) |
Fonti letterarie | Somnium Scipionis di Cicerone |
Atti | atto unico |
Epoca di composizione | 1771-marzo 1772 |
Prima rappr. | Salisburgo, 29 Aprile 1772; 20 gennaio 1979 (in forma di oratorio): giugno 1984 (in forma scenica) |
Teatro | Rittersaal del Residenz-Theater, Großes Festspielhaus, Salisburgo; Teatro Olimpico, Vicenza |
Personaggi | |
Autografo | Staatsbibliothek Stiftung Preußischer Kulturbesitz, Berlino |
Il sogno di Scipione, K 126, è un'azione teatrale in un atto di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Pietro Metastasio. L'opera si sarebbe dovuta rappresentare in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della consacrazione sacerdotale del principe-arcivescovo di Salisburgo Sigismund III von Schrattenbach, nel 1772. Il 16 dicembre del 1771 Schrattenbach moriva e il successore, Hieronymus von Colloredo, poco gradito ai Mozart, venne eletto il 14 marzo dell'anno seguente.
Per via della sua avarizia e del suo scarso interesse per le arti l'opera non venne probabilmente mai eseguita integralmente, nemmeno per le feste per l'intronizzazione del 1º maggio 1772 nel Castello di Mirabell. La prima esecuzione avvenne a Salisburgo al Rittersaal del Residenz-Theater il 29 Aprile 1772. La prima esecuzione moderna ebbe luogo in forma di oratorio durante la settimana mozartiana del 1979 sempre a Salisburgo. Dopo una esecuzione amatoriale a Bayreuth nel 1982 seguì la prima esecuzione in forma scenica nel 1984 nell'ambito del II festival di Vicenza al Teatro Olimpico, sotto la direzione del M° Christopher Hogwood. Un'esecuzione del Sogno è stata realizzata nel mese di agosto 2001 a Utrecht nella Chiesa di Maria Minore, sotto la direzione del M° Jed Wentz (Musica ad Rhenum).
L'azione si figura in Africa nella Reggia di Massinissa:
Scipione Emiliano, Africano Minore, condottiero romano e distruttore di Cartagine, riposa nella reggia di Massinissa e, in sogno, gli appaiono due divinità, Costanza e Fortuna, che lo esortano a diventare adepto di una di loro.
La Costanza gli presenta i suoi avi tra gli abitanti dei Campi Elisi: Publio (Scipione Africano Maggiore) e suo padre Emilio Paolo. Scipione vorrebbe restare con loro, ma non è possibile.
Scipione chiede se non ci sia una forza che possa contrastare i capricci della sorte: Costanza paragona la costanza con lo scoglio del mare che resiste alla tempesta (Biancheggia in mar lo scoglio). Scipione decide a favore di Costanza e resiste alle minacce di Fortuna e infine si sveglia riconoscendo nel sogno un messaggio degli dèi. Entra in scena Licenza, l'omaggio personificato, ed espone la morale: il vero protagonista non è Scipione, ma il virtuoso mecenate Sigismondo (Hieronymus).
La partitura di Mozart prevede l'utilizzo di:
Il basso continuo nei recitativi secchi è garantito dal clavicembalo e dal violoncello.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 183879834 · LCCN (EN) n81015459 · GND (DE) 300111177 · BNF (FR) cb139358423 (data) · J9U (EN, HE) 987007581259205171 |
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