Kayak Island | |
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Geografia fisica | |
Localizzazione | Golfo dell'Alaska (Oceano Pacifico) |
Coordinate | 59°53′40″N 144°29′08″W |
Superficie | 73,695 km² |
Altitudine massima | 234[1] m s.l.m. |
Geografia politica | |
Stato | Stati Uniti |
Stato federato | Alaska |
Borough | Unorganized Borough |
Census Area | di Valdez-Cordova |
Demografia | |
Abitanti | 0 |
Cartografia | |
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Kayak Island è situata nel golfo dell'Alaska (USA) vicino alla sua costa settentrionale. Si trova 100 km a sud-est della città di Cordova (Alaska) ed è al limite sud-est del parco nazionale Chugach (Chugach National Forest)[2][3]. Amministrativamente appartiene alla Census Area di Valdez-Cordova dell'Unorganized Borough, in Alaska, ed è disabitata.
L'isola, di forma lunga e stretta, ha una superficie di 73,695 km² e la sua altezza massima è di 234 m[1]. Alla sua estremità sud-occidentale, capo Sant'Elia[4], c'è un faro[5].
Si crede che l'isola sia quella avvistata e denominata "Sant'Elia" da Vitus Bering nel 1741 a bordo della San Pietro, durante la Seconda spedizione in Kamčatka: dietro l'isola si stagliava l'imponente profilo del monte Saint Elias. Faceva parte della spedizione il naturalista Georg Steller che sull'isola era sbarcato e aveva fatto i primi rilevamenti di quella regione occidentale[6]. Sull'isola si trova infatti il Bering Expedition Landing Site (luogo di approdo della spedizione Bering), decretato National Historic Landmark (luogo di interesse storico nazionale) nel 1978[6].
Nel 1778 il capitano James Cook aveva seppellito una bottiglia contenente un foglio e due pezzetti d'argento ricevuti a questo scopo da Richard Kaye, cappellano di Giorgio III e l'aveva chiamata isola Kaye (Kaye island)[1][7].
Nel 1779 il navigatore spagnolo Ignacio de Arteaga y Bazán[8], avvistata l'isola il 16 luglio, giorno dedicato alla Vergine del Camine, l'aveva chiamata isola del Carmine (isla del Carmen)[1].
L'isola è stata poi chiamata Kayak nel 1826 da Gavriil Saryčev della Marina russa, a causa della somiglianza del suo profilo con la canoa eschimese[1].