Kenya Television Network | |
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Stato | Kenya |
Lingua | inglese swahili |
Tipo | generalista |
Target | tutti |
Slogan | Welcome Home ("Benvenuti a casa") |
Versioni | Kenya Television Network 1080i (HDTV) (data di lancio: 5 marzo 1990) |
Editore | Standard Group |
Sito | Sito ufficiale |
Diffusione | |
Terrestre | |
KTN |
Kenya Television Network (Kenya) DVB-T - FTA HD |
Streaming | |
KTN | Kenya Television Network Streaming dal sito ufficiale |
Kenya Television Network, conosciuta anche come KTN, è una rete televisiva keniota nata nel marzo 1990.[1] Trasmette dallo Standard Group Centre nella capitale Nairobi in inglese e swahili. È il primo canale privato free to air in Africa e il primo a rompere il monopolio della Kenya Broadcasting Corporation in Kenya. KTN divenne famoso per il giornalismo attivista negli anni novanta.
Al momento del suo lancio nel 1990 KTN ritrasmetteva la programmazione di CNN, MTV Europe e altri canali televisivi europei, statunitensi e australiani, oltre a reti di altri Paesi africani. KTN debuttò come canale a pagamento 24 ore su 24 a Nairobi e dintorni, ma i progetti di criptare il segnale furono abbandonati e per gran parte degli anni novanta KTN sopravvisse grazie alla pubblicità e ai servizi di produzione televisiva. Fondato da Jared Kangwana, il suo successo iniziale attrasse offerte di partenariato da parte della Maxwell Communications di Londra, dell'azienda sudafricana MNET e da parte dell'allora partito al governo Kenya African National Union (KANU). Il canale ottenne i diritti di trasmissione delle Olimpiadi estive del 1992 e di diversi altri eventi internazionali nello stesso periodo.
Mentre Jared Kangwana progettava di ampliare il bacino d'utenza di KTN e costruiva nuovi edifici per ospitare il canale, dette carta bianca alla divisione delle notizie di KTN. Si dice che i funzionari del KANU chiamassero spesso gli studi del telegiornale e gli editor per conto del Presidente della Repubblica Daniel Toroitich arap Moi perché censurassero certe notizie. Sembra che tale controllo fosse esercitato da Moi stesso, che aveva preso l'abitudine quando era ancora il vice del presidente Jomo Kenyatta. Come vicepresidente Moi chiamava regolarmente gli uffici del quotidiano The Standard, che era di proprietà estera a quel tempo, e anche altri media per chiedere che omettessero certe notizie o che le modificassero. La pratica tornò in auge con la fondazione di KTN.[2]
Ad ottobre 1993 alcuni agenti di sicurezza salirono su un volo di linea, ritirarono il passaporto del direttore di KTN Jared Kangwana e gli impedirono di partire per un viaggio d'affari. Kangwana disse che l'azione faceva parte di una campagna di intimidazioni per obbligarlo a rinunciare al controllo della KTN in favore dell'allora partito al potere KANU. Il governo non intraprese azioni legali contro Kangwana ma alla fine riuscì a obbligarlo a cedere la società al KANU. Il canale adesso fa parte di The Standard Group, che pubblica anche il quotidiano The Standard.