Jean-Louis Tixier-Vignancour | |
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Jean-Louis Tixier-Vignancour nel 1938 | |
Deputato francese | |
Durata mandato | 28 settembre 1936 – 10 luglio 1940 |
Predecessore | Georges Moutet |
Successore | Governo di Vichy |
Legislatura | XVI (Terza Repubblica) |
Gruppo parlamentare | Non iscritto |
Circoscrizione | Bassi Pirenei (arrondissement di Orthez) |
Durata mandato | 19 gennaio 1956 – 8 dicembre 1958 |
Predecessore | Scrutinio di lista |
Successore | Quinta Repubblica |
Legislatura | III (Quarta Repubblica) |
Gruppo parlamentare | Non iscritto |
Circoscrizione | Bassi Pirenei |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | RNF ARLP |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Faculté de droit de Paris |
Professione | Avvocato |
Jean-Louis Tixier-Vignancour (Parigi, 12 ottobre 1907 – Parigi, 29 settembre 1989) è stato un avvocato e politico francese di estrema destra.
Durante la sua carriera di avvocato, difese in particolare lo scrittore Louis-Ferdinand Céline e poi il generale golpista Raoul Salan.
Sotto l'etichetta dei Comitati Tixier-Vignancour e con Jean-Marie Le Pen come direttore della sua campagna, si candidò alle elezioni presidenziali del 1965. Si è posizionato quarto al primo turno con quasi 1,3 milioni di voti e il 5,2% dei voti espressi.
Dopo aver trasformato i Comitati Tixier-Vignancour nell'Alleanza Repubblicana per le Libertà e il Progresso (ARLP), aderisce alla maggioranza gollista nel 1968. Diventa in seguito leader del Partito delle Forze Nuove (PFN), di cui guida la lista alle elezioni europee del 1979.
Nacque col nome di Jean-Louis Tixier: abbandonato dal padre biologico quando era ancora in fasce, fu adottato dal patrigno (secondo marito della madre) a patto che aggiungesse a quello precedente anche il suo cognome, Vignancourt: il giovane Jean-Louis lo fece ma preferì togliere la "t" finale. Nel 1929 si laureò in giurisprudenza e svolse la professione di avvocato; sostenitore del maresciallo Philippe Pétain, fu eletto deputato nel dipartimento dei Pirenei Atlantici dal 1936 al 1940.
Simpatizzante della Germania nazista, con lo scoppio della Seconda guerra mondiale e l'invasione da parte del Terzo Reich della Francia si schierò con il Regime di Vichy, di cui fu segretario generale all'Informazione dal 1940 al 1941. A guerra conclusa, sostenne che il governo di Vichy fu positivo per la storia della Francia: senza il sacrificio dei collaborazionisti, disse, tutto il territorio francese sarebbe caduto nelle mani dei tedeschi. Nel 1955 fondò una lista civica, denominata Lista repubblicana d'azione sociale, e un anno dopo fu eletto deputato nell'Assemblea Nazionale, senza iscriversi a nessun gruppo parlamentare.
Nazionalista, fu favorevole alla guerra d'Algeria e negli anni sessanta fu l'avvocato difensore di Raoul Salan. Si candidò alla elezioni presidenziali del 1965: primo candidato più a destra di Charles De Gaulle, ottenne il 5,2% dei voti al primo turno e nel ballottaggio sostenne a sorpresa il socialista François Mitterrand perché credeva che quest'ultimo fosse contrario all'indipendenza degli algerini; direttore della sua campagna fu Jean-Marie Le Pen. Nel 1974 fondò, insieme a esponenti del disciolto Ordre Nouveau, un nuovo partito di estrema destra, denominato Parti des forces nouvelles, che nel 1978 aderì all'Eurodestra e nel 1979 partecipò alle elezioni europee, ottenendo l'1,33%. Negli anni ottanta sostenne il Front National di Le Pen ogni volta che quest'ultimo si candidò all'Eliseo.
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