Jester Helene Naefe (Vienna, 12 settembre 1924 – Geretsried, 6 luglio 1967) è stata un'attrice cinematografica e attrice teatrale austriaca, attiva soprattutto nel cinema tedesco tra la fine degli anni quaranta e gli anni cinquanta, per la sua straordinaria avvenenza fu soprannominata dalla stampa tedesca come la "Marilyn Monroe tedesca".
Nata in Austria, suo padre, Herbert Naefe era un camionista. All'età di 16 anni si trasferì a Berlino per seguire le lezioni di recitazione presso la Scuola Teatrale Ackermann, facendo molto presto il suo esordio teatrale al Breslauer Schauspielhaus di Breslavia ed in seguito all'Intimen Theater di Amburgo.
Nel 1948 il regista e produttore tedesco Rolf Meyer, dopo averla scoperta, la scritturò per interpretare la sua prima pellicola, un cortometraggio, Sie sind nicht gemeint al fianco di Erik Ode, per la regia di Answald Krüger. Seguito subito dopo da un ruolo secondario nella commedia del 1949 Diese nacht vergess ich nie per la regia di Johannes Meyer, al fianco di Gustav Fröhlich e Winnie Markus.
Nel 1949 l'attrice conobbe l'imprenditore ungherese Alfred Tauszky che sposerà poco dopo, trasferendosi ad Amburgo. La relazione con l'affarista Tauszky è però molto burrascosa e travagliata, nonostante l'attrice si fosse ritirata dalle scene proprio per dedicarsi alla sua vita familiare, soprattutto dopo la nascita della prima figlia, Vivian il 21 luglio 1950, che diventerà successivamente una celebre regista. Nel giugno 1951 l'attrice è costretta a lasciare la Germania per seguire suo marito in fuga, a causa di una incriminazione per evasione fiscale, e la famiglia si trasferisce a Roma, in Italia.
Nel 1953, nonostante la nascita di una seconda figlia, Silvia, Tauszky decide di abbandonare la sua famiglia e fugge a Caracas in Venezuela. A questo punto l'attrice decide di tornare in Germania con le figlie, prima nella sua Amburgo e poi a Monaco di Baviera, e di riprendere la sua carriera di interprete cinematografica.
Nel 1954 interpreta la sua prima pellicola appartenente alla nuova fase della sua carriera, dal titolo Die Kleine Stadt will schlafen gehen per la regia di Hans H. König, al fianco di Gustav Fröhlich, Helen Vita e Gert Fröbe, a cui seguiranno altri dodici film nei successivi tre anni, tra i quali sono da ricordare Condannata a morte, per la regia di Georg Wilhelm Pabst, al fianco di Elisabeth Mueller, Curd Jürgens e Arno Ebert, Stella di Rio (1955) per la regia di Kurt Neumann, al fianco di Maria Frau e Folco Lulli e la sua interpretazione più famosa, nella trasposizione cinematografica dell'operetta Il congresso si diverte (1955), per la regia di Franz Antel, remake dell'omonima pellicola' del 1931 (titolo originale Der Kongreß tanzt) per la regia di Erik Charell.
Nel 1956 ottiene il divorzio dal marito fuggiasco, tuttavia un anno dopo, nel 1957, durante le riprese della pellicola di produzione jugoslavo-tedesca La ragazza della salina, con un giovane Marcello Mastroianni e Isabella Corey, girate a Portorose, Jugoslavia, l'attrice ha un incidente durante una scena nella quale deve interpretare una lotta con l'attrice francese su alcuni scogli, e batte violentemente la testa. I postumi di questo infortunio si riveleranno purtroppo fatali per la carriera dell'attrice, in quanto viene tormentata da continui e violenti mal di testa a cui seguiranno anche delle paralisi temporanee. Nonostante tutto, l'attrice riesce a terminare la pellicola e agli inizi dell'anno successivo, poiché i malori sembrano essere scomparsi, compie un viaggio negli Stati Uniti per partecipare ad alcune trasmissioni televisive. Durante il suo soggiorno statunitense, riceve l'ammirazione dell'attore Gregory Peck che la definisce una delle donne più belle e affascinanti del mondo.
Di ritorno dal suo soggiorno oltreoceano, l'attrice viene colta nuovamente da malori e, ricoveratasi in una clinica di Monaco, scopre di essere affetta da sclerosi multipla, ed è costretta così a ritirarsi dal mondo del cinema. Negli anni sessanta, dopo essere stata abbandonata da gran parte delle sue amicizie e aver speso tutto il suo patrimonio nel tentativo di curare il suo male, si ritira a Wolfratshausen nella casa di sua madre che continuerà ad accudirla fino alla morte. Nel 1964 la malattia la paralizza completamente e rendendola parzialmente cieca, portandola alla morte a soli quarantadue anni con l'unico conforto della figlia Vivian e di sua madre il 6 luglio 1967.
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