King's Quest: Mask of Eternity

King's Quest: Mask of Eternity
videogioco
PiattaformaMicrosoft Windows
Data di pubblicazione dicembre 1998
Zona PAL 1998
GenereAvventura grafica, Action RPG
TemaFantasy
OrigineStati Uniti
SviluppoSierra On-Line
PubblicazioneSierra On-Line
DesignRoberta Williams
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputMouse
SupportoCD-ROM
SerieKing's Quest
Preceduto daKing's Quest VII: The Princeless Bride

King's Quest: Mask of Eternity è un'avventura grafica / action RPG sviluppata e pubblicata dalla Sierra On-Line per sistemi Microsoft Windows nel 1998. Il videogioco fa parte della serie di King's Quest ed è l'ottavo e ultimo capitolo pubblicato.

Modalità di gioco

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Il gioco combina l'utilizzo di un cursore punta e clicca di King's Quest VII e una variazione dell'inventario degli oggetti tipico dei giochi di avventura. Include inoltre informazioni sui pezzi di maschera totali raccolti e sulle monete d'oro ottenute. Un menu lungo la parte inferiore dello schermo include informazioni riguardanti il livello, l'esperienza del personaggio, gli oggetti curativi, le pozioni che forniscono diverse abilità, le due armi attuali e l'armatura. Sul lato destro del menu è presente l'interfaccia per il rampino e le rocce.

Il cursore è dinamico e può cambiare in quattro tipi diversi a seconda delle azioni. Il cursore principale funziona in modo molto simile a quello di King's Quest VII. È usato per guardare, prendere, parlare e agire. Come in King's Quest VII, raccogliendo un oggetto dall'inventario il gioco passa a un cursore differente, in grado di mostrare un'immagine di quanto raccolto e consente al giocatore di fare clic su qualcos'altro. Il successivo è il cursore della spada, molto simile a quello visto alla fine di King's Quest VI. È usato per il combattimento nel gioco. Il cursore finale è il cursore freccia, che consente al giocatore di fare clic sui nemici a distanza e sparare proiettili.

Il gioco è stato progettato principalmente per essere giocato in terza persona, ma offre anche una modalità in prima persona. La modalità in prima persona è stata introdotta principalmente nel gioco per consentire ai giocatori di guardarsi meglio intorno o ottenere primi piani delle cose che appaiono a schermo, ma non può essere usata durante le interazioni con altri personaggi. Ci sono tre livelli di difficoltà per il combattimento (facile, normale e difficile).

Doppiaggio italiano

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Roberta Williams affermò che Mask of Eternity era tra i giochi di avventura più venduti del 1998, totalizzando il doppio delle copie di Grim Fandango, e che ogni gioco della serie aveva sempre superato il precedente[1] (evidenziando tuttavia il fatto di non essere al corrente dei numeri esatti in quel momento a causa di cambiamenti nella gestione).[2][3] Tuttavia, secondo GameSpot, le vendite del gioco negli Stati Uniti nel novembre 2000 erano "solo una frazione" delle 300000-400000 unità vendute nella regione da ciascuno dei suoi immediati predecessori.[4] Solo nel 2001 vendette 69976 unità in Nord America (questa stima non includeva però le vendite online).[5] Nel 2002, Louis Castle di Westwood Studios stimò le vendite totali in 750000 unità.[6]

Mask of Eternity è stato finalista per il premio "Miglior gioco di avventura" 1998 di Computer Gaming World, che alla fine fu vinto a pari merito da Grim Fandango e Sanitarium.[7] Allo stesso modo venne nominato in questa categoria da CNET Gamecenter, GameSpot, Computer Games Strategy Plus e Academy of Interactive Arts & Sciences, ma venne sempre sconfitto da Grim Fandango.[8][9][10][11] L'Academy lo nominò inoltre per un "Miglior risultato nello sviluppo del personaggio o della storia", che andò però a Pokémon Rosso e Blu.[12] Mask of Eternity ha vinto il premio "Miglior risultato tecnico" di RPG Vault[13] e si guadagnò il titolo di gioco d'avventura dell'anno presso Digital Entertainment On-line.[14]

  1. ^ KQ8 Talkspot Interview, part 2 with Roberta Williams and Mark Seibert, su sierrahelp.com.
  2. ^ Roberta Williams Speaks Out, su justadventure.com, 13 luglio 2011. URL consultato il 21 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2011).
  3. ^ 1999 Interview, su geocities.com. URL consultato il 21 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2001).
  4. ^ GameSpot Staff, The 15 Most Influential Games of All Time; King's Quest IV: The Perils of Rosella, in GameSpot, 7 novembre 2000, p. 13. URL consultato il 13 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2005).
  5. ^ Sluganski, Randy, State of Adventure Gaming - March 2002 - 2001 Sales Table, in Just Adventure, marzo 2002. URL consultato il 13 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2002).
  6. ^ Pearce, Celia, The Player with Many Faces, in Game Studies, vol. 2, n. 2, dicembre 2002. URL consultato il 13 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2003).
  7. ^ Staff, Computer Gaming World's 1999 Premier Awards;CGW Presents the Best Games of 1998, in Computer Gaming World, n. 177, aprile 1999, pp. 90, 93, 96–105.
  8. ^ The Gamecenter Editors, The CNET Gamecenter.com Awards for 1998, in CNET Gamecenter, 29 gennaio 1999. URL consultato il 13 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2000).
  9. ^ Staff, The Best of 1998, in Computer Games Strategy Plus, 11 febbraio 1999 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2005).
  10. ^ Staff, GameSpot's Best and Worst of 1998, in GameSpot (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2000).
  11. ^ Second Interactive Achievement Awards; Personal Computer, su interactive.org:80, Academy of Interactive Arts & Sciences (archiviato dall'url originale il 4 novembre 1999).
  12. ^ Second Interactive Achievement Awards; Craft Award, su interactive.org:80, Academy of Interactive Arts & Sciences (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 1999).
  13. ^ Staff, Best of 1998 Awards, in RPG Vault, 16 gennaio 1999. URL consultato il 13 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2003).
  14. ^ Sierra: KQ8: Mask of Eternity - Updates, su sierra.com. URL consultato il 21 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2001).

Collegamenti esterni

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