Il termine inglese "Kingmaker" è un'espressione che originariamente si applicava a Richard Neville, XVI conte di Warwick — "Warwick the Kingmaker" — per la sua notevole capacità nell'influenzare l'ascesa sul trono inglese durante la Guerra delle due rose[1].
L'espressione si applica generalmente a una persona o a un gruppo di persone che abbia grande influenza in una successione monarchica, senza poter a sua volta essere un possibile candidato. Il Kingmaker ha la possibilità di utilizzare un'influenza politica, economica, religiosa e/o militare nel processo di successione. In epoca moderna tale termine è usato per estensione per indicare chi ha grande influenza nelle elezioni delle più importanti cariche politiche.
Nella Teoria dei giochi, un Kingmaker è un giocatore che manca di sufficienti risorse o della posizione necessari a vincere un certo gioco, ma che tuttavia ha sufficienti risorse per decidere con le proprie azioni quale degli avversari potrà vincere.
Il termine "Kingmaker" è usato, per analogia, per indicare un personaggio politico che ha la possibilità di influenzare la scelta di un leader politico. Questo termine è sempre utilizzato in forma non ufficiale ed è spesso utilizzato con riferimento a contesti nei quali si sviluppano guerre di potere, come ad esempio la politica, le organizzazioni economiche, quelle sportive, etc. Vengono indicati con questa espressione i soggetti che vogliono governare le decisioni di un'organizzazione senza essere esposti direttamente. Il termine è spesso usato anche in senso deteriore con riferimento a elezioni o votazioni parlamentari, per riferirsi ad un piccolo gruppo di indipendenti che possiede un pacchetto di voti che può risultare decisivo ai fini di una certa decisione.
Oltre che a una singola persona, il termine "Kingmaker" può anche essere applicato a un'istituzione o a un think tank la cui opinione è tenuta in grande considerazione nell'organizzazione interessata.[2]