Juice | |
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Khalil Kain e Tupac Shakur in una scena del film | |
Titolo originale | Juice |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1992 |
Durata | 95 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | drammatico |
Regia | Ernest R. Dickerson |
Soggetto | Ernest R. Dickerson |
Sceneggiatura | Gerard Brown, Ernest R. Dickerson |
Produttore | Peter Frankfurt, David Heyman, Preston Holmes, Neal H. Moritz |
Casa di produzione | Island World, Original Film |
Fotografia | Larry Banks |
Montaggio | Sam Pollard, Brunilda Torres |
Musiche | The Bomb Squad, Hank Shocklee |
Scenografia | Lester Cohen |
Costumi | Donna Berwick |
Trucco | Matiki Anoff, Carol Campbell, Larry Cherry, Joe Cuervo |
Interpreti e personaggi | |
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Juice è un film drammatico del 1992, diretto da Ernest Dickerson, con Omar Epps e Tupac Shakur. Dickerson realizza un'opera, inizialmente sottovalutata, che invece col tempo è diventata film di culto per gli amanti del genere e per la critica cinematografica in generale, soprattutto per la recitazione dello scomparso Shakur.
Quattro adolescenti afro-americani tentano di ottenere il rispetto che sognano nelle strade di Harlem. Ma dopo una rapina a mano armata trasformatasi in un disastro, la storia cambia completamente.
Nel 1991 si stava svolgendo la selezione del cast di Juice. Money B, una delle figure più importanti del gruppo hip hop Digital Underground, era stato chiamato per un'audizione. Dopo aver letto il soggetto, Money ne parlò a Shakur che su consiglio di Sleuth, altro componente del gruppo, si presentò per il provino di Bishop, in quello che il cantante definì «un gran bel film in cui c'è anche l'hip-hop».[1]
Il tema centrale del film è la vita di strada nelle difficili periferie americane, temi già affrontati in altri film di genere come l'acclamato Boyz n the Hood - Strade violente di John Singleton. Quattro giovani afroamericani nati e cresciuti ad Harlem sembrano non avere altra scelta che la via della delinquenza e l'associazione in bande criminali per sopravvivere alla disoccupazione, all'emarginazione e all'indigenza.
Attraversando situazioni difficilmente sopportabili come la brutalità delle forze di polizia, le molestie in famiglia e la violenza delle strade, i quattro protagonisti capiranno a loro spese qual è il prezzo da pagare per la vita che hanno scelto.
Secondo Tupac Shakur, il film sarebbe un esempio di ciò che succede nella crescita di un ragazzo abbandonato a se stesso che non viene seguito, riferendosi in particolare al suo personaggio ma anche agli altri protagonisti.[1]
Le locandine promozionali usate per pubblicizzare il film nelle città statunitensi provocarono un certo disagio a causa del fatto che Shakur impugnasse una pistola. Nonostante questo fosse per rappresentare il personaggio da Shakur interpretato, si polemizzò circa il fatto che tutto ciò, compreso l'intero film, potesse portare a una qualche sorta di recrudescenza di violenza nelle periferie. In relazione a ciò, il film ottenne un visto censura "R" (vietato ai minori) e la Paramount Pictures, dopo un po' di titubanze, decise di togliere la pistola impugnata dal rapper nelle copertine pubblicate per le edizioni casalinghe del film chiudendo la controversia.[2]
La colonna sonora originale in CD, uscita nel 1991[3], è costituita da appena 14 brani, in prevalenza hip hop e soul.